pubblicato il 25.02.10
Corruzione. Mokbel, Colosimo, Andriani La galassia di estrema destra ·
La rete di contatti che emerge dalle carte dei magistrati romani
Negli atti sigle politiche lontane nel tempo. Gli interessi nei diamanti
Mokbel, Colosimo, Andriani La galassia di estrema destra
di MARINO BISSO
Mokbel (a destra) con boss della 'ndrangheta Franco Pugliese
ROMA - C'è una galassia nera che ruota attorno agli affari oscuri del senatore Nicola di Girolamo, alla truffa da 2 miliardi delle compagnie di telefonia e al riciclaggio di capitali dell 'ndrangheta. Imprenditori, manager e avvocati con alle spalle una militanza nelle file dell'estrema destra e un presente "ripulito" grazie alle amicizie nel Popolo della Libertà, vicine al sindaco Gianni Alemanno, e sponsor di Renata Polverini nelle regionali nel Lazio.
C'è innanzitutto Gennaro Mokbel, 50 anni, imprenditore della Camilluccia "già esponente dell'organizzazione eversiva di destra Terza Posizione" amico degli ex Nar, Francesco Mambro e Giusva Fioravanti. Tra le sue vecchie frequentazioni figura Antonio D'Inzillo, killer della Banda della Magliana e dei Nar. Per gli inquirenti è la mente dell'organizzazione criminale. Di lui, i pm dell'Antimafia Giancarlo Capaldo, Giovanni Bombardieri e Francesca Passaniti ne sottolineano la "straordinaria capacità di proporsi nei circuiti legali dell'economia con interessi nel settore dei diamanti estratti in Uganda".
Con le sue società produce i film del regista Stefano Calvagna e promuove i match del pugile Vincenzo Cantatore. Qualcuno giura di averlo visto in compagnia dell'ex avvocato di Berlusconi, Cesare Previti. I pm scrivono che Mokbel vanta di "disporre di finanzieri "affittati" e di essere stato "braccio destro" del generale della finanza Francesco Cerretta, consulente della commissione Telekom Serbia".
Il presente di Gennaro Mokbel lo vede al fianco del senatore Di Girolamo. ? lui a reclutare i voti dei calabresi in Germania vicini ai clan di Fabrizio Arena e Franco Pugliese. Una persona di sua fiducia con cui fa affari è Paolo Colosimo, avvocato vicino alla destra, difensore di Niccolò Accame, figlio dell'ex deputato Falco ed ex portavoce di Francesco Storace, nel processo Laziogate. Anche per Colosimo, ex legale anche dell'immobiliarista Danilo Coppola, viene chiesto l'arresto.
Ma Mokbel conosce molto bene anche Stefano Andrini, manager dell'Ama sotto la giunta Alemanno, con un passato pesante di picchiatore. Nel 2006, un'informativa della Digos sugli "Irriducibili" della Lazio se ne occupa perché è lui a registrare il sito del gruppo di ultrà formato da tanti militanti di Forza Nuova. "Andrini è conosciuto per la sua pregressa appartenenza - scrive la Digos - ai gruppi d'estrema destra "Movimento Politico Occidentale" e "Alternativa Nazionale Popolare"".
Nel '94 era stato arrestato per l'aggressione ad alcuni studenti di sinistra alla Sapienza. E 4 anni prima aveva ridotto in fin di vita due ragazzi al cinema Capranica. Fuggito in Svezia, era stato poi condannato a 4 anni per tentato omicidio. La svolta avviene nel 2008: Andrini è l'uomo che fa eleggere l'avvocato Di Girolamo, nella liste di Berlusconi in Senato, con i voti degli italiani all'estero. Secondo i pm Andrini e Gianluigi Ferretti, ex segretario dell'onorevole Mirko Tremaglia, sono proprio quelli che con Mokbel scelgono Bruxelles come residenza fittizia di Di Girolamo. Andrini, firma la dichiarazione al consolato di Bruxelles che attesta la residenza di Di Girolamo in Belgio. Nessuno controlla: il console è un suo amico. La truffa viene scoperta dai pm di Roma che chiedono invano l'arresto del neosenatore.
