pubblicato il 28.11.17
Verona L’Ordine degli avvocati assegnerà un credito formativo per un corso del gruppo neonazista Fortezza Europa. Le reazioni ·
Bufera sul convegno degli avvocati a «Fortezza Europa»
Un convegno giovedì sulla legittima difesa al quale l’Ordine forense ha concesso un credito formativo agli avvocati che vi parteciperanno. L’associazione culturale che lo ha organizzato, «Fortezza Europa», termine usato dal Terzo Reich, composta - a Verona perlomeno - anche da ex appartenenti di Forza Nuova e comunque rappresentativa della destra. E un fiume di polemiche perché da più parti si chiede all’Ordine di ritirare il credito.
Cosa che il consiglio forense non farà: «La nostra non è una reazione o falso orgoglio», dice Alessandro Rigoli presidente dell’Ordine, «qui si sta discutendo di un ”marchio” non dell’evento in sé. Noi non siamo strumentalizzati né strumentalizzabili».
Quel credito sta suscitando reazioni da parte di avvocati, rappresentanti della Sinistra e del Movimento Nonviolento. «In questo caso i requisiti per dare il credito c’erano. Accreditare un evento significa riconoscere il contenuto giuridico e non ”dare credito” al soggetto, chiunque esso sia, che lo propone e lo organizza. Senta, prima di due giorni fa non conoscevo Fortezza Europa che non è ”segnalata” o fuorilegge.
Il Consiglio ha valutato un evento, la presentazione di un libro ( «Per una legittima difesa», ovvero la presentazione del libro scritto da