pubblicato il 8.02.14
Dai Dodici raggi alla chiusura di Forza nuova, l’estrema destra a Varese ·
Dai Dodici raggi a Forza nuova, l’estrema destra a Varese
Viaggi identitari, sostegno ai «fratelli in difficoltà con la giustizia», foibe? e sedi che aprono e che chiudono
Redazione - Osservatorio democratico Varese - 05/02/2014
La Comunità militante dei dodici raggi di Varese negli ultimi tempi ha cominciato a girovagare. Il 10 novembre a Budapest si è fatta riprendere intenta in un collettivo saluto romano in piazza degli Eroi davanti al Millennium Memorial, luogo sacro del nazionalismo locale, per poi, il 23 successivo, ridiscendere dalle parti di Bergamo per partecipare a una manifestazione «contro la plutocrazia mondialista» insieme agli skinhead locali. Una sorta di restituzione del favore per la partecipazione di questi ultimi, lo scorso mese di novembre, in Valcuvia, al Sacrario del San Martino di Duno, nel 70° anniversario della prima battaglia della Resistenza, quando i Dodici raggi erano andati a deporre una corona «per dar pace a quei ragazzi che caddero combattendo»: non i partigiani, ovviamente, ma i soldati tedeschi e i loro compari fascisti.
Fra Capodanno e l’Epifania eccoli invece ancora più lontani, nelle «terre estreme d'Irlanda», ad «abbeverarsi alle fonti del Mito, fino alla Pietra di Tara, residenza del Re Supremo e della sua corte di bardi, druidi e guerrieri, i Cavalieri del Destino».
Ora, nella sede di Caidate, più modestamente stanno lavorando all'organizzazione dell'imminente appuntamento dell’8 febbraio: un concerto a «favore dei camerati in difficoltà con la legge», ovvero dei «fratelli detenuti», organizzato in collaborazione con l’associazione ‘skin4skin?, una specie di 'soccorso nero' che ha come proprio simbolo due braccia incatenate e il motto «set the prisoners free». Già diverse le realtà che hanno risposto al richiamo, dagli skin ungheresi agli slovacchi, fino alle teste rasate nostrane della Skinhouse di Bollate, di Pavia skin, Bergamo skin e Torino skinhead. Ma in casa dei Dodici raggi è ora arrivata anche una nuova figura, l'ex leader di Liguria fronte skinhead Alessandro Bettini, già noto alle cronache e alla giustizia per essere stato imputato a Roma nel processo ad Hammerskinheads, poi finito in prescrizione. Secondo la Digos genovese, nel 1999, Bettini picchiava quotidianamente il padre disabile, insultandolo con frasi del tipo «sei da forno crematorio, essere inferiore» e maltrattava la madre: fatti che gli sono costati, ad opera del Gip Massimo Modella, un ordine di custodia cautelare per minacce di morte e maltrattamenti aggravati dalla crudeltà.
Forza nuova, dal canto suo, invece, a Varese semplicemente non c’è più. Si è dissolta in soli due mesi. La clamorosa rottura lo scorso 29 gennaio nella sede di via Cassiodoro. Decisamente lontani i fumogeni accesi alla presenza di Roberto Fiore all’inaugurazione del 17 Novembre. Gli ex responsabili dalle loro pagine di facebook annunciano: «Come la maggior parte già saprà, Forza Nuova a Varese da ieri ha perso il nostro appoggio, compresi i nostri militanti e di conseguenza anche la sede. Tutto ciò che viene pubblicato a nome di Forza nuova Varese non appartiene più a noi. Domani verrà mandata anche alla Prealpina la comunicazione delle mie dimissioni e della chiusura della sezione», «La sede è nostra, finanziata e pagata da noi e rimane aperta come sempre. 88».
Mentre scompare Forza Nuova si segnala il ritorno in campo in pompa magna dell'associazione Ardito Borgo, di cui non sentivamo parlare dallo scorso 18 maggio, data in cui la Digos era intervenuta per bloccare un loro concerto. Sua l'idea, in occasione della commemorazione delle Foibe, della promozione di un corteo, domenica 9 febbraio, a Busto Arsizio, con partenza da piazza Gallarini alle ore 11. Probabilmente sarà l'occasione per una manifestazione comune di tutte le realtà dell’estrema destra della provincia di Varese, Comunità militante dei dodici raggi compresa.
http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3443&Class_ID=1004
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