Stamattina dalle 10 alle 12 era previsto il presidio di Casa Pound Parma a favore dei Marò in piazza Garibaldi. L'iniziativa è organizzata, come si legge in una nota, "a sostegno dei nostri soldati ingiustamente detenuti in India e contro la vergognosa gestione del caso marò da parte delle istituzioni italiane".
Già dalle 9.30 piazza Garibaldi era 'blindata' dalle forze dell'ordine allo scopo di garantire la sicurezza in caso di scontri con gli antifascisti, che si sono radunati nell'altro lato della piazza. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa sono fermi all'altezza della piazza a sorvegliare l'area dove i militanti di Casa Pound sono raccolti in presidio. I manifestanti hanno bandiere di Casa Pound e italiane e uno striscione con scritto 'Se non ora quando? Marò liberi'. I due gruppi sono composti ognuno da una ventina di persone, tra di loro polizia e carabinieri schierati.
Maestri: "non se ne sentiva il bisogno". "Sulla questione Marò il Governo Monti ha fatto una pessima figura: anch'io penso che i nostri militari debbano tornare in italia. Mi dispiace constatare che a Parma Casa Pound è ancora molto attivo. Quando si fanno queste manifestazioni bisognerebbe pensare al fatto che provocano forti tensioni, bisogna fare attenzione. Casa Pound non è un'associazione come i Boys Scout, sono qualcosa di diverso e provocano quella tensione di cui la città non ha alcun bisogno. Questa città ha ben altri problemi da affrontare e l'amministrazione li conosce molto bene. E' una manifestazione di cui non si sentiva il bisogno".
I due gruppi si stanno fronteggiando a suon di cori opposti ma la situazione è sotto controllo. "Siamo quì -dichiara una militante antifascista- perchè è inaccettabile che venga concessa una piazza pubblica ad un gruppo dichiaratamente neofascista. E poi il fatto che vengono qui a difendere delle persone colpevoli di aver ucciso due pescatori in India. Mi domando anche perchè le forze dell'ordine siano schierate con lo scudo verso di noi. Le camionette sono tutte nell'altro lato della piazza".
LA 'DICHIARAZIONE DI GUERRA'. Alcuni esponenti di Casa Pound hanno letto in piazza un volantino dopo si chiede il ritiro degli ambasciatori italiani in India e di conseguenza la preparazione di manovre della marina militare italiana in acque indiane.
Fonte:
Parmatoday
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