E chi dice che Pdl e Fli non votano più assieme peggio del diavolo e dell??acquasanta? Su una cosa invece sono d??accordo: l??abolizione del divieto di rifondare il partito fascista. Ebbene sì, non fosse altro che, spiegano, la norma è transitoria da 65 anni. Loro sono Cristiano De Eccher, Fabrizio di Stefano, Francesco Bevilacqua, Achille Totaro del Pdl e Egidio Digilio di Futuro e libertà. Al Senato hanno presentato un disegno di legge che chiede l??eliminazione dalla Costituzione della dodicesima disposizione transitoria e finale che vieta la riorganizzazione del partito fascista. «Sono passati 65 anni e che ??transitoria? è? - chiede Bevilacqua - Da transitoria sta diventando definitiva». Da qui, secondo i senatori, l??esigenza di cancellare la norma. Il comma di cui si chiede l??abrogazione è il primo. «? vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista».
Fonte:
Il Giornale
Booooom! Breve storia di un timer e di un parlamentare
27 agosto 2008
Cristiano De Eccher e l??inchiesta sulla strage di piazza Fontana: secondo il giudice Salvini, l??oggi senatore del PdL avrebbe custodito il dispositivo che ha consentito lo scoppio della bomba che ha ammazzato diciassette persone nel dicembre del 1969 a Milano
Tic-tac tic-tac tic-tac tic-tac?Boom. A causa della loro brevità, le biografie dei parlamentari non sempre rendono giustizia alle loro molteplici attività. A puro titolo di esempio, basta leggere questa dedicata al senatore del Popolo delle Libertà in quota Alleanza Nazionale Cristiano De Eccher. Alla voce ??professione? il calepino recita soltanto ??insegnante di chimica e scienze naturali?. Eppure il buon De Eccher è stato molto di più, ed è giusto che la storia gliene renda merito. Come l??intensa attività politica dentro Avanguardia Nazionale, ??un??organizzazione politica della destra estremista ed eversiva italiana, fondata nel 1960 da Stefano Delle Chiaie e disciolta, legalmente, nel 1976?, di cui è stato responsabile per il Triveneto. Oppure il suo ingresso nell??inchiesta sulla bomba di Piazza Fontana a Milano, che il 12 dicembre 1969 provocò la morte di 17 persone (e il volo da un davanzale della questura di un innocente, Pino Pinelli).
QUEI MERAVIGLIOSI SEVENTIES - Ne parla diffusamente e con dovizia di particolari Gianni Barbacetto nell??ultimo numero di Micromega. Il nome di De Eccher entra in gioco nel 1973, quando i carabinieri gli perquisiscono la casa. Il ragazzone promette bene: alto, biondo, nibelungo, diretto discendente di una nobile famiglia del Sacro Romano Impero, e proprietaria del magnifico castello di Calavino dalle parti di Trento. Ma soprattutto: amicone di Franco Freda, condannato ad anni 15 di reclusione per associazione sovversiva. Le forze dell??ordine trovano il solito florilegio di libercoli, volantini, manifesti e opuscoli; ma anche 78 pile elettriche. Le pile all??epoca facevano parte dell??armamentario del perfetto stragista: servivano a confezionare esplosivi. Gli chiedono che se ne fa, e lui risponde: ??mi servono per i miei hobby?. La madre, alla stessa domanda, replica invece che li usano per far giocare i figli di un amico di famiglia, il colonnello Santoro, ufficiale dei carabinieri e superiore di chi sta effettuando la perquisizione. Uno strano riferimento, e ancora più strano è che un documento del Sid (l??allora servizio segreto) che racconta della perquisizione e del particolare delle pile viene inviato in lettura al famigerato generale Gianadelio Maletti.
C??E?? UN GIUDICE A MILANO - La perquisizione rimane senza esito, ma negli anni Novanta il giudice Guido Salvini, ritrovando l??appunto del Sid, ricostruisce la storia. Partendo dal presupposto che, secondo alcune fonti ??nere?, De Eccher è il custode del timer della bomba di piazza Fontana. Secondo Salvini, la spiegazione della madre per le pile è un messaggio cifrato: Santoro di figlio ne ha uno solo, ma è famoso per aver depistato le indagini sulla strage di Peteano; e secondo Azzi è anche il ??fornitore del tritolo ufficiale? dei neofascisti, in associazione con ??Stefano Delle Chiaie, Paolo Signorelli, Mario Merlino, Franco Freda e Giovanni Ventura?. Insomma, la genitrice del nostro con quella frase forse voleva mandare un messaggio cifrato, dicendogli più o meno che il figlio era ??coperto? dai più alti gradi, e che quindi non ci mettessero troppo zelo nell??indagare su di lui, tanto era inutile. In effetti, emerge che la cellula trentina era in effetti sotto l??ala protettiva del centro Cs di Verona.
Fonte:
Giornalettismo
iniziative_fasciste
r_nazionale