pubblicato il 2.09.15
Milano, CasaPound prepara il raduno: rivolta dei cittadini. Il Comune: no alla manifestazione ·
Il pressing su Palazzo Marino per bloccare il meeting. Coinvolti comitato per l'ordine e la sicurezza, Prefettura e Questura: "Città medaglia d'oro per la Resistenza, ferma la contrarietà all'evento"
La città dell'Expo, la città medaglia d'oro per la Resistenza dice no al raduno di CasaPound. Dopo l'annuncio dei "fascisti del terzo millennio" che hanno presentato la loro festa nazionale a Milano l'11-12-13 settembre interviene Palazzo Marino per bloccare una manifestazione a dir poco fuori luogo per i tanti che hanno scritto a Comune chiedendo una presa di posizione che condannasse l'iniziativa.
"Molti di voi ci stanno scrivendo in pubblico e in privato - si legge in un messaggio sulla pagina Facebook dell'amministrazione - per chiedere una presa di posizione sull'iniziativa che diverse organizzazioni di estrema destra hanno annunciato per i prossimi giorni a Milano. In merito, l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale Marco Granelli fa sapere di avere già chiesto al Prefetto di discutere la questione alla prossima riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, ribadendo la ferma contrarietà del Comune di Milano, città Medaglia d'oro per la Resistenza, allo svolgimento, sul suo territorio, di manifestazioni con evidenti connotazioni fasciste".
La tre giorni delle "tartarughe" - dal simbolo del movimento CasaPound - doveva cadere nelle intenzioni degli organizzatori in contemporanea con un altro evento, ormai una specie di rituale, nel calendario del neofascismo militante: il meeting internazionale promosso per il terzo anno consecutivo da Forza nuova a Cantù. Stessa data (dall'11 al 13), solo 50 chilometri di distanza. Tanto da far parlare di "settembre nero". Contro il raduno, era partito l'appello unitario di Anpi, Pd, Sel, Altra Europa con Tsipras e Cgil. Poi si sono fatti avanti i cittadini. Contro l'appuntamento di Cantù si è formato un 'comitato per il no al Festival neonazista a Cantù' che, secondo il Pd locale, "ha raccolto da subito migliaia di adesioni da semplici cittadini e cittadine, canturini/e e non, e da una serie di sigle che vanno dal Partito democratico canturino all'Arci, dai sindacati unitari a Rifondazione, dall'Anpi provinciale agli studenti medi".
"Penso che questo tipo di raduni non si debbano fare nel comune di Milano, città con una profonda tradizione antifascista", ha spiegato Granelli - ho scritto al comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e ho scritto una lettera a Prefettura e Questura esprimendo parere negativo. In questi raduni ci sono persone che si rifanno apertamente a ideali fascisti, Milano ha una profonda tradizione antifascista e riteniamo che eventi di questo tipo non debbano svolgersi qui". Parlando del rapporto tra la Lega Nord e CasaPound Granelli ha detto: "Ci preoccupa la legittimazione data da Matteo Salvini a movimenti di tipo neofascista, ci preoccupano i tentativi di approfittare del disagio delle persone, spesso in quartieri popolari con case Aler, quindi gestiti dalla Regione Lombardia, dove la Lega ha poteri decisionali". Il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica si dovrebbe riunire giovedì prossimo: "auspico che si possa sapere quanto prima dove si terrà la manifestazione", ha concluso Granelli.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/09/01/news/milano_raduno_casapound-122017934/
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