Ad un anno dalla data del 28 ottobre, una data che consideriamo emblematica per l'antifascismo modenese, intendiamo proporre una giornata di riflessione per fare il punto sulla situazione del movimento in merito a questa tematica.
L'idea è quella di riprendere il filo di una riflessione che informalmente è sempre presente, ma che non riesce mai a trovare una modalità definita da un punto di vista metodologico; l'obiettivo è quello di sviluppare un contrasto coordinato, perlomeno da un punto di vista culturale, alla mentalità fascista, che si insinua in modo più o meno strisciante in ogni angolo del paese, sulla base della paura, del senso di insicurezza e rispetto alla quale non possiamo considerare Modena ??luogo esente da rischi di contagio?.
In altri termini: l'idiozia politica è sempre dietro l'angolo.
Pensiamo quindi di dover ribaltare la questione delle occasioni in cui i fascisti si presentano in città da momenti problematici, in cui ci chiediamo con angoscia ??che fare?, in opportunità per diffondere in modalità magari diverse, ma con determinazione unanime, la cultura della libertà, dell'antisessismo, dell'antirazzismo: in un solo concetto, per combattere i contenuti portati avanti dal fascismo.
Quindi invitiamo le antifasciste e gli antifascisti modenesi a partecipare all'iniziativa di dibattito in merito al concetto di ??rete antifascista cittadina?, come costituzione di un'area culturale allargata all'interno della città.
L'assemblea si terrà al laboratorio Scossa, in Via Carteria, 49 sabato 27 ottobre a partire dalle 17,00;
Spazio Guernica
Documento dello spazio Guernica:
LA STORIA CI INSEGNA ...
Nei momenti di forte crisi, come quello che stiamo vivendo ora, le forze reazionarie di stampo nazional-populista, tentano di far fortuna, cercando di mettere piede nelle nostre città , vie e quartieri, utilizzando le paure e le incertezze dei ceti meno abbienti. L??esperienza del fascismo prima e del nazismo poi, saliti alla guida di Italia e Germania con la spinta dei poteri forti per timore dell'ipotesi sovietica e da una forte crisi economica che aveva preparato e che era succeduta alla prima guerra mondiale fino a sfociare nella crisi del ??29, dimostrano come nei periodi di difficoltà in cui le classi padronali riducono sul lastrico le classi subalterne, è utile chi cerca un capro espiatorio su cui scaricare rabbia e disperazione. La destra si candida sempre a questo ruolo: rimescolando parole d'ordine trite e ritrite di tipo razzista, ripescando i valori della famiglia per ripristinare la subalternità della donna, si arriva direttamente a verificare come ai giorni nostri emergano in Grecia formazioni come Alba Dorata, tipica e vecchissima risposta da destra alla crisi.
Seppur in tono meno esplicito in Italia, stiamo vivendo fenomeni analoghi, con intrecci che vedono lo stare insieme di esponenti di destra con elementi di spicco della economia malavitosa (lo scandalo delle tessere ne è una pallida testimonianza) e con la presenza di uomini e donne di estrazione chiaramente fascista che ricoprono le più alte cariche dello stato.
Da qualche anno a questa parte si sono intensificate le apparizioni dei neo fascisti anche a Modena, una città che fino ad oggi ha avuto una tenuta significativa; tuttavia gli avvenimenti del 28 ottobre 2011 hanno fatto da cartina di tornasole per meglio comprendere l'atteggiamento locale in merito all'antifascismo.
Giusto per chi non ricordasse cosa avvenne il 28 ottobre dello scorso anno, gli antifascisti militanti hanno portato in città una accesa contestazione contro una conferenza di una delle tante formazioni neofasciste, che andava a ricordare la marcia su Roma. Una giornata che ha visto un alto tasso di conflittualità con scontri e cortei spontanei, ma che soprattutto ha messo in luce alcuni dati di fatto: una politica locale che a sinistra è molto debole rispetto a questi argomenti, che si trincea sempre dietro alla costituzione anche in modo improprio come in questo caso, alla legalità e alla magistratura, la stessa che poi fa arrestare 4 antifascisti e pone restrizioni per altrettanti 10, in un processo per altro ancora in corso; una sinistra che pubblicamente ha condannato i fatti di quella giornata evitando di prendere posizione sugli arresti. La destra istituzionale locale continua a stringere l??occhiolino ai neo fascisti, da sempre candidati ad essere il braccio operativo dei politici ??perbene?; infatti la destra di palazzo non rinuncia a partecipare alle iniziative delle formazioni estreme, che attraverso associazioni come ??Pensieri in Azione? e ??Terra e identità?, tentano di mettere in piedi un'operazione culturale spesso sponsorizzata dalla governance di sinistra. E' chiaro a chi osserva con attenzione questo arcipelago che è anche attraverso il consenso della circoscrizione 1 con a capo Ricco del Pdl che queste formazioni tentano la loro fortuna; dall'altro lato la governance ??di sinistra? attraverso le circoscrizioni direttamente controllate, impedisce al Guernica di mettere in piedi iniziative. Infine la forza pubblica locale che ha definitivamente fatto una scelta di campo: proteggere i fascisti. Non siamo noi a dirlo, sono i fatti che parlano e la scusa del mantenimento dell??ordine pubblico dopo un po?? decade a fronte delle manganellate date agli antifascisti, delle restrizioni e delle foto pubbliche di ispettori a braccetto e a fianco di alcuni leader della destra neofascista.
E' comunque da registrare che il riemergere dei neofascisti in città ha messo in evidenza una frattura nei rapporti tra giunta e questura e lo si è potuto vedere proprio nei giorni successivi i fatti del 28/10/2011, quando la giunta modenese non è riuscita ad impedire che queste formazioni riuscissero a fare banchetti di propaganda mascherati da banchetti politici. La questura, in barba alle pressioni ??delle forze democratiche?, ha lasciato mano libera ai neofascisti.
Ma quale deve essere il nostro ruolo per contrastare questi fenomeni?
E?? nostro compito continuare a lavorare nella quotidianità nei nostri territori, a partire dalle singole case, nelle vie, nei quartieri e nelle nostre città, nei luoghi di formazione e in quelli di produzione. Perché il fascismo non sono solo bracci tesi o camice nere, è il modo di agire quotidiano del potere e del capitalismo (il tentativo di una scuola classista, il progetto Marchionne in fiat solo per citare degli esempi). Dobbiamo mantenere alta la tensione su questi argomenti, mantenere un lavoro costante e militante andando a chiudere ogni spazio ai neofascisti e al loro tentativo di andare a lavorare sulle paure delle classi subalterne. Dove siamo noi, con il nostro agire e modi di fare non ci saranno mai i fascisti; dove noi saremo in grado di creare zone autonome rispetto alle quali riusciamo a dare risposte alle persone, non daremo legittimità e spazi ai neofascisti.
Di tutto questo vogliamo parlare all??interno dell??antifa day, il 27 ottobre, perché non sia solo il ricordo ad un anno dai fatti del 28 ottobre 2011, ma perchè sia l??inizio di uno scambio e una collaborazione costante sui fenomeni fascisti in città, che non rimangano legati a sole urgenze-emergenze di un singolo evento, come quello del 9 novembre prossimo, ma che ci permetta di realizzare una rete Antifa del livello necessario a cacciare definitivamente dalla città ogni rigurgito fascista.
Fonte:
infoaut
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