pubblicato il 23.08.17
E Wu Ming sfida Bonaccini sull'antifascismo ·
La miccia si è accesa come spesso accade sui social network: una serie di "tweet", frasi da 140 caratteri, che pochi giorni fa si sono scamabiti il collettivo di scrittori Wu Ming e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Il tema è l'antifascismo e Bonaccini non ha alcun tentennamento: «Sono da sempre impegnato contro ogni fascismo, polemizzare con me fa solo tristezza». E ancora: «Io impegnato a contrastare Salvini (il governatore chiedeva conto di una lista di estrema destra che era a sostegno di Salvini, ndr) voi a contrstare me. Complimenti ». Ma il collettivo di scrittori non mette in dubbio la solida sensibilità antifascista del governatore, legata alla sua storia personale e politica.
Chiede invece «una riflessione politica all'interno del Pd sulla "normalizzazione" della destra estrema». Nel cassetto "virtuale" del blog degli scrittori, un fascicolo su ogni evento, fotografia, convegno, dichiarazione, iniziativa politica che mette in qualche modo in relazione i democratici con esponenti di Forza Nuova o Casa Pound. Da Bolzano alla Calabria, da Chioggia a Grosseto, passando per Predappio, la città natale di Benito Mussolini dove il sindaco da anni opera per costruire un museo del fascismo. Un lavoro di inchiesta di cui ora il collettivo chiede conto agli esponenti democratici, in particolare proprio a quelli profondamente antifascisti. «Abbiamo raccolto questo dossier grazie a un network di persone che ci seguono e ci segnalano le piccole e grandi cose — spiega Wu Ming 2, al secolo Giovanni Cattabriga — e lo abbiamo fatto perché abbiamo l'impressione che ci sia un tentativo di "normalizzazione" dell'estrema destra. Vorremmo far capire ai politici che anche l'invito a un convengo non è una cosa innocua ». Cosa c'è di male nel sedersi allo stesso tavaolo? «Certe formazioni di estrema destra hanno bisogno di accreditarsi, accettare un invito a un loro convengo significa dargli una credenziale democratica — spiega Cattabriga — . Succede a tutti, può essere anche una trappola, una buccia di banana. Ma di fatto alla fine questi gruppetti potranno dire: Noi non siamo antidemocratici, parliamo con tutti. Però poi le conseguenze le paga chi finisce vittima di un'aggressione per i motivi più vari e non è fantascienza». Così raccogliendo dati i Wu Ming hanno trovato l'annuncio della presentazione del libro di Edda Negri Mussolini, nipote del Duce, a Sanremo nel 2016. Hanno visto che tra gli ospiti c'era anche il sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti. E hanno rintracciato la fotografia del primo cittadino con altri partecipanti, tra cui individuano esponententi di associazioni come "Memento" e "Et Ventis Advertis". Sigle che non dicono niente a chi non frequenta l'ambiente. «Ma si tratta di parti di un network come Lealtà e Azione — spiegano — che poi ritrovi alle sfilate con le bandiere». C'è una memoria storica ma c'è anche un'attualità da non sottovalutare, secondo gli scrittori. «Noi chiediamo ai politici del Pd di aprire la questione — dicono — di non identificare come fastidiosi nemici chi lo fa. Le conseguenze di quell'ideaologia sono concrete. Bisogna che lo siano anche le prese di distanza».
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