pubblicato il 4.12.16
Alto Garda Contributi solo a chi si dichiara antifascista ·
Passa la mozione del gruppo di maggioranza «Malfer presidente». Niente soldi e spazi pubblici anche a chi ha riferimenti fascisti su social o statuti
01 dicembre 2016
ALTO GARDA. Niente contributi e spazi pubblici a fascisti conclamati e dintorni. Lo ha deciso il Consiglio della Comunità Alto Garda e Ledro, che sulla base di una mozione presentata dal gruppo "Mauro Malfer presidente" impegna il Comitato esecutivo a imporre come requisito per l'assegnazione di spazi e contributi pubblici il non aver subito condanne, anche con sentenza non definitiva, per reati legati alla legge Mancino 205 del 1993 e alla legge Scelba 642 del 1952, nonché a prevedere nei moduli di richiesta di utilizzo di spazi pubblici una dichiarazione esplicita di riconoscimento nei valori antifascisti espressi dalla Costituzione.
Non basta, però, perché si chiede pure di istituire meccanismi che impediscano l'assegnazione di contributi, patrocini o altre forme di supporto e sostegno ad associazioni che - pur avendo sottoscritto la dichiarazione di antifascismo - presentino (dopo verifica sullo statuto, sui siti Internet o social network, nell'attività pregressa o per violazione delle leggi in materia) richiami all'ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione etnica, religiosa, linguistica o sessuale.
Si domanda inoltre maggiore vigilanza al corpo di polizia locale nel contrasto a tali situazioni e in particolare alla diffusione davanti agli istituti scolastici di volantini inneggianti alla discriminazione, all'odio e alla violenza per motivi sessuali, linguistici, etnici o religiosi. Si pretende infine di investire in cultura (favorendo - anche tramite i contributi erogati dalla Comunità, integrando se necessario le linee guida per la valutazione - le iniziative promosse dalle associazioni che favoriscano i valori di libertà, tolleranza e uguaglianza a cui si richiama la Costituzione) e di avere particolare attenzione alle politiche giovanili, favorendo i percorsi scolastici e la partecipazione a progetti che valorizzino la cittadinanza attiva e i valori democratici
Questo dopo vari episodi evidenziati dell'osservatorio contro i fascismi nel Trentino - "cinghiamattanza", aggressione a un giovane locale, collegamenti tra l'Alto Garda e Ledro e la rete neofascista italiana e balcanica manifestatisi tra le altre cose con l'ospitalità a Giovanni Ceniti prima dell'omicidio dell'avvocato Silvio Fanella nel 2014 - e considerando «il tentativo di infiltrazione dell'area oltranzista (...) anche in liste tradizionalmente lontane dalla destra», il fatto che spesso le iniziative dei gruppi neofascisti vengono realizzate con associazioni prestanome, il fatto che Riva e altre municipalità sono tappezzate da adesivi infamanti e «cartelloni propagandistici a sfondo nero deliranti in cui Mussolini viene
equiparato a un padre della patria» e il fatto che da più parti sono arrivate segnalazioni di volantinaggio, provocazioni e aggressioni verbali e fisiche «da parte di squadracce neofasciste agli ingressi delle scuole superiori della città e in occasioni di ritrovi giovanili». (m.cass.)
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2016/12/01/news/contributi-solo-a-chi-si-dichiara-antifascista-1.14494049
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