pubblicato il 23.06.15
Gazzarra fascista a Bratislava, 140 arresti ·
Almeno 140 persone sono state arrestate sabato a Bratislava, capitale della Slovacchia, dopo che una manifestazione xenofoba promossa dall'estrema destra è degenerata in scontri violenti. La dimostrazione era stata convocata da un gruppo locale di estrema destra nato sull'onda del movimento Pegida e che si chiama Stop all'islamizzazione dell'Europa. Alla marcia hanno partecipato circa 8mila persone, non poco per un piccolo paese come la Slovacchia. Tra i dimostranti anche Marian Kotleba, governatore di una regione della Slovacchia centrale e fondatore del partito di estrema destra Nostra Slovacchia. Nel mirino dei gruppi xenofobi e fascisti l'ipotesi avanzata da alcuni paesi europei che l'Unione Europea distribuisca tra tutti i membri dell'Unione i migranti che giungono sulle coste mediterranee. I manifestanti portavano striscioni con frasi come "Il multiculturalismo è come il genocidio" e Marian Kotleba, governatore neonazista della regione di Banska Bystryca, ha gridato alla folla "Siamo qui per difendere la Slovacchia".
Gli scontri tra alcuni gruppi di manifestanti - una parte dei quali arrivati dalla Repubblica Ceca, dalla Polonia e da altri paesi limitrofi - e la polizia sono avvenuti dopo la fine della manifestazione. Sei auto della polizia sono state danneggiati. I manifestanti hanno usato gas lacrimogeni contro la polizia. I dimostranti, inoltre, hanno aggredito alcuni degli spettatori di una manifestazione ciclistica e, alcuni di loro, hanno lanciato bottiglie e pietre contro una famiglia araba alla stazione di Bratislava.
La dimostrazione xenofoba è stata indetta in occasione della conferenza internazionale Globsec sulla sicurezza che si è tenuto fino a ieri proprio a Bratislava. Un altro summit, quello del gruppo di Visegrad s'è tenuto nei giorni scorsi alla presenza del capo dello stato francese Francois Hollande. I quattro paesi rappresentati - Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca - si sono detti fermamente contrari all'idea delle quote obbligatorie di migranti e il governo Orban ha annunciato la realizzazione di un muro lungo centinaia di chilometri tra Ungheria e Serbia per impedire il passaggio dei migranti.
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