pubblicato il 9.02.13
Firenze 2013 Pestati per un diverbio stradale gli aggressori 4 militanti dell'ultra destra ·
Il fatto accaduto nel 2011 ma lunedì il tribunale ha ricostruito dinamiche e responsabilità. Al semaforo di Ponte a Niccheri una famiglia incrociò un'auto con a bordo quattro esponenti delle "Tigri italiane" convinti di aver subito un torto di viabilità. Spinte, schiaffi e pugni al conducente, che ebbe trenta giorni di prognosi, alla moglie e al figlio. E poi minacce: "Vi vogliamo tutti sottoterra"
di FRANCA SELVATICI
Lo leggo dopo
Pestati per un diverbio stradale gli aggressori 4 militanti dell'ultra destra
Padre, madre e figlio di 16 anni stavano andando alle cappelle del commiato dell’ospedale di Ponte a Niccheri per rendere omaggio a un parente defunto quando, senza saperlo, hanno fatto conoscenza con le “Tigri italiane”. Era il 12 giugno 2011. La loro Mercedes incrociò una Honda Jazz rosa su cui viaggiavano quattro persone che, convinte di aver subito uno sgarbo stradale, si gettarono all’inseguimento della Mercedes. Al semaforo rosso di Ponte a Niccheri la Honda Jazz si affiancò alla Mercedes e, secondo le accuse, uno degli occupanti scese e prese calci l’auto. Poi, spalleggiato da un altro, colpì con spinte, schiaffi e pugni il guidatore, mentre l’altro provvide a gettare a terra con uno spintone la moglie accorsa in suo aiuto e a colpire a calci e pugni il ragazzo. Intanto volavano insulti e minacce: «Siamo dell’Isolotto, vi veniamo a cercare, vi vogliamo vedere tutti e tre sottoterra».
La vicenda è stata ricostruita ieri in tribunale. Nell’aggressione il padre riportò un trauma cranico lieve, la distorsione del rachide cervicale, la frattura della quinta e sesta costola e una ferita alla mano, guaribili in 30 giorni. Anche la moglie e il figlio rimasero feriti e ne ebbero per diversi giorni.
Però la pattuglia di carabinieri intervenuta sul posto liquidò la vicenda come una rissa, denunciando sia gli uni e che gli altri. Incredulo, il guidatore ferito si rivolse al Commissariato di Polizia Oltrarno, segnalando fra l’altro che alcune persone avevano assistito ai fatti e potevano confermare che si era trattato di una aggressione. La polizia ha ascoltato i testi e ha presentato un rapporto al pm Christine von Borries, che ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di rissa e ha citato a giudizio i quattro della Honda Jazz per ingiurie e minacce, e due anche per lesioni aggravate.
La cosa più sorprendente è emersa studiando i profili dei quattro dell’auto rosa. Manuel Ceccanti, 32 anni, è il segretario nazionale delle Tigri Italiane, “comunità militante giovanile” del partito Nuova Destra Sociale. Luca Monti, 40 anni, è il segretario nazionale della Nuova Destra Sociale. Dimitri Rondini, 39 anni, e Debora Salvestrini, 38, sono simpatizzanti. Nel presentare la organizzazione, Manuele Ceccanti ha scritto: «La tigre, simbolo da sempre di ardimento istintivo e di coraggio felino, non a caso presa a simbolo da molti movimenti di lotta e di guerriglia, ci è parso il simbolo ideale per la creazione di una Gioventù NazionalRivoluzionaria, intendendo con questi termini le migliori accezioni del Nazionalismo e della Rivoluzione». Il secondo simbolo delle organizzazioni è la Runa cosiddetta di Tyr, «che — scrive Ceccanti — rappresenta il coraggio e l’abnegazione». E che ricorda molto da vicino la croce uncinata.
(24 settembre 2013)
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/09/24/news/diverbio_stradale_aggrediti_da_4_militanti_dell_ultra_destra-67136278/
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