Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha inviato una lettera (a sue spese) a tutte le famiglie di Affile riguardante il ritiro dei fondi per il mausoleo dedicato a Rodolfo Graziani. Zingaretti spiega che la decisione unilaterale del Comune di Affile è "profondamente sbagliata, non solo perché costituisce una palese violazione amministrativa rispetto agli accordi stipulati sull'utilizzo del finanziamento pubblico'' che doveva andare al completamento del Parco Rodimonte e alla realizzazione di un monumento al soldato, ''ma perché quella di Rodolfo Graziani è una figura su cui la storia ha già espresso chiaramente il suo giudizi".
''Un giudizio di condanna - prosegue Zingaretti - per i crimini di guerra compiuti nel corso dell'aggressione coloniale in Etiopia: i bombardamenti a tappeto, l'uso di gas e le rappresaglie contro i civili, la costruzione di campi di concentramento e la reclusione delle popolazioni nomadi. Un giudizio di condanna anche per il sostegno indiscusso al regime fascista e alla prosecuzione del conflitto al fianco della Germania nazista, con un apporto convinto, mai rinnegato, alla guerra civile contro i movimenti di Liberazione nazionale, cioè contro altri italiani che si battevano per restituire al nostro Paese la libertà e la democrazia'. Certo, è ovvio, umana pietà per tutti - aggiunge Zingaretti - ma non vedo perché bisognerebbe celebrare con un monumento, per giunta pagato con fondi pubblici, il ricordo di un criminale di guerra e delle sue azioni''.
La Regione Lazio non ha potuto che prendere atto della irregolarità compiuta dal Comune di Affile, sospendendo la erogazione del saldo di 180mila euro per la realizzazione dell'opera fino al ripristino della proposta progettuale originariamente finanziata. ''Da parte della nostra amministrazione - assicura Zingaretti - c'è la massima disponibilità, ora e in futuro, a sostenere concretamente Affile, come tutti i comuni del Lazio, con interventi di riqualificazione degli spazi pubblici e investimenti utili a migliorare la vita dei cittadini. Ma devono essere questo, semplicemente questo, e non altro. Da parte mia - conclude Zingaretti richiamandosi all'importanza di un confronto trasparente - mi permetto di dire che sarebbe davvero un peccato, tanto più in un momento così difficile per il nostro Paese e il nostro territorio, se una opportunità di sviluppo locale e di recupero di una area verde, come quella contenuta nel progetto originario di riqualificazione del Parco Rodimonte, rimanesse bloccata o andasse perduta''.
A margine della deposizione di una corona a Porta San Paolo, il governatore Zingaretti ha spiegato: "Ho scritto, pagando di tasca mia, una lettera a tutti i cittadini di Affile per spiegare il gesto di non finanziare il monumento a Graziani. Primo perché è figlio di un imbroglio, una furbizia, hanno ricevuto i soldi per il Milite Ignoto e poi lo hanno dedicato a Graziani e non si usano cosi le risorse pubbliche. Poi perché non possiamo accettare che si facciano in questo paese monumenti a persone che, a parte l'umana pietà, non possono certo essere indicate come esempio. Oltre l'atto che abbiamo fatto - ha continuato Zingaretti - ho sentito di scrivere una lettera alle famiglie perché è giusto che capiscano, siano coinvolte e comprendano il senso di una scelta che la Regione sarà vicino ai cittadini di quel Comune ma che, al tempo stesso, sia chiaro che anche loro devono essere parte di un impegno anche per la loro libertà e la loro democrazia". "Se oggi possono votare liberamente un sindaco o un presidente di Regione - ha concluso - è perché la cultura di Graziani è stata sconfitta, altrimenti sarebbero prigionieri di una dittatura. Sono sicuro che i cittadini capiranno il senso della scelta che abbiamo fatto".
L'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani, oltre a ringraziare Zingaretti per aver fermato il finanziamento per la costruzione del mausoleo Graziani ad Affile, in occasione della giornata della Liberazione chiede che "quella costruzione venga abbattuta e che al suo posto venga costruito un monumento in ricordo dei caduti della resistenza, che sono la vera memoria del nostro Paese''.
Fonte:
roma.repubblica
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