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Scontri tra estremisti di destra e sinistra
Ferito il coordinatore pugliese di Azione sociale, Pino Monaco. Indagini per individuare gli aggressori
Vicenza – Poteva essere l’esca che faceva da detonatore all’esplosione di uno scontro che difficilmente si sarebbe potuto governare, visto gli schieramenti in campo. Da una parte un migliaio di esponenti dell’estrema destra, dall’altra oltre cinquecento giovani riconducibili all’estrema sinistra: manifestanti e contromanifestanti radunati ieri mattina a Schio nel Vicentino.
Casus belli, la commemorazione dell’eccidio nelle carceri cittadine di una cinquantina di fascisti ad opera dei partigiani, il 7 luglio 1945. Nonostante l’imponente spiegamento di forze dell’ordine – oltre quattrocento gli uomini fra polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani, coordinati dalla questura di Vicenza – non si è potuto evitare un unico contatto fisico fra i fronti opposti.
A terra, colpito da calci e pugni, sul selciato di piazza Rossi, è rimasto Pino Monaco, coordinatore per la Puglia di Azione Sociale, il partito guidato da Alessandra Mussolini. L’aggressione, da parte di facinorosi della sinistra antagonista, è durata pochi secondi, grazie all’immediato intervento di poliziotti in borghese mescolati ai dimostranti. L’episodio, secondo quanto riferito dalla questura, si è verificato in piazza Duomo, poco prima che i cortei si mettessero in moto lungo percorsi rigorosamente separati. Erano da poco passate le dieci quando il politico, che aveva pernottato in un albergo del centro scledense, ha attraversato l’area assegnata alla sinistra antagonista anarchica che risultava ben riconoscibile sia dagli striscioni esposti che dalla bandiere al vento. All’improvviso l’attacco, forse scatenato dalla croce celtica che Monaco esibiva al collo come riportato da alcune testimonianze dirette: l’uomo, trasportato all’ospedale, è stato dimesso in giornata e giudicato guaribile in quindici giorni per un trauma al volto.
Immediata la reazione dell’onorevole Mussolini, che dopo essersi sincerata sulle condizioni di Monaco, ha sfilato alla testa del corteo composto anche da molti “repubblichini” e nostalgici.
«Questa mattina a Schio Pino Monaco, già candidato alle elezioni suppletive per la Camera – ha dichiarato nel pomeriggio alle agenzia di stampa – è stato vigliaccamente assalito e colpito selvaggiamente da esponenti della sinistra, davanti alle forze dell’ordine presenti al fatto. Ho parlato telefonicamente con il ministro Pisanu e il sottosegretario Mantovano, denunciando questo grave atto di violenza anche perché i colpevoli non sono stati arrestati. La sinistra politica, da Fassino a Bertinotti, da Diliberto a D’Alema è il mandante morale di queste squadre vigliacche: è loro la responsabilità di un rinnovato clima di odio che stiamo vivendo. È bene che il popolo italiano sappia da chi è sostenuto il centro sinistra».
Per tutta la giornata, secondo quanto si è appreso dalla questura, gli agenti della Digos, della sezione scientifica e della squadra mobile sono stati impegnati in una pressante attività di polizia giudiziaria al fine di individuare e identificare gli esecutori materiali della violenza, soprattutto attraverso l’esame approfondito di diversi filmati. Da alcune indiscrezioni è emerso che i presunti esecutori del pestaggio hanno le ore contate, tanto da non escludere che nel corso della nottata si potesse arrivare a provvedimenti di fermo nei loro confronti.
«Con quei numeri e quelle proporzioni fra gente che non si considerava certo amica – ha commentato il capo di gabinetto, David De Leo – abbiamo garantito al meglio la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. È andata bene». Resta da chiarire il perché Monaco, da esperto politico qual è, si sia trovato nel posto sbagliato nel momento più sbagliato.
Monica Andolfatto
Il Gazzettino
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