Casapound non aprirà la sede in via Guerrazzi
24 feb. - Casapound non aprirà la sede in via Guerrazzi. Le chiavi dello scantinato sono state infatti riconsegnate alla proprietà da un esponente dell??associazione di estrema destra. Lo ha affermato l??avvocato Filippo Zanfanti, legale dei proprietari. Le due stanze, nel piano interrato, erano state affittate tramite un??agenzia da un privato come cantine. La proprietà, quando è partita la mobilitazione di negozianti e studenti del quartiere Santo Stefano contro l??annunciata inaugurazione della sede, è stata convocata dall??autorità di pubblica sicurezza. ??La proprietà non ha avuto alcun rapporto con Casapound? ci tiene a sottolineare l??avvocato Zanfanti che ha aggiunto: ??Una volta appreso della violazione degli obblighi contrattuali il contratto è stato risolto consensualmente??.
Fonte:
Radio Città del Capo
CasaPound, no a via Guerrazzi
"Ci hanno già restituito le chiavi"
"Lo spazio era stato dato in affitto come deposito a una persona privata, quando abbiamo saputo dell'uso illegittimo ci siamo attivatiper risolvere il contratto"
di LUCA SANCINI
CasaPound non abita più in via Guerrazzi. Martedì uno degli esponenti del movimento di estrema destra, che aveva preso in affitto due stanze nella via del centro, ha riconsegnato spontaneamente le chiavi al proprietario dello stabile. Lo riferisce l'avvocato Filippo Zanfanti: "La proprietà dichiara di non aver mai stipulato alcun contratto di locazione con Casa Pound ma di aver locato ad uso esclusivo di deposito a una persona privata due locali. Una volta appreso dalle autorità e dalla stampa l'uso illegittimo, si è subito attivata per risolvere il contratto e ottenere la restituzione dei locali". L'arrivo di una sede del movimento di estrema destra aveva da scatenato nelle settimane scorse forti proteste da parte di alcuni negozianti di via Guerrazzi, che avevano iniziato una raccolta di firme. Erano seguite anche una serie di manifestazioni dei centri sociali contro l'apertura dello spazio, portando ad alcuni pomeriggi di tensione nella zona, che hanno lasciato tracce sui muri, con scritte tuttora visibili. Ma sin dai primi giorni la proprietà dello stabile si era mossa coi legali, anche tramite l'agenzia immobiliare, fino alla soluzione della riconsegna martedì delle chiavi e dei locali "liberi e vuoti".
Fonte:
Repubblica Bologna
Rifiutiamo l??ennesima provocazione di Casapound! [adesioni in aggiornamento]
Molte realtà antifasciste bolognesi danno appuntamento sabato 26 febbraio 2011 ore 14 davanti alla sede del Quartiere in via Santo Stefano 119, dove i neofascisti vorrebbero tenere la loro iniziativa
24 febbraio 2011 - 17:38
> Il comunicato:
Quindici giorni fa le culture antifasciste espresse da questa città hanno respinto con la loro mobilitazione l??ennesimo tentativo di aprire a Bologna una sede di CasaPound, una organizzazione politica che rivendica il passato e l??attualità del fascismo e della sua ideologia nazionalista, sessista e razzista. La mobilitazione creativa e collettiva di tanti e tante ha trovato eco nell??indignazione diffusa e costretto i provocatori a desistere dal loro intento.
Purtroppo il nostro invito a tentare la conquista di Marte non è stato accolto, e i nostri stolidi anti eroi vagheggiano un??improbabile rivincita, preferendo riciclarsi in esperti di energia nucleare: sabato 26 febbraio è infatti programmata una iniziativa di CasaPound sul tema del ritorno al nucleare presso la Sala del Baraccano, concessa dal Quartiere Santo Stefano.
Già nel 2009, il tentativo di organizzare una iniziativa revisionista in una sala dello stesso quartiere era stato respinto e nel corso di quella mobilitazione durante un volantinaggio in quartiere, siamo stati aggrediti da militanti di Casa Pound e tre compagni sono stati denunciati e rinviati a giudizio proprio di recente.
Non inganni il tema apparentemente lontano dagli abituali terreni revisionisti e neofascisti di CasaPound: la battaglia per la riapertura delle centrali nucleari (peraltro chiuse in seguito a un referendum popolare che ha sedimentato le lotte ventennali contro l??uso del nucleare sia militare che civile) si iscrive in una retorica nazionalista, dal sapore autarchico, che si prefigge la ??sovranità energetica? per l??Italia, per sganciarla dai legami con paesi quali Libia e Algeria, in un momento in cui le lotte popolari di questi e altri paesi produttori di petrolio mettono in crisi gli equilibri neo-coloniali tanto cari alle destre e chiamano in causa le nostre complicità storiche e attuali nel sostenere regimi autoritari.
Con questa iniziativa CasaPound cerca di cavalcare, per legittimarsi in città, l??ondata nazionalista e la paura dell??invasione di stranieri sollevata da un governo isolato sulla scena internazionale e incapace, in nome degli interessi energetici nazionali (e privati), di condannare l?? ??amico? Gheddafi per i bombardamenti sulle popolazioni libiche in lotta.
Diventa necessario riaffermare le molteplici culture antifasciste che costituiscono questa città: rifiutiamo l??ennesima provocazione di CasaPound con le sue implicazioni razziste e patrittiche e invitiamo tutti e tutte al presidio antifascista di sabato 26 febbraio alle ore 14.00 davanti alla sede del Quartiere Santo Stefano (via Santo Stefano 119).
Riaffermiamo Bologna come città aperta e solidale, inserita in un mondo segnato dalla globalizzazione economica e dall??interdipendenza delle lotte per i diritti globali che accomunano tutti/e al di qua e al di là del Mediterraneo.
Solo un paese capace di affrontare il suo passato razzista e coloniale e di respingere il tentativo di riattivarlo nel presente da parte di questi improbabili figuri, potrà sostenere il vento di libertà che soffia sul mediterraneo e farsene trasportare.
Antagonismogay
AteneinRivolta Bologna
Atlantide
Bartleby
Circolo Anarchico C. Berneri
Facciamo Breccia Bologna
Lazzaretto Autogestito
Nodo Sociale Antifascista
Sa.Di.R.
Tpo
Utopia
Vag61
Spazio pubblico autogestito ExMercato 24
Circolo Metropolitano Panenka
Sinistra Critica Bologna
Fabbrica di Nichi Bologna
Circolo ??Che Guevara? ?? Prc Navile
Mujeres Libres
Associazione Antigone Emilia Romagna
Collettivo Autunno Caldo
Sinistra Ecologia Libertà Bologna
Fonte:
Zic
manifestazioni antifa
r_emiliaromagna