pubblicato il 15.02.14
Condanna a 4 mesi in Appello per il fondatore degli Skinheads ·
Maurizio Moro, storico fondatore degli Skinheads Varese e della comunità militante dei dodici raggi, condannato a quattro mesi in appello. L’accusa era di minaccia con l’aggravante dell’odio razziale. Quattro mesi con pena sospesa e non menzione. La sentenza pronunciata ieri dai giudici della corte milanese. Moro era difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni, lo stesso del processo per la strage della stazione di Bologna.
«Bando alle polemiche su questo particolare - commenta Alessandro Limido, vertice della comunità militante dei dodici raggi - Bordoni è un amico e un eccellente avvocato. È il fatto che sia un eccellente avvocato è la ragione per cui ci rappresenta tutti. Non cominciamo con polemiche assurde avvocato fascista. Ci sono legali di area di estrema destra che non hanno la nostra fiducia e che di conseguenza non ci rappresentano». Tornando ai fatti.
«I fatti risalgono a cinque anni fa - spiega Limido - Ci fu una lite all’autogrill di Castronno». Tra un gruppo di ragazzi sudamericani e alcuni militanti Dora. Ci furono degli insulti a sfondo razziale nei confronti dei giovani latini. È una testimone italiana lo confermò. Moro fu il solo ad essere riconosciuto dalle foto segnaletiche dalla vittime. Ieri la sentenza in Appello che conferma sostanzialmente il primo grado di Varese. «Non ricorreremo in Cassazione», conclude Limido. La sentenza a questo punto è definitiva. «Ma per favore nessuna inutile polemica sul nostro avvocato». S. Car.
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