pubblicato il 14.03.14
Verona Omicidio Tommasoli, concessa la semilibertà a Veneri e Perini ·
I due in aula per il processo all'amico che li avrebbe aiutati a fuggire
VERONA - Un rapido saluto e si sono «dati il cambio» al banco dei testimoni. Ma entrambi, davanti al giudice Monica Sarti, ieri mattina hanno chiesto di potersi avvalere della facoltà di non rispondere alle domande. Chiamati a raccontare di quella fuga a Londra dopo l'aggressione della notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2008 in Corticella Leoni. Quella terribile notte costata la vita al designer di Negrar Nicola Tommasoli, morto a 29 anni dopo cinque giorni di agonia in ospedale.
Federico Perini e Nicolò Veneri, condannati definitivamente a dieci anni e otto mesi per omicidio preterintenzionale ma ancora sotto processo per le lesioni aggravate ai danni dei due amici del designer, erano chiamati in aula per il processo che vede imputato con l'accusa di favoreggiamento il loro amico Stefano Torre. Il trentunenne (difesa Bussinello e Bacciga) che, a parere dell'accusa, nella notte tra il 2 e il 3 maggio di sei anni fa, li accompagnò in auto fino all'aeroporto di Innsbruck da cui i due partirono per raggiungere Londra.
Nelle scorse settimane i loro avvocati hanno chiesto e ottenuto che venisse loro concesso il regime di semilibertà. Per Veneri è già iniziato: il tribunale di sorveglianza di Verona, dopo aver esaminato la domanda presentata dai suoi difensori ha dato il consenso all'applicazione della misura. E il giovane da una decina di giorni, durante la giornata esce dal carcere di Montorio per svolgere attività di volontariato (probabilmente in un istituto per anziani), tornando in cella ogni sera.
Perini (difeso da Bussinello e Trimeloni) sta invece attendendo che il suo assistente approvi il programma di semilibertà presentato. Il giovane che stava scontando la pena nel carcere di Padova (è iscritto all'università patavina), è stato trasferito a Montorio dopo aver ottenuto la semilibertà. E, non appena approvato il programma, dovrebbe svolgere attività in un istituto per anziani di Bosco Chiesanuova e nella biblioteca della parrocchia del paese della Lessinia.
Il pm in aula, Laura Bergognini, ha chiesto di poterli sentire in qualità di testimoni, ma i loro difensori hanno presentato opposizione, ricordando che entrambi i giovani hanno ancora aperto il procedimento in corte d'assise d'appello relativo alle lesioni (mentre Gugliemo Corsi, Raffaele Dalle Donne e Andrea Vesentini, gli altri tre che avevano partecipato all'aggressione, in quella sede dovranno rispondere dell'omicidio preterintenzionale). Il giudice Sarti, dopo aver accolto l'opposizione della difesa di Veneri, ha disposto un rinvio del processo a carico di Torre per poter acquisire agli atti la sentenza della Cassazione e valutare la posizione di Perini.
Si tornerà in aula il prossimo 26 maggio e in quella data, con ogni probabilità, sarà emesso il verdetto sul trentunenne accusato di favoreggiamento.
E.P.
Venerdì 14 Marzo, 2014
CORRIERE DEL VENETO - VERONA
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