pubblicato il 18.02.15
Terni, Rete antifascista denuncia: «Militante di Casapound in giro con il coltello» ·
«E’ ora di fermare questa organizzazione, chiediamo al Comune la chiusura della sede» Terni, Rete antifascista denuncia: «Militante di Casapound in giro con il coltello»
«Un militante di Casapound ha tirato fuori un coltello durante un litigio con un cittadino antifascista. Il tutto mentre era a spasso con moglie e figlio nel passeggino e davanti ad una decina di persone». La denuncia arriva dalla Rete Antifascista Ternana, che tramite un comunicato stampa ricostruisce l’accaduto. Il fatto sarebbe avvenuto domenica scorsa, dopo la fiaccolata organizzata da Casapound in ricordo delle vittime delle foibe.
La ricostruzione «Nel pomeriggio di domenica 15 febbraio – si legge nel documento della Rat – un militante di Casapound Terni ha tirato fuori un coltello durante un alterco con un cittadino, antifascista, reo di essere stato riconosciuto come tale. Il militante di Casapound, prima presente in testa al corteo sulle Foibe, a spasso con moglie e figlio nel passeggino, non ha esitato davanti a decine di persone ad estrarre un coltello. Ci rendiamo conto della gravità del livello di esaltazione che circola dentro questi ambienti politici? E’ normale secondo qualcuno che un individuo qualunque giri di domenica, dopo una manifestazione dell’estrema destra, con un coltello in tasca?».
Chiudere la sede «Da anni e da più parti – continua il comunicato – viene lanciato l’allarme sul fatto che il vero volto di questa organizzazione politica, Casapound, è sostanzialmente questa, malgrado a Terni si siano fino ad oggi accreditati come democratici cittadini, schermati dietro associazioni La Foresta che avanza, Grimes, La Muvra e via discorrendo. Noi riteniamo che sia giunto il momento di mettere fine alla presenza di questa organizzazione con l’immediata chiusura della sede di via Federico Cesi, e che siano non solo le associazioni, ma il consiglio comunale a farsene carico, dopo averli erroneamente legittimati. La nostra città non ha bisogno di queste ‘armi di distrazione di massa’, ma di riscattare il senso di comunità e partecipazione che fa parte della sua storia. Abbiamo cose più importanti di cui occuparci».
L’aggressione a Casapound Lunedì, il giorno dopo la fiaccolata, Casapound aveva denunciato «un’aggressione da parte di 30 persone mentre ripulivamo la targa delle vittime delle foibe».
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