pubblicato il 31.01.16
Reggio Emilia Aq16, assoluzione “funestata” da un incendio ·
Fiamme di ignoti ad uno striscione antifascista nel giorno in cui sono scagionati 46 attivisti
REGGIO EMILIA. Piena assoluzione per 46 dei 47 attivisti Aq16 e, in concomitanza con la sentenza che ha decretato questo risultato, un incendio, nella notte fra martedì e mercoledì, di uno striscione esposto sulla recinzione in via Fr.lli Manfredi, su cui c’era scritto: “Contro ogni nazionalismo, per un’Europa dei diritti. Chiudere con i fascisti”.
È una doppia notizia quella che arriva dal laboratorio Aq16: la prima presentata con orgoglio, la seconda accompagnata da un chiaro segnale di condanna. Era il 2009 quando alcuni militanti di CasaPound fanno un’incursione all’esterno di Aq16, mandando in frantumi vetri, danneggiando grondaie e prendendo a sassate la struttura.
«La notizia si sparge velocemente tra gli attivisti del laboratorio all’ex Foro Boario e parte un contrattacco – racconta Francesco Paone di Aq16 - Alcuni di noi hanno raggiunto la sede di CasaPound di via Montefiorino». In 47 finiscono a processo con tre capi d’imputazione: non aver ottemperato all’ordine delle autorità di sciogliersi, danneggiamento della porta d’ingresso con specie di collante e imbrattamento con del letame. «Il decreto penale di condanna prevedeva 23.250 mila euro di multa a testa per gli ultimi due reati – spiega l’avvocato Vainer Burani che assiste gli attivisti – In più ad uno degli attivisti venivano richiesti 23.750 euro per l’imbrattamento. Quest’ultimo è stato stabilito che dovrà 300 euro, ma ricorreremo in appello. Altro aspetto degno di nota, l’accusa aveva chiesto tre mesi di carcere per tutti e tre mesi e 15 giorni per l’ultimo soggetto “colpevole” di imbrattamento. Mentre per quasi tutti è arrivata l’assoluzione». Dal laboratorio Aq16 fanno notare che CasaPound ora sia scomparsa da Reggio. «Ora si parla di Progetto nazionale, come nuova coalizione di destra – commentano gli attivisti – e ogni volta che forze di destra tentano di radicarsi in città ci sono attacchi notturni a organizzazioni come la nostra. Non è la prima volta che ci bruciano uno striscione: già tre anni fa ci hanno incendiato un manifesto sull’accoglienza ai migranti. I colpevoli non sono mai stati identificati. Altre volte ci siamo trovati di fronte a finestre rotte, scritte sui muri o grondaie divelte. La sentenza ribadisce che eravamo nel giusto. Quindi,
ci sentiamo autorizzati a ripetere questi gesti. Nei nostri confronti è stato messo in atto un tentativo di criminalizzare l’attivismo».
All’annuncio della sentenza era presente anche Cosimo Pederzoli di Sel, che ha espresso solidarietà ad Aq16 per l’attacco ricevuto con l’incendio.
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/29/news/aq16-assoluzione-funestata-da-un-incendio-1.12865906
repressione
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