pubblicato il 23.01.17
Milano: aggrediti tre ragazzi gay, matrice omofoba. Uno dei tre: “Nessuno ci ha aiutati” ·
Tornavano da un sabato sera sera in discoteca, tre ragazzi gay aggrediti a Milano a pochi passi dal Karma, noto locale del capoluogo lombardo dove si organizzano serate dedicate alla comunità gay. Mentre si avviavano verso la macchina che avevano preso con il servizio di car sharing cittadino, i tre ragazzi vengono avvicinati da un gruppo di circa otto ventenni. “Uno di loro si è spostato indietro, per urtarmi la spalla – racconta a Gaypost.it Francesco -. Eravamo su una strada in salita, un paio di traverse prima rispetto a dov’era la macchina. Dopo l’urto, questo ragazzo ha cominciato ad insultarci”. Frasi provocatorie come “che cavolo spingi” e altre simili.
“Ho capito che erano strafatti e ho cercato di allontanarmi verso la macchina – continua Francesco -. Ma loro ci hanno seguiti. Quando siamo arrivati vicino alla macchina e Marcello l’ha aperta con la tessera magnetica, mi sono subito infilato in auto perché la cosa stava degenerando”. È lì che parte l’aggressione ai danni di Marcello e Michele che, invece, sono rimasti fuori dall’auto.
La testimonianza di Francesco
Secondo il racconto di Francesco, uno degli aggressori, improvvisamente, rompe una bottiglia in testa a Marcello che cade a terra tramortito. A quel punto, in sei si accaniscono sul ragazzo con calci e pugni. Poi è il turno di Michele, il terzo amico del gruppo, che si becca pugni in faccia tali da farlo finire semi svenuto sul cofano dell’auto. “La macchina era bianca – ricorda Francesco -: l’ho vista diventare rossa del sangue di Michele“.
Il tutto dura poco più di un minuto durante il quale Francesco, chiuso in macchina, non sa cosa fare. “Uscire avrebbe significato rischiare di farmi picchiare pure io – spiega -, ma anche chiamare la polizia era rischioso. Le portiere della macchina erano aperte e se se ne fossero accorti chi mi dice che non mi avrebbero tirato fuori per darle anche a me?”.
Prima di andarsene, il gruppetto fa in tempo a rubare il telefono e il portafogli che erano caduti dalle mani di Marcello. Ora Marcello deve fare i conti con una frattura all’osso frontale, mentre Michele ha il setto nasale frantumato. Entrambi hanno diversi ematomi ed escoriazioni.
Per Francesco si è trattato di omofobia
Francesco non crede che si possa parlare di un’aggressione fatta per rapinarli. “Michele era tramortito sulla macchina – spiega – sarebbe stato facilissimo rubare il suo telefono nuovo di zecca e il portafogli in cui aveva dei soldi, al contrario di Marcello che aveva solo qualche tessera”. Inoltre, erano in netta prevalenza numerica: otto contro tre. “Avrebbero potuto immobilizzarci e derubarci senza problemi – continua il ragazzo -. Invece hanno massacrato i miei amici senza ragione apparente”. Quale sarebbe, allora, la ragione di tanta violenza? Per Francesco potrebbe trattarsi di omofobia. “Quando ci hanno avvicinati, sulla salita – spiega – eravamo appena usciti dal Karma. Michele e Marcello stavano commentando la serata. Si stavano dicendo chi era piaciuto e chi no. Loro hanno certamente sentito“. Secondo Francesco, dunque, si tratterebbe di omofobia. Abbiamo provato a parlare anche con Marcello che però è ancora parecchio scosso ed ha preferito restare in silenzio, per ora.
Nessuno ha fatto niente per aiutare i ragazzi
“A parte l’orrore dell’aggressione – conclude Francesco – sono anche altre le cose che mi hanno colpito. Intanto il fatto che non si trattasse di una delle gang di ragazzi che si fanno la guerra in certi quartieri, ma di un manipolo di ventenni italiani a caccia di non si sa cosa. E poi che c’erano altre persone sul luogo in cui è avvenuto il pestaggio. Nessuno è intervenuto. Non dico mentre Michele e Marcello venivano picchiati, perché capisco che si abbia paura a mettersi contro otto persone. Ma neanche dopo. Quando se ne sono andati lasciando i miei amici nel sangue, nessuno si è preoccupato di chiamare i soccorsi. Se avessero picchiato anche me, probabilmente saremmo ancora lì, a terra“. I ragazzi hanno sporto denuncia e sull’aggressione ora indaga la polizia.
http://www.gay.it/attualita/news/aggressione-ragazzi-gay-milano
Milano, due giovani gay rapinati e presi a bottigliate dal branco: "Aggressione omofoba"
In otto contro un 19enne e un 21enne finiti in ospedale. Sono stati circondati all'uscita da una discoteca. L'Arcigay: "Inaccettabile"
23 gennaio 2017
Milano, due giovani gay rapinati e presi a bottigliate dal branco: "Aggressione omofoba"
Hanno chiesto a tre giovani di consegnare portafogli e cellulari. Li hanno pesantemente insultati con frasi omofobe. Infine, li hanno aggrediti con calci, pugni e bottigliate. Gli aggressori sono otto giovani, forse nemmeno ventenni, con ogni probabilità italiani. Le vittime sono due ragazzi omosessuali di 19 e 21 anni. La rapina è avvenuta nella notte fra sabato e domenica, all'uscita della discoteca Borgo del Tempo Perso in zona Porto di Mare, periferia sud di Milano.
I due giovani picchiati, assieme un terzo ragazzo che è riuscito a sfuggire all'agguato, hanno subito allertato i carabinieri. Poi nella giornata di oggi, lunedì 23 gennaio, hanno presentato un'integrazione di denuncia per meglio chiarire la natura omofoba dell'aggressione. "Prima di cominciare a picchiare ci hanno provocato, ci hanno urlato 'froci' - racconta uno dei tre - io sono riuscito a fuggire, mentre i miei amici hanno subito danni seri. Non c'è dubbio, si è trattato di un'aggressione omofoba. L'obiettivo principale era offendere e fare male, non rubarci quello che avevamo addosso. Tanto è vero che alla fine ci hanno portato via solo un telefono e un portafogli".
I due ragazzi picchiati, un magazziniere e uno studente di Economia, hanno riportato rispettivamente la rottura del naso e una frattura scomposta alla testa. Quest'ultimo, 19enne, ha anche dovuto subire un intervento chirurgico. I carabinieri precisano che l'aggressione è avvenuta poco dopo le 4 del mattino, mentre i tre giovani si stavano dirigendo dalla discoteca all'auto che avevano preso a noleggio. Nel tentativo di difendersi, uno dei ragazzi picchiati avrebbe cercato rifugio in auto.
Fabio Pellegatta, presidente di Arcigay Milano, commenta: "Ogni atto di violenza è inaccettabile. Ritengo gravissimo che, in una via pubblica, un gruppo di malviventi possa picchiare due giovani evidentemente indifesi e poi fuggire. A Milano, come altrove, serve un maggior livello di sicurezza, soprattutto nei luoghi frequentati la sera e la notte".
http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/23/news/gay_milano_omofobia-156715742/?ref=fbpr
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