pubblicato il 1.07.11
Monti, pestato dal branco giovane musicista in fin di vita Alberto Bonanni ·
Monti, interrogazione del Pd a Maroni
Saluto romano nel sito di un aggressore
Sulla pagina Facebook di uno degli aggressori di Alberto Bonanni, Christian Perozzi, spuntano foto in cui fa il saluto romano. Per lui e l'altro fermato, Carmine D'Alise, chiesta la convalida del fermo. Il musicista è ancora gravissimo in ospedale. Intanto il Pd annuncia una interrogazione a Maroni: "Il commissariato di Monti fu informato solamente lunedì mattina, nonostante l'episodio fosse accaduto nella nottata di sabato e tra i primi a intervenire vi fossero agenti del corpo di polizia municipale di Roma"
Monti, interrogazione del Pd a Maroni Saluto romano nel sito di un aggressore
Nella pagina Facebook di Christian Perozzi, uno dei due giovani arrestati per il pestaggio del musicista Alberto Bonanni, il giovane viene ritratto mentre fa il saluto romano e in situazioni che fanno pensare a un ingaggio politico di estrema destra. Sembra dunque colorarsi di implicazioni politiche l'episodio della movida di Monti, proprio mentre il Pd annuncia una interrogazione al ministro Maroni "per sapere se è a conoscenza di quanto avviene nella capitale, dove sembra esserci una sorta di deficit informativo e di coordinamento tra forze di polizia e vigili urbani. Nel recente caso del brutale pestaggio di Monti si è saputo infatti - sostiene il Pd - che il commissariato di zona è stato informato solamente lunedì mattina, nonostante l'episodio fosse accaduto nella nottata di sabato e tra i primi ad intervenire vi fossero agenti del corpo di polizia municipale di Roma". La denuncia è presentata dai deputati Ileana Argentin e Michele Meta e firmata anche dai colleghi Jean Leonard Touadì, Roberto Morassut e dalla vicepresidente dei deputati democratici di Montecitorio Rosa Calipari.
I parlamentari chiedono anche a Maroni "di sapere cosa pensa di fare il governo per rafforzare quelle azioni di prevenzione e di controllo del territorio che nella capitale sembrano essersi indeboliti. Le strade di Roma sono da tempo scenario di omicidi e di violenze brutali, che si susseguono con cadenza allarmante nonostante le promesse e le iniziative annunciate dalla giunta Alemanno. Sono stati spesi dal Campidoglio milioni di euro per mettere in piedi la centrale unica per la sicurezza ma permangono deficit di coordinamento tra forze dell'ordine e polizia municipale, oltre a veri e propri ritardi nelle informazioni che devono essere date con obiettività, trasparenza e completezza ai cittadini".
Intanto la convalida del fermo e la contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare per i due 21enni ritenuti responsabili dell'aggressione nei confronti di Alberto Bonanni è stata richiesta stamattina dalla procura di Roma al gip. Christian Perozzi e Carmine D'Alise saranno interrogati domani nel corso dell'udienza che si svolgerà nel carcere romano di Regina Coeli.
Il pestaggio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel rione Monti. Perozzi e D'Alise sono stati riconosciuti da alcuni testimoni, frequentatori abituali della 'movida' del quartiere, grazie ad alcune foto postate sulle pagine dei loro profili Facebook. Ma all'appello mancano almeno altre due persone protagoniste dell'aggressione. Le indagini proseguono per cercare di individuare gli altri componenti del 'branco'. Alberto Bonanni è ricoverato nell'ospedale San Giovanni in condizioni gravissime.
(30 giugno 2011)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/06/30/news/monti_interrogazione_del_pd_a_maroni_cittadini_tenuti_all_oscuro_di_violenze_brutali_-18456253/
Monti, pestato dal branco
giovane musicista in fin di vita
Lite per gli schiamazzi, poi l'aggressione: colpito alla testa con un casco. Due arresti
di MASSIMO LUGLI
Monti, pestato dal branco giovane musicista in fin di vita Alberto Bonanni, il giovane musicista pestato dal branco nel rione Monti e ridotto in fin di vita
Massacrato senza un motivo a calci, pugni, tremendi colpi alla testa sferrati con un casco. Lotta per la vita, al reparto di rianimazione del San Giovanni, Alberto Bonanni, un musicista di 29 anni aggredito sabato notte nel cuore del rione Monti, in pieno centro storico. E' una delle tante risse nella "movida" romana, tenuta nascosta per 4 giorni.
E ha riacceso le durissime polemiche sulla sicurezza nella capitale. Il ragazzo, tra l'altro, è stato frettolosamente dato per morto. Gli agenti del commissariato Esquilino hanno già arrestato due degli aggressori: si tratta di Cristian Perozzi e di Carmine D'Alise, entrambi ventunenni. Il primo ha un precedente per droga, l'altro è incensurato. "Ho dato solo due pugni" ha spiegato con aria stafottente Perozzi ai poliziotti. Poi, al momento di entrare in carcere, entrambi sono stati colti da una crisi di panico.