Il 20 ottobre 2008 la Giunta delle Elezioni ordina l'annullamento della nomina. Ma la decisione è sospesa grazie all'intervento del senatore del Pdl, Andrea Augello, uomo ombra delle politiche del Campidoglio ora grande sponsor di Renata Polverini. Nel 2009 Andrini diventa ad di Ama servizi. La nomina scatena polemiche. A sua difesa si schiera il sindaco Alemanno che ieri lo ringrazia "per la sua sensibilità" quando rassegna le dimissioni.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/25/news/galassia_estrema_destra-2420925/
Si vantava di avere conoscenze fra gli 007 della Cia e nella commissione Telekom Serbia
Mokbel e la Mambro: l'ho tirata fuori io
L'imprenditore, l'ultradestra e i rapporti con un esponente della banda della Magliana
Si vantava di avere conoscenze fra gli 007 della Cia e nella commissione Telekom Serbia
Mokbel e la Mambro: l'ho tirata fuori io
L'imprenditore, l'ultradestra e i rapporti con un esponente della banda della Magliana
ROMA ?? Basta leggere il suo nome per capire le sue origini. Padre egiziano e madre napoletana, Gennaro Mokbel, 49 anni, cresce a Roma nel quartiere semiperiferico del Nomentano. Ed è qui che comincia le frequentazioni con la destra che diventerà rapidamente eversiva. ? qui che il giovane Gennaro coltiva i suoi sogni di gloria. Primo e unico indiscusso amore: la politica.
Un sogno inseguito da sempre. Mai realizzato. Non in maniera diretta, perlomeno. Gennaro Mokbel è poco più che un ragazzino quando i poliziotti dell??Ucigos bussano alla sua porta e trovano in casa Antonio D??Inzillo, un ex-esponente dei Nar accusato di aver ucciso Enrico De Pedis, il boss della Magliana. L??uomo che avrebbe gestito il sequestro di Emanuela Orlandi, secondo le testimonianze di Sabrina Minardi, ex-amante proprio del boss che venne sepolto tra gli onori nella cripta della basilica di Sant??Apollinare.
? il 22 maggio 1992. Mokbel ha 21 anni, quel giorno. D??Inzillo 29. Gennaro viene denunciato. Antonio finisce in carcere. Ma i due non si separeranno più. Almeno a giudicare da quanto sostiene nell??ordinanza il gip Aldo Morgioni. Perché, è vero, uscito dal carcere, Antonio D??Inzillo sparirà dall??Italia e diventerà latitante. Ma secondo il gip è proprio Mokbel che ancora oggi paga le spese della latitanza di D??Inzillo: in Africa.
Sms. Intercettazioni. Scambi di molte telefonate: Mokbel sostiene di essere molto vicino ancora a Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Anche economicamente. Si vanta di averli «tirati fuori». Come dei suoi contatti oltreoceano con la Cia, l??intelligence americana. O di quelli nostrani con un generale come Francesco Cerreta, il comandante del nucleo speciale di polizia valutaria e consulente della commissione parlamentare Telekom Serbia. Mitomane? Megalomane? Abilissimo tessitore di trame?
Di Gennaro Mokbel non è facile avere notizie. Scarsissime anche le sue fotografie. Da qualche giorno, poi, in Parlamento nessuno sembra averlo mai visto in faccia. Mai conosciuto. Persino il senatore Sergio De Gregorio, così vicino al senatore Di Girolamo, nega di aver mai avuto a che fare con lui. Eppure, anche qui: le carte del gip Morgioni parlano chiaro. E cantano: «Gennaro Mokbel avviò una serie di contatti con esponenti politici di primo piano che culmineranno con la candidatura il 13-14 aprile 2008 al Senato di Di Girolamo...».
Inutile. Soltanto Giacomo Chiappori, deputato Lega nord, ammette, con chiarezza: l??ho conosciuto nel 2007. E poi spiega che era una questione politica, perché Mokbel voleva aderire al suo movimento, prima di decidere di fondarne uno tutto suo: il Partito Federalista. Inseguendo un sogno che non decollerà mai.
Perché con il suo Partito Mokbel non va oltre i confini dei municipi di Roma. In compenso sembra non conoscere limiti la sua «finanza creativa ». Quella che prevedeva anche il riciclaggio di diamanti: è del 21 settembre 2007 l??intercettazione tra Mokbel e un suo socio, Marco Toseroni, mentre parlano di vendere e riciclare diamanti. Roba da milioni e milioni di euro.
Quella «finanza creativa» che, praticata con sua moglie Giorgia Ricci, lo aveva portato ad una condanna definitiva multipla: traffico di stupefacenti, acquisto di cose di provenienza sospetta, detenzione d??armi, lesioni aggravate, usurpazioni di titolo. Ma che non gli aveva impedito di continuare a fare la bella vita, tra gioielli, circoli prestigiosi, Porsche, Ferrari. E la politica nel cuore.
Alessandra Arachi
25 febbraio 2010
http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_25/arachi-mokbel-mambro_88f74060-21d7-11df-8195-00144f02aabe.shtml
repressione_F
r_lazio
articolo precedente
articolo successivo