pubblicato il 10.09.15
Proibito raduno di Casapound minacciato sindaco di Castano Primo ·
Raduno Casapound: dopo Milano, no da Castano Primo: "Ingannati". E un gruppo di militanti minaccia il sindaco
I 'fascisti del terzo millennio' spostano la festa nazionale dopo le polemiche, ma arriva la revoca dell'autorizzazione dal comune della provincia: "Raggirati". Il leader attacca l'amministrazione Pisapia: "Talebani"
E' caos sul raduno di CasaPound annunciato prima a Milano, poi - dopo il mare di polemiche e di prese di posizione - a Castano Primo, a 50 km dalla città, e poi rimasto senza neanche l'impianto sportivo concesso dal Comune. Non aveva capito che dietro la richiesta dell'associazione 'La focosa' c'erano i 'fascisti del terzo millennio'. Li stessi che presentando l'evento si sono scagliati contro il Comune di Milano, definendolo "talebano". Dopo la revoca dell autorizzazione al raduno, il sindaco della cittadina della provincia, Giuseppe Pigniatiello, è stato minacciato da un gruppo di militanti che si sono presentati fuori dal Comune e lo hanno insultato. "Mafioso di m..., "uomo di m...", "ti bruciamo il paese", hanno urlato nei confronti del primo cittadino. Ad assistere alla scena c'erano anche alcuni consiglieri e assessori della giunta cittadina.
IL NO DEL SINDACO DI CASTANO PRIMO - E' stata infatti revocata, giusto poche ore dopo la conferenza di presentazione della Festa nazionale del movimento di estrema destra, l'autorizzazione per la tensostruttura che a Castano Primo avrebbe dovuto ospitare la tre giorni di appuntamenti con dibattiti, spettacolo di burlesque e stage di pugilato. Tutto per decisione del sindaco, Giuseppe Pignatiello, di concerto con la giunta comunale, gcomunica agli organizzatori, alla Prefettura e alla Questura. Il motivo della revoca è il cambio del soggetto che ha chiesto l'autorizzazione per l'uso dello spazio comunale.
LA 'COPERTURA' DELLA SOCIETA' SPORTIVA - Come ricostruisce lo stesso sindaco (eletto in una lista civica, appoggiata dal Pd), a farne richiesta ai primi di agosto "era stata una società sportiva, 'La Focosa', che aveva proposto un programma molto interessante con convegni su vari aspetti dello sport". Una volta "fatti i controlli" del caso, l' amministrazione aveva rilasciato il 3 agosto scorso un'autorizzazione provvisoria. "Quando negli ultimi giorni sono sorti dei dubbi, abbiamo autorizzato la società con una diffida a seguire il programma che ci era stato proposto. Oggi abbiamo però scoperto che sono cambiati sia il soggetto - che è diventato CasaPound - sia l'oggetto, con un programma invece politico. A questo punto abbiamo deciso la revoca immediata dell'autorizzazione. Una decisione che riteniamo giusta e doverosa, anche solo per correttezza formale di fronte a quelle che sono risultate false dichiarazioni". "Senza contare - conclude Pignatiello - che come responsabile di pubblica sicurezza non potevo concedere uno spazio che può ospitare al massimo 200 persone per una manifestazione che, in quanto nazionale, ne avrebbe certamente radunate molte più".
LA PRESENTAZIONE A MILANO - Gli esponenti del movimento, confermando il programma della kermesse che prevede la presenza di esponenti della Lega Nord, di Forza Italia e di Scelta Civica si sono dati appuntamento a mezzogiorno per illustrare programma e rispondere alle accuse dei giorni scorsi. Il responsabile Gianluca Iannone, e quello milanese, Massimo Trefiletti, hanno spiegato che la festa - da domani a domenica - si sarebbe dovuta svolgere in un impianto sportivo, chiesto appunto attraverso 'La focosa', l'associazione sportiva del movimento.
LE POLEMICHE - Nei giorni scorsi numerose associazioni, tra cui l'Anpi, avevano chiesto che la festa nazionale di CasaPound non si tenesse nel Comune di Milano. "Non ha vinto Milano - ha detto oggi Iannone - non ha vinto nessuno. Riteniamo che decidere chi può parlare o non può parlare sia brutalità. Siamo di ispirazione fascista ma non ci dà fastidio, lo vediamo come un dono. Siamo sempre messi ai margini ma per noi è un motivo di vanto". Gli esponenti di CasaPound hanno spiegato di aver invitato anche politici di sinistra, in particolare al dibattito sull'immigrazione. "Sarebbe stato bello - ha aggiunto Iannone - sapere che cosa ne pensa l'onorevole Fiano, invece impegnato a creare cortine fumogene per cercare di isolare e mettere all'angolo CasaPound. Non ce la farà Fiano come non ce la farà nessun altro perché a stravincere sarà la nostra volontà politica e la voce dei militanti". Duro il commento di Vittorio Feltri per il quale le polemiche che hanno accompagnato la scelta della location "lasciano basiti e incazzati". Feltri - che ha voluto essere presente alla conferenza stampa ma che non parteciperà al dibattito al quale era stato invitato - ha attaccato: "Lo scandalo è stato vedere la sinistra mostrare la solita ostilità preconcetta" nei confronti di un movimento "che si muove e fa politica nel rispetto del codice penale. Una sinistra che cerca sempre di isolare chi non ritiene politicamente corretto e non è omologato".
LA PALLA AL PREFETTO, C'E' ANCHE FORZA NUOVA - Ora si tratta di vedere cosa succederà. "Chiediamo al ministero dell'Interno di intervenire subito", si legge in una nota della deputata del Pd Eleonora Cimbro che oggi, insieme al collega Fiano, ha presentato un'interrogazione sull'imminente svolgimento del raduno di CasaPound e di quello di Forza Nuova a 'Campo solare', negli stessi giorni, "inopportunamente concessa dall'amministrazione di Cantù per il terzo anno consecutivo". "Esprimiamo piena solidarietà al sindaco di Castano Primo Pignatiello e all'amministrazione comunale, che è stata raggirata mediante la richiesta di un'associazione sportiva. Il sindaco, una volta saputo che la tre giorni sportiva è in realtà un raduno di estrema destra, ha revocato l'autorizzazione all'iniziativa e sta tentando in ogni modo di impedirla. Il Pd è con lui e non lo lasceremo solo. La palla è ora nelle mani del prefetto, che ci auguriamo agisca per il meglio e impedisca il verificarsi dell'evento".
BOLDRINI: "MASSIMA DISTANZA" - La presidente della Camera, Laura Boldrini, nel frattempo ha risposto alla lettera del presidente dell'Anpi, Carlo Smuraglia, che nei giorni scorsi le aveva scritto in merito alle manifestazioni, quella di CasaPound ma anche quella di Forza Nuova a Cantù. "Non posso che ribadire la massima distanza culturale che c'è tra le mie convinzioni e le posizioni di movimenti che non mancano di richiamarsi in varie forme ad un passato di sofferenze e privazione della libertà, quale è stato il ventennio fascista - si legge in una nota - un passato che il popolo italiano si è lasciato alle spalle settant'anni fa grazie alla Resistenza e al sacrificio di quanti hanno combattuto per restituire al nostro Paese la dignità e la libertà perdute".
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