Il giovane musicista aggredito
E' accaduto poco dopo le 2 della notte di sabato. Alberto Bonanni, che frequenta la scuola musicale St. Louis di via del Boschetto, era andato a sentire un gruppo di amici che suonavano al "Saylor's bar" di via Leonina, una strada diventata punto di ritrovo di comitive di ragazzi arrivate da tutta Roma, un'invasione rumorosa e spesso aggressiva che ha provocato proteste ed esposti dei residenti.
Il concerto finisce all'1,30 e Alberto si attarda con gli altri in strada. Una mezz'ora più tardi Massiliano Stecchiotti, un pittore che abita accanto al bar, torna a casa, incrocia il gruppo e si arrabbia. "Non voglio sentire una mosca". Poi sale nel suo appartamento, si affaccia alla finestra e comincia a inveire. Dal crocchio di giovani partono insulti e cori di "scemo, scemo". L'uomo, esasperato, scende in strada impugnando un frustino e comincia a colpire i cassonetti dell'immondizia ma a parte uno scambio di invettive, la cosa sembra finita lì.
I musicisti e i loro amici si allontanano di qualche centinaio di metri e arrivano all'incrocio con via dei Serpenti. A poca distanza, a piazza Santa Maria ai Monti, c'è una comitiva stanziale di ragazzi che, quasi ogni notte, tira tardi chiacchierando e bevendo birra.
"Qualcuno è corso in piazzetta urlando: Massimo sta facendo a botte, correte - ricorda una ragazza che ha assistito alla scena - all'improvviso, da dietro, sono arrivati due ragazzi che hanno tirato schiaffi e pugni. Poi, subito dopo, è accorso un altro tizio che ha sferrato un colpo col casco alla testa di un giovane piuttosto robusto ed è scappato di corsa per via della Madonna ai Monti. Intorno c'erano almeno quaranta persone e nessuno ha mosso un dito".
Alberto Bonanni è stato atterrato a pugni e bottigliate, colpito mentre era in ginocchio e massacrato di calci in faccia. Il referto dell'ospedale San Giovanni parla di frattura bilaterale delle mascelle, setto nasale rotto, abrasioni al viso provocate dalle suole delle scarpe ed edema al cervello. La notizia della morte cerebrale, diramata da polizia e vigili urbani, è stata fortunatamente smentita alle 17 di ieri.
Sul posto sono intervenuti, per primi, i vigili urbani che hanno chiamato l'ambulanza e avviato le indagini. Gli agenti del commissariato Esquilino hanno saputo del ferimento solo lunedì, dal posto di polizia dell'ospedale. "Per identificare gli aggressori abbiamo utilizzato anche Facebook - spiega l'ispettore Leandro Gaspari - molti dei giovani che frequentano la zona si conoscono di vista: abbiamo trovato alcune foto e le abbiamo mostrate ai testimoni, che hanno riconosciuto uno degli aggressori".
Caccia aperta ad almeno altri due giovani che hanno partecipato al pestaggio. Alcune voci parlavano di un movente "politico" ma la questura smentisce: un episodio di puro e semplice teppismo, come tanti altri.
(30 giugno 2011)
01/07/2011
Foto con Saluto romano nel web, uno degli aggressori è di estrema destra, è stata un aggressione con sfondo politico. Uno degli aggressori di Alberto Bonanni, è Christian Perozzi il quale è fascista, lo dimostrano foto in cui fa il saluto romano. Per lui e l'altro fermato, Carmine D'Alise, chiesta la convalida del fermo. Il musicista è ancora gravissimo in ospedale. Intanto il Pd annuncia una interrogazione a Maroni: "Il commissariato di Monti fu informato solamente lunedì mattina, nonostante l'episodio fosse accaduto nella nottata di sabato e tra i primi a intervenire vi fossero agenti del corpo di polizia municipale di Roma".
E' Tentato omicidio. Si aggrava la posizione di Cristian Perozzi e di Carmine D'Alise, i due ragazzi di 21 anni che hanno massacrato di botte, la notte di sabato, il musicista Alberto Bonanni, 29 anni, all'angolo tra via Leonina e via dei Serpenti. Le condizioni della vittima sono ancora gravissime: codice rosso e prognosi riservata. Il giovane è ricoverato al reparto di rianimazione del San Giovanni e i medici tentano il possibile per salvarlo ma le speranze sono, purtroppo, sempre più labili.
Nella pagina Facebook di Christian Perozzi, uno dei due giovani arrestati per il pestaggio del musicista Alberto Bonanni, il giovane viene ritratto mentre fa il saluto romano e in situazioni che fanno pensare a un ingaggio politico di estrema destra. Sembra dunque colorarsi di implicazioni politiche l'episodio della movida di Monti, proprio mentre il Pd annuncia una interrogazione al ministro Maroni "per sapere se è a conoscenza di quanto avviene nella capitale, dove sembra esserci una sorta di deficit informativo e di coordinamento tra forze di polizia e vigili urbani. Nel recente caso del brutale pestaggio di Monti si è saputo infatti - sostiene il Pd - che il commissariato di zona è stato informato solamente lunedì mattina, nonostante l'episodio fosse accaduto nella nottata di sabato e tra i primi ad intervenire vi fossero agenti del corpo di polizia municipale di Roma". La denuncia è presentata dai deputati Ileana Argentin e Michele Meta e firmata anche dai colleghi Jean Leonard Touadì, Roberto Morassut e dalla vicepresidente dei deputati democratici di Montecitorio Rosa Calipari.
