Vertice in prefettura a Treviso, ieri mattina, tra le forze dell'ordine e gli amministratori, per il raduno europeo degli skenead con l'arrivo previsto in riva al lago di Revine, dal 2 al 4 settembre, di 1500 persone. Cento uomini verrano schierati nell'area del lago per evitare incursioni. Il timore, infatti, è quello che vi possano essere attacchi dimostrativi di no global contro le teste rasate ospiti del campeggio. Soprattutto se verrà confermata la presenza dell'europarlamentare Borghezio, compagno di partito di Giancarlo Scottà, ma che l'ex sindaco si augura che «non venga a macchiarsi da queste parti». Un territorio, fra l'altro, come sottolinea lo stesso Scottà, che è memoria viva della Resistenza. E' per questo motivo che il sindaco Battista Zardet ha sottolineato la necessità che il territorio comunale sia controllato già da questi giorni. «Io da solo, con un unico vigile, non posso assumermi questa responsabilità» ha spiegato Zardet. Ed ecco, pertanto, la disponibilità di Carabienti, Questura, Guardia di Finanza. Anche se il questore Damiano si è detto «tranquillo», sulla base delle passate esperienze. Zardet però viene contestato dall'opposizione e più in generale dalla sinistra, che gli imputa di non aver firmato un'ordinanza contro la manifestazione. «Non lo posso fare, come non lo può fare il prefetto, perché avviene in suolo privato». Quindi il sindaco Zardet contesta la proposta di Nicola Atalmi, segretario provinciale del Pdci, del boicottaggio del campeggio.
Fonte:
TribunaTreviso
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