pubblicato il 13.06.15
12 giugno 1975, l'esecuzione di Alceste Campanile ·
L’ESECUZIONE DI ALCESTE CAMPANILE
Il 12 giugno del 1975 veniva ucciso, a Reggio Emilia, Alceste Campanile. Non aveva ancora compiuto 22 anni. Per far luce sul delitto sono stati necessari ben 32 anni: il 30 ottobre 2007, infatti, una sentenza definitiva del tribunale di Reggio Emilia confermava i risultati dell’inchiesta istruita dal Pubblico Ministero Italo Materia, che dimostrava come Alceste fosse stato ucciso da Paolo Bellini, un militante neofascista di Avanguardia nazionale che dal 1993 aveva operato come contatto fra la polizia e la mafia.
Bellini, arrestato nel 1999 per furto e rapina, confesso’ di essere stato lui ad uccidere, ventiquattro anni prima, Alceste Campanile. Mentre Alceste, a 20 anni, aveva lasciato il Fronte della Gioventù, nel quale militava, per Lotta Continua e più esattamente per il Circolo Ottobre, del quale era diventato uno dei leader, Bellini era passato, dallo stesso Fronte della Gioventù, ad Avanguardia nazionale.
I fascisti indicarono Alceste come traditore e rinnegato e il Fronte della Gioventù organizzo’ contro di lui una vera e propria campagna : in volantini diffusi dagli suqdristi reggiani Alceste Campanile veniva apertamente accusato di tradimento. Nel 1975, anno dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, già prima dell’assassinio di Alceste le vittime della polizia e dei fascisti erano state molte.
A Milano Claudio Varalli, 18 anni, studente aderente al Movimento dei Lavoratori per il Socialismo, era stato ucciso da un fascista di Avanguardia nazionale e Giannino Zibecchi, 28 anni, militante del Coordinamento dei comitati antifascisti, era morto dopo essere stato investito da un camion dei carabinieri. A Torino il militante di Lotta Continua Tonino Micciché, 25 anni, era stato ucciso da una guardia giurata e a Firenze il militante del Pci Rodolfo Boschi era stato ucciso da un poliziotto.
Lotta Continua indico’ subito nei fascisti, che già tre anni prima avevano ucciso, a Parma, un altro militante del movimento, Mariano Lupo, i responsabili dell’assassinio di Alceste. Il 17 giugno, in un volantino intitolato « Da fascista a comunista – viltà o convenienza » firmato Legione Europa, i fascisti rivendicavano l’assassinio di Alceste. Uno di loro, arrestato per l’omicidio di Alceste Campanile e per quello di Mario Lupo, sarebbe stato condannato solo per apologia di reato.
La concentrazione delle inchieste sugli ambientI di sinistra fu favorita dalle oscure circostanze del rapimento e della morte di Carlo Saronio e da alcune interviste rilasciate da Vittorio Campanile, padre di Alceste, che indicava i compagni di Lotta Continua come responsabili del delitto. Due anni dopo risulto’ che Vittorio Campanile aveva falsificato la firma del figlio nell’atto di vendita di un appartamento e le sue dichiarazioni persero credibilità.
In realtà Alceste era stato assassinato dopo aver accettato un passaggio, mentre faceva l’autostop, da Paolo Bellini, in un’auto dove si sarebbe trovato Roberto Leoni, leader di Avanguardia Nazionale di Reggio Emilia : i colpi di pistola che avevano colpito Alceste alla testa e al cuore erano due e provenivano da due pistole diverse.
Cio’ che era evidente fin dall’inizio non impedi’ a polizia e carabinieri di orientare le indagini nella direzione opposta, interrogando militanti di Lotta Continua e perquisendo pesantemente le loro abitazioni. I trentadue anni necessari ad accertare per via giudiziaria la verità, dopo decenni di depistaggi, non saranno inutili agli assassini di Alceste ed ai loro complici. Per Paolo Bellini, che ha confessato di essere l’autore materiale dell’assassinio, l’accusa di omicidio premeditato viene derubricata in omicidio semplice e tanto basta perché il reato vada in prescrizione.
Ancora una volta, un efferato omicidio politico resta impunito, le complicità di altre persone non vengono provate e gli imputati vengono prosciolti, a riprova che la giustizia non è affatto uguale per tutti o, quanto meno, per alcuni è più « uguale » che per altri.
Giustiniano Rossi
Parigi, 11 giugno 2013
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