pubblicato il 17.11.17
Milano, luoghi pubblici vietati all'ultradestra: carta dei valori antifascisti contro l'offensiva nera ·
Lunedì mozione in Comune sul modello di quella approvata a Torino: se passa andrà cambiato il regolamento. La maggioranza è compatta sul provvedimento
Milano come Torino in nome di un antifascismo moderno, quello cioè di una città che non si concede a chi non ne sposa i valori. La maggioranza di Palazzo Marino vuole che ideologie fasciste o affini restino fuori da piazze e luoghi pubblici della città e chiederà a Sala e a tutta l'amministrazione di metterlo nero su bianco, mettendo mano ai regolamenti comunali.
Sulla scia di quanto approvato dal Consiglio comunale del capoluogo piemontese, infatti, lunedì nell'aula di Palazzo Marino approderà una mozione dei consiglieri di Insieme X Milano David Gentili e Anita Pirovano che dice più o meno così: chi non firma una sorta di carta dei valori antifascisti, non avrà in concessione gli spazi pubblici della città. Una mozione che vede la maggioranza compatta, con l'appoggio anche di alcuni rami dell'opposizione. In sostanza, il documento impegna il sindaco e la giunta a non affidare "spazi, luoghi pubblici, patrocini e contributi di qualunque natura" a chiunque non garantisca il rispetto dell'antifascismo in senso lato.
Tutti coloro che dunque si distinguono per comportamenti "fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti" non potranno organizzare iniziative in biblioteche, auditorium, piazze e simili. Non solo, il vincolo sarà esteso anche alle partecipate, come Mm che gestisce le case popolari per conto di Palazzo Marino. Tradotto: niente più appartamenti di proprietà del Comune dati in concessione ad associazioni dai dubbi principi. Perciò, casi come quello denunciato da Repubblica - l'Associazione nazionale combattenti della Rsi che ha in concessione la propria sede in uno spazio comunale a due passi dal Piccolo Teatro - potrebbero non verificarsi più.
Una "sfida", spiega Gentili su Facebook, che viene lanciata anche alla Regione: parliamo di "via Palmieri 1. Si può interrompere il vergognoso spettacolo che vede protagonisti ogni 25 aprile quei fascisti che utilizzano gli spazi pubblici gestiti da Aler?". Il riferimento è ad una pseudo sede di Forza Nuova nelle case popolari dello Stadera che sarebbe stata aperta tramite un'associazione fittizia.
La proposta dei consiglieri si incrocia con un altro fronte, quello dei Sentinelli: "Se sono riusciti a Torino impegnando la sindaca Appendino - spiega il portavoce Luca Paladini, che annuncia una lettera a Sala e ai capigruppo in Consiglio comunale - non vediamo perché non sia possibile ottenere lo stesso risultato a Milano".Tutti d'accordo, spiega Anita Pirovano, perché "la causa dei diritti ha bisogno del contributo di ciascuno dentro e fuori le istituzioni. Siamo sulla strada giusta".
Un percorso che vedrà lunedì la presentazione della mozione, con la votazione da mettere in calendario. L'ok dovrebbe arrivare oltre che dalla maggioranza - per il capogruppo dem Filippo Barberis si
tratta "semplicemente di mettere in sicurezza un principio sacrosanto" - da Basilio Rizzo che parla però di "scoperta dell'acqua calda" e dai Cinque Stelle che, spiega Gianluca Corrado, ne condividono il principio, ma vogliono vedere le carte. Diversa la linea del resto dell'opposizione: per Gianluca Comazzi (Forza Italia) "è solo propaganda politica perché le attuali norme già vietano le adunate fasciste negli spazi pubblici".
http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/11/17/news/fascisti_milano-181300263/
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