Non basta: il ragazzo esibisce un tatuaggio col simbolo delle "Brigate Rione Monti" e, sempre su Facebook, colleziona immagini del gruppo ultrà Bisl ("Basta infami solo lame", una delle frazioni più violente e incontrollabili della tifoseria giallorossa) e uno striscione che inneggia a Luciano Liboni, detto il "Lupo", l'assassino di un carabiniere che fu ucciso a sua volta in una sparatoria vicino Termini il 31 luglio del 2004). Le fotografie hanno fatte pensare a un movente legato, in qualche modo, alla politica anche perché Alberto Bonanni e i suoi amici sfoggiavano un abbigliamento abbastanza "alternativo" ma la questura smentisce. Nè gli aggressori nè le vittime risultano segnalati dalla Digos o mai coinvolti in tafferugli di piazza e di stadio e si tratterebbe, piuttosto, di un ambiente spurio di teppisti con simpatie per l'ultradestra.
I parlamentari chiedono anche a Maroni "di sapere cosa pensa di fare il governo per rafforzare quelle azioni di prevenzione e di controllo del territorio che nella capitale sembrano essersi indeboliti. Le strade di Roma sono da tempo scenario di omicidi e di violenze brutali, che si susseguono con cadenza allarmante nonostante le promesse e le iniziative annunciate dalla giunta Alemanno. Sono stati spesi dal Campidoglio milioni di euro per mettere in piedi la centrale unica per la sicurezza ma permangono deficit di coordinamento tra forze dell'ordine e polizia municipale, oltre a veri e propri ritardi nelle informazioni che devono essere date con obiettività, trasparenza e completezza ai cittadini".
Intanto la convalida del fermo e la contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare per i due 21enni ritenuti responsabili dell'aggressione nei confronti di Alberto Bonanni è stata richiesta stamattina dalla procura di Roma al gip. Christian Perozzi e Carmine D'Alise saranno interrogati domani nel corso dell'udienza che si svolgerà nel carcere romano di Regina Coeli.
Il pestaggio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel rione Monti. Perozzi e D'Alise sono stati riconosciuti da alcuni testimoni, frequentatori abituali della 'movida' del quartiere, grazie ad alcune foto postate sulle pagine dei loro profili Facebook. Ma all'appello mancano almeno altre due persone protagoniste dell'aggressione. Le indagini proseguono per cercare di individuare gli altri componenti del 'branco'. Alberto Bonanni è ricoverato nell'ospedale San Giovanni in condizioni gravissime.
Nel frattempo gli uomini del commissariato Esquilino continuano a lavorare per rintracciare gli altri giovani che hanno partecipato al pestaggio. Almeno due o tre persone, che sarebbero già state identificate) facevano parte del gruppo che, all'improvviso, ha assalito alle spalle il musicista e i suoi amici ma, dalla ricostruzione dei testimoni, sembra che soltanto Perozzi e D'Alise abbiano infierito contro Alberto Bonanni (un ragazzo che soffre di una grave patologia alla testa) massacrandolo a pugni, calci in faccia e colpi sferrati con un casco prima di fuggire a piedi. Il ruolo degli altri sarebbe stato molto marginale. La polizia sta passando al setaccio i filmati delle numerose telecamere di sicurezza che inquadrano la zona e quelle dei varchi del centro storico ma per adesso dalle immagini non è arrivato alcuno spunto utile alle indagini. Non si esclude che i ragazzi, sentendosi il fiato sul collo, possano decidere di presentarsi spontaneamente nei prossimi giorni per chiarire la loro posizione.
E il pm Roberto Felici, che indaga sull'aggressione, ha sollecitato la convalida del fermo (un atto giudiziario praticamente scontato) con un'accusa più grave di quella iniziale. Da lesioni gravissime, infatti, il capo d'imputazione passa a quello di tentato omicidio. Una decisione a cui il magistrato è arrivato in considerazione della durata e della violenza del pestaggio. L'udienza di convalida, inizialmente prevista per oggi, venerdì, è slittata a domani mattina. In carcere, come scriviamo in un'altra pagina del giornale, gli arrestati alternano momenti di disperazione e crisi di pianto. L'atteggiamento strafottente delle prime ore si è dissolto immediatamente con l'arrivo a Regina Coeli e soprattutto Perozzi sembra provatissimo. "Voglio sapere se quel ragazzo è vivo - ripete ossessivamente - perché se si salva, lo giuro, io lavoro, la sera vado a casa e in giro non ci sto più". Dolore e grande dignità tra i familiari di Alberto mentre su Facebook continuano ad arrivare centinaia di messaggi di sostegno, auguri, speranza e solidarietà. I genitori e la sorella si alternano fuori dal reparto di rianimazione (dove le visite sono consentite solo per tempi molto brevi) e continuano a sperare. Ma ormai l'unica speranza è in un miracolo.
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