Non solo il governo in generale, ma proprio il premier Silvio Berlusconi «avrà quello che si merita dal palco, quando martedì farò il mio discorso in piazza». Paolo Bolognesi, presidente dell??Associazione dei familiari delle vittime, dopo lo scontro sulla mancanza, per il secondo anno di seguito, di un rappresentante di Palazzo Chigi alla cerimonia del 2 agosto, lima il suo intervento che sarà corrosivo come sempre.
Mentre oggi cominciano le celebrazioni con un fuori programma, l??inaugurazione nel parco di Villa Toschi del monumento in ricordo dei sette bimbi morti nella strage, Bolognesi spiega uno degli argomenti polemici che lo fa indignare: «Dire come ha fatto Berlusconi nel maggio scorso, proprio nel giorno della Memoria per le vittime del terrorismo, che sarebbero stati aperti documenti e armadi che riguardano le stragi e poi scoprire che dopo mesi nulla di ciò è avvenuto, è, mi si lasci dire, una presa in giro. Tanto più grave se consideriamo che qui si sta parlando alle vittime di stragi, di tutte le stragi e non solo di quella del 2 agosto ??80».
La circostanza che nessun documento, nonostante una presa di contatto, sia arrivato a Bologna dalla Presidenza del Consiglio, è confermato dalla Procura di Bologna, dove il pm Enrico Cieri è ancora impegnato a chiudere l??inchiesta bis sulla strage, in particolare a cercare di capire se ha un senso la cosiddetta pista palestinese, alternativa a quella sanzionata da cinque corti: quella dei neofascisti e dei legami con massoneria e servizi segreti italiani.
Bolognesi, il 10 maggio scorso, plaudì alle dichiarazioni di Berlusconi: «Apprezziamo le sue promesse. Così ogni ostacolo sarà rimosso, verranno messi a disposizione documenti degli archivi di polizia e carabinieri e di vari ministeri e della Presidenza del Consiglio. Lo chiedevamo da anni». Berlusconi aveva sostenuto che era ora di dire «basta all??umiliazione delle vittime e dei loro parenti. Dichiaro oggi l??impegno del governo a contribuire ad aprire tutti gli armadi della vergogna perché nessuna strage rimanga più avvolta nel mistero».
Ma ci sono altre promesse non mantenute, secondo Bolognesi, dello stesso Berlusconi e del sottosegretario Gianni Letta. Si va nell??annoso contenzioso riguardanti pensioni e trattamenti di fine rapporto e altre questioni molto importanti per le vittime, tutte contenute nella legge 206, mai compiutamente finanziata e applicata. «Anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi un anno fa di questi tempi aveva affermato che la questione delle pensioni non esisteva, era tutto risolto».
In particolare si tratta di quattro persone che secondo la legge dovrebbero ottenere la possibilità di andare in pensione immediatamente con il livello dell??ultimo stipendio, siccome colpite da una invalidità dell??80 per cento. «La Provincia di Bolzano ha concesso la pensione ad uno dei quattro nostri associati, per gli altri tre invece la Presidenza del Consiglio ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ha avuto ragione nella sua interpretazione nonostante il governo Prodi ne avesse già data un??altra a nostro favore. E tutto questo per una cifra di 6000 euro al mese, è una vergogna. Ma evidentemente noi e altre associazioni come la nostra danno fastidio quando parlano di P 2 e altro e loro reagiscono così».
Fonte:
Repubblica Bologna
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