pubblicato il 7.12.12
Parma: Le Barricate ad altezza di bambino In uno spettacolo per voce e matita ·
Gino Gazzola vive. Sabato prossimo 8 dicembre racconterà le Barricate insieme a Gianluca Foglia Fogliazza. E dirà di quella partita incredibile, vinta 300 contro 10mila, lui che voleva fare il calciatore e che sapeva benissimo una cosa: non si vince uno contro 11. Un popolo disarmato non può fare la guerra.
Ma nella Parma dell??agosto 1922, nell??Oltretorrente e in borgo del Naviglio, capitò qualcosa, si combinarono elementi sociali e politici e umani che resero possibile una di quelle pagine di storia destinate a diventare leggenda. La vittoria di una comunità unita contro il fascismo squadrista. Le Barricate antifasciste.
Gino Gazzola detto Soghèt in realtà morì su quelle Barricate. Aveva 14 anni. Fu la più giovane vittima caduta sui banchi e tra i birocci messi di traverso sulle strade dalla gente di Giudo Picelli e Antonio Cieri per fermare le squadre nere di Roberto Farinacci e di Italo Balbo.
Nel Novantesimo anniversario delle Barricate Fogliazza, per la prima volta, racconta le cinque giornate dell??agosto parmigiano ad altezza di bambino. Lo fa con lo spettacolo teatrale "Ribelli come il sole. E arnesi da forca", originale esecuzione per voce, matita e chitarra in scena alle ore 21 sul palco del teatro Europa di via Oradour. Fogliazza narra la storia e disegna dal vivo. Bastano un foglio bianco, un pennarello e una telecamera. "I bambini vengono letteralmente rapiti" racconta l'autore. E poi ci sono la musica, le luci, intorno il buio del teatro.Su uno schermo viene proiettata l'immagine disegnata da Foglia. Le note sono state appositamente composte per la chitarra di Emanuele Cappa, la viola di Enrico Cossu, la chitarra e la voce di Maurizio Geri. La produzione dello spettacolo è di Nicola Casalini per Sheherazade, con un contributo del Comune di Parma e il sostegno de L??Isola d??oro. La consulenza per la parte storica è di Margherita Becchetti e William Gambetta del Centro studi movimenti.
Quell??estate del 1922 Gazzola cullava il suo sogno di diventare calciatore, attualissima ambizione di un 14enne. Giocava col pallone nei borghi popolari finché il suo desiderio ??si trasforma ?? come dice Fogliazza ?? nella consapevolezza di dover affrontare una partita molto più importante, quella per la vita?. La vita non solo fisica. In ballo c??era la sopravvivenza della democrazia e una rete di relazioni, un equilibrio sociale, un??idea di convivenza. E così Soghèt, partecipa alle Barricate "strappato alla sua innocenza dal cinismo della realtà".
Stanno dentro ai disegni di Fogliazza ??la vita nei borghi, la musica, il fascismo che nasce e si consolida, la figura straordinaria di Guido Picelli, l'orgoglio e la ribellione di un popolo nel popolo?.
L??autore dello spettacolo aveva già sperimentato con successo la formula inchiostro-palco con il pezzo "Memoria indifferente". La novità stavolta è stata sottrarre le Barricate al monopolio della celebrazione degli adulti. ??Quando penso a un Progetto ?? dice Fogliazza - non penso solo a farlo bene, ma faccio in modo che sia un progetto in grado di trasmettere un senso. Sono convinto che la storia non si insegni, ma che si trasmetta. Questo vuol dire che mi pongo la domanda di quale sia il miglior modo per farmi capire e per incuriosire chi mi ascolta o chi mi legge. Solitamente si riconduce la storia delle Barricate a Guido Picelli protagonista, ma per un ragazzo in età da quinta elementare in su, un adulto come Picelli è già troppo ??distante??. Gino, protagonista di Ribellli come il sole, non è soltanto un ragazzino comune nel quale i coetanei possono identificarsi, ma ha anche un sogno molto simile a quelli dei ragazzi di oggi". (m.s.)
(05 dicembre 2012)
http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/12/05/news/le_barricate_ad_altezza_di_bambino_in_uno_spettacolo_per_voce_e_matita-48109540/
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