pubblicato il 27.02.10
Il vivaio dell'estrema destra romana ·
Il vivaio dell'estrema destra romana
di Riccarada Ferrazza
26 febbraio 2010
Stefano Andrini, Gennaro Mokbel, Paolo Colosimo. Sono alcuni dei nomi finiti a vario titolo nell'inchiesta romana sul maxi-riciclaggio che hanno un denominatore comune: la frequentazione, con ruoli diversi e in epoche differenti, di pezzi della destra romana. Seguendo alcuni di questi profili si ripercorre così anche un tratto della storia politica della capitale che, a dispetto di sigle e contenitori nuovi, non è mai andata in soffitta: prima che il suo nome spuntasse dalle carte degli inquirenti romani, per esempio, Andrini era l'ad di Ama servizi, scelto per quella posizione tra mille polemiche dal sindaco Gianni Alemanno, ex segretario del Fronte della gioventù e dirigente dell'Msi prima e di An poi.
La biografia di Andrini è quella politicamente più interessante per seguire un filo che porti dai protagonisti degli anni 70 all'era contemporanea. Di Andrini è stato subito ricordato il suo esordio alle cronache: nel 1989 da giovanissimo skinhead, insieme al fratello gemello con cui condivideva la passione per la destra estrema, massacrò di botte al cinema Capranica a Roma due militanti di sinistra. Scappò all'estero e fu condannato ma la passione per le posizioni estreme non gli passò. Poco dopo è vicino a Maurizio Boccacci (compagno di scuola di Valerio Fioravanti) e al suo "Movimento politico occidentale", formazione neo-nazista sciolta nel '93 dalla legge Mancino. In seguito Andrini diventa il pupillo di uno dei più famosi e controversi esponenti della destra radicale, Stefano Delle Chiaie: il fondatore con Pino Rauti di Ordine nuovo che, dopo vari trascorsi giudiziari, tenta la rentrée nel '92 con la Lega nazionalpopolare, esperimento ispirato fin dal nome al partito di Bossi destinato all'insuccesso. Andrini è pronto a una nuova transizione: diventa collaboratore di Alleanza sportiva italiana, «ente di promozione sportiva» espressione dell'Msi-An. Dal Brasile, dove si è trasferito e lavora come imprenditore, collabora con la rivista del gruppo "Il Primato". Lo ritroviamo tra i promotori della campagna elettorale del senatore argentino Luigi Pallaro, eletto nella circoscrizione estero America meridionale. L'ora del suo rientro in Italia è arrivata. Nel 2009 Alemanno lo chiama nell'azienda di raccolta rifiuti della capitale.
Paolo Colosimo, avvocato romano di 55 anni con studio vicino al Policlino Umberto I, è un altro ponte tra personaggi romani di destra. Fino all'arresto dell'altro giorno era il difensore di Niccolò Accame, portavoce di Francesco Storace, travolto dallo scandalo Lazio gate. ? il legale di riferimento di questa area politica: tra i suoi assistiti figura anche Boccacci.
Anche Gennaro Mokbel, imprenditore romano, 50 anni, incrocia altri protagonisti della destra capitolina. Quelli più violenti e destinati a finire presto in carcere. Su tutti Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, esponenti dei Nar. Nelle intercettazioni allegate all'inchiesta Mokbel sostiene di aver speso parecchi soldi («un milione e due») per far uscire dal carcere la "coppia nera". Circostanza negata ieri da Fioravanti che ha pure tracciato il ritratto da giovane di quello che il gip considera il "capo banda" nella truffa. «Un ragazzino sbandato, avvezzo alla violenza e alle droghe. Un capellone con idee anarchiche fino a 20 anni, poi estremista di destra, che si autodefiniva naziskin, un ragazzetto nato negli anni '60 nella zona di Piazza Bologna da una famiglia piccolo borghese, uno che militò nella "gioventù nera" romana» ha detto Fioravanti, condannato con la moglie all'ergastolo per la strage alla stazione di Bologna.
L'attentato del 1980 segna la fine di un altro capitolo della destra romana, Terza posizione, "frequentata" anche da Mokbel. Quattro anni prima alla fondazione del movimento avevano partecipato Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi e Giuseppe Dimitri. Il primo è il fondatore di Forza nuova. Adinolfi è invece oggi considerato "pensatore di riferimento" dell'area che gravita attorno a Casa Pound, il centro sociale di estrema destra con sede in un palazzo occupato a Roma al quartiere Esquilino guidato da Gianluca Iannone. Dimitri, invece, è morto nel 2006 in un incidente stradale: finito in carcere per banda armata, non si era mai iscritto all'Msi. Fu "recuperato" da An e divenne consigliere di Alemanno. Al suo funerale a Santa Maria della Consolazione, accorse l'intero popolo di destra, eccezionalmente riunito per lo stesso evento: dai ministri a Delle Chiaie. A Terza posizione apparteneva anche Marcello De Angelis, romano, classe 1960: uscito dal carcere nel 1989, fondò i "270 bis" (articolo del codice penale sulle associazioni con finalità di terrorismo), "gruppo di musica alternativa di destra". Oggi è un deputato del Pdl.
26 febbraio 2010
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