Il 26 giugno ad Urbino sei compagn* vanno a processo per ?? ingiuria e molestia?, in seguito ad un presidio antifascista relativo al 6 aprile 2011. Durante un banchetto di Forza Nuova in piazza della Repubblica decine fra antifasciste e antifascisti del territorio ribadirono il rifiuto di ogni forma di fascismo denunciando pubblicamente la natura xenofoba e razzista di questo partito e coprendo con i propri corpi il banchetto dei neo-fascisti, che istigava all?? odio e alla violenza verso i migranti.
Nel pieno della crisi e dei suoi effetti devastanti sulle fasce deboli della popolazione la propaganda neofascista parla alla pancia della gente scaricando la colpa sui migranti, fomentando quindi il pregiudizio razziale e la violenza xenofoba. Le aggressioni si moltiplicano giorno dopo giorno ai danni di migranti, omosessuali, militanti, ragazzi e ragazze appartenenti alle diverse sottoculture antirazziste.
Rispetto a questo stato di cose riteniamo necessario opporre una resistenza continua, un opposizione innanzitutto culturale e, laddove necessario, militante, mettendo in gioco i nostri corpi e le nostre persone.
Sempre più spesso le forme di dissenso più radicali vengono criminalizzate e la politica viene strappata dalle piazze e dalle università per essere giudicata in tribunale. Ogni giorno precar*, student*, opera*, disoccupat* e giovani militanti vengono processat* per reati politici sotto la spinta di una classe dirigente che, incapace di recepire qualsiasi istanza polito-sociale delega alle forze dell' ordine la gestione di ciò che è politico E' per questo che occorre rispondere agli attacchi repressivi ricostituendo un fronte compatto, che sappia andare oltre le realtà prettamente studentesche con lo scopo di difendere i valori dell' antifascismo e dell' antirazzismo nonchè creare una rete di tutela sociale verso chi è esposto in prima fila. Questo è un passaggio fondamentale per fare della solidarietà, non un semplice esercizio retorico ma una pratica da esercitare quotidianamente nelle piazze, nelle università e fuori dai tribunali.
Più di 50 sono le denunce a danni di studentesse e studenti presenti nelle lotte sociali di questo territorio, dalle mobilitazioni studentesche del 2010 alle manifestazioni antifasciste puntualmente colpite a suon di denunce dalla questura. Sarebbe lungo spiegare qui i singoli contesti in cui si sono svolti i fatti ma basti ricordare che si è trattato di azioni collettive svolte in contesti caratterizzati da un fermento particolarmente diffuso. Si è fatto di poche persone particolarmente esposte il capro espiatorio di un movimento eterogeneo e numeroso che rivendicava dignità e diritti. Le prime assoluzioni e archiviazioni dimostrano infatti le molte lacune di un teorema giudiziario debole e pretestuoso. Detto ciò e premesso che la nostra verità non è nei tribunali ci teniamo a ribadire il nostro rifiuto nel lasciarci massacrare di denunce per il semplice fatto di essere militanti politici che vogliono cambiare lo stato di cose presente.
CHIEDIAMO A TUTT* DI ESSERE PRESENTI IL 26 GIUGNO ALLE ORE 10:00 SOTTO IL TRIBUNALE DI URBINO. ORA E SEMPRE RESISTENZA, L'ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!
Complici e solidali con chi resiste al fascismo!
Collettivo per l' Autogestione
Fonte:
ilpanelerose
repressione
r_umbria