pubblicato il 12.04.15
Milano, tensioni per il corteo contro l'aborto ·
Il gruppo antiabortista, con la scorta di Forza Nuova, è arrivato a incrociare la manifestazione a favore della legge 194. La polizia, schierata con caschi e scudi, ha impedito scontri diretti
di ZITA DAZZI
Slogan, canzoni, insulti. Ma nessun contatto fisico, né scontro. In strada a Milano le teste rasate di Forza Nuova scortano un corteo di un centinaio di militanti ultrà cattolici che chiedono l'abrogazione della legge 194. Ad attenderli all'angolo con piazza Cordusio un nutrito presidio di donne e giovani delle organizzazioni laiche, accompagnate dal suono della Banda degli Ottoni. I due schieramenti si sono sfiorati, verso le 16.30, ma un momento prima che l'incontro degenerasse in rissa, un cordone di agenti di polizia con caschi e manganelli ha evitato che dalle parole si passasse ai fatti. E' la seconda volta in due settimane che Forza Nuova esce allo scoperto e va in piazza come a cercare una reazione. Ma la questura, che pure autorizza queste iniziative, evita qualsiasi possibilità di scontro con gli antagonisti che anche questa volta si sono mobilitati.
A indire il corteo pro life il 'Comitato no 194', legato alle frange cattoliche più tradizionaliste soprattutto del Veneto, che ha dato appuntamento ai suoi sostenitori in piazza Cadorna alle 15. Si sono presentate poche decine di persone, inzialmente. Tutti con cartelli contro la legge sull'aborto, vessilli della Madonna, crocefissi con piccoli feti, grandi foto di sale operatorie con resti sanguinolenti di operazioni sul tavolo.
"La nostra è una battaglia di civiltà - urlava nel microfono l'avvocato bergamasco Pietro Guerini - per l'affermazione di un principio, il diritto alla vita dei più deboli che deve essere tutelato dallo Stato. Ogni aborto costa al contribuente 1.500 euro, in totale sono nove miliardi di euro dal 1978". E a questa affermazione molti di quelli con i crocefissi in mano sono esplosi in applausi fragorosi. L'iniziativa milanese era in contemporanea con un'analoga manifestazione a Cosenza, ma nelle prossime settimane molti raduni tra il religioso e il politico si terranno in diverse città italiane. La scorta di Forza Nuova è stata gradita dai promotori della giornata: "Anche loro sono a difesa della vita e sono contro l'omicidio di Stato - ha spiegato Guerini - Non ho nulla in contrario al fatto che manifestino assieme a noi. Sono filofascisti? Sarebbe peggio se fossero filo comunisti".
Alle 16 il corteo si è messo in moto, fra Avemaria e altre preghiere, con i crani lucidi del servizio d'ordine di Forza Nuova - tutti rigorosamente in camicia bianca e occhiali RayBan - diretto verso Cairoli e poi verso il Duomo per andare a terminare in piazza Medaglie D'oro. E' stato mezz'ora dopo, quando il corteo pro life con la sua scorta ha imboccato via Rovello, che c'è stato in contatto con il presidio organizzato dai Sentinelli Laici e dalle forze della sinistra in Cordusio. Al passaggio dei primi striscioni del comitato contro la 194, sono partiti gli slogan più duri e i cori di sfottò. A quel punto i militanti di Forza Nuova si sono schierati, come a voler reagire, ma sono stati coperti di insulti. E non hanno mosso un dito, invitati dalle forze dell'ordine a proseguire verso il Duomo. A quel punto, superato il momento di tensione, il corteo antiabortista è uscito di scena e il presidio in difesa della 194 è tornato ai toni festosi del primo pomeriggio.
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