pubblicato il 1.12.14
Milano, solo un concerto al chiuso: diventa un flop il raduno dei gruppi nazirock ·
In 250 provenienti da diversi Paesi europei si sono riuniti in un capannone industriale in periferia. Presidio Anpi alla Loggia dei mercanti per protestare: "Una risposta pacifica a questa nuova provocazione"
Alla fine, pure stavolta, ce l’hanno fatta. Il concerto europeo del rock neonazista Hammerfest c’è stato, anche se rispetto ad un anno e mezzo fa invece di 600 persone ne sono arrivate 'solo' 250. L’unica buona notizia è che ce n’erano di più alla manifestazione antifascista organizzata nel pomeriggio dall’Anpi alla Loggia dei Mercanti, per celebrare la Milano medaglia d’oro della Resistenza.
Il luogo del raduno nero, tenuto nascosto fino all’ultimo, è stato lo stesso del giugno 2013: un capannone a Rogoredo, in via Vincenzo Toffetti. Un luogo privato — identico escamotage giuridico della volta scorsa — e che «non richiedeva, come stabilito dalla Corte costituzionale, alcun tipo di preavviso o autorizzazione da parte dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza», rispose l’allora viceministro dell’Interno Filippo Bubbico ad una interrogazione parlamentare. Il dato più politico e che va al di là dei cavilli è che la levata di scudi del sindaco Giuliano Pisapia, del Consiglio comunale, di Anpi e Cgil, e in più la diffida del questore Luigi Savina, non sono bastati.
È bastata invece la garanzia dei promotori di svolgere la manifestazione senza ostentare simboli o vessilli riconducibili a organizzazioni inneggianti al razzismo, l’antisemitismo o l’ideologia del disciolto partito fascista. Impresa ardua per l’Hammerskin Nation, che ha sponsorizzato l’evento, un’organizzazione composta da «un gruppo di uomini e donne senza leader — così si definiscono — che ha adottato il modo di vita skinhead ispirato al potere della razza bianca». Già il nome dei gruppi in sé era tutto un programma: i 'Gesta Bellica', i 'Motosega', gli ex 'Soluzione Finale', con nel repertorio canzoni dedicate alle Waffen-SS e al 'Capitano', cioè il comandante delle SS Erich Priebke e via discorrendo.
Sin dalle quattro del pomeriggio sul lungo vialone della periferia sud, nebbia e panorama da dismissione industriale, le teste rasate hanno cominciato ad arrivare alla spicciolata. Su internet era stata fatta circolare la voce che il primo appuntamento fosse alle 14 a Carugate, nel parcheggio di un centro commerciale sulla tangenziale Est, ma era una falsa pista. Lì non si è presentato nessuno. Mentre l’ingresso del capannone di Rogoredo era presidiato da quattro uomini in pettorina rossa e simbolo legato alla galassia neofascista sul petto. Altre due sentinelle a distanza di un centinaio di metri, una alla destra e una alla sinistra, controllavano che non si avvicinassero presenze 'sospette'. Stesso lavoro alla rotatoria di via Sulmona, ma da parte di un paio di volanti della Polizia.
In quelle stesse ore, come detto, a due passi dal Duomo c’era la mobilitazione promossa da Anpi e Libertà e Giustizia. Non a caso in un luogo
simbolo della Resistenza milanese. All’incontro avevano aderito i sindacati, tutti i partiti del centrosinistra e numerose associazioni, dall’Arci alle Acli, da Libera alla Comunità ebraica di Milano. «Una ferma, unitaria e pacifica risposta — ha detto il presidente provinciale dell’associazione partigiani, Roberto Cenati — a questa ennesima provocazione neofascista e per riaffermare il carattere antifascista della nostra Carta Costituzionale».
http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/11/30/news/milano_solo_un_concerto_al_chiuso_diventa_un_flop_il_raduno_dei_gruppi_nazirock-101741715/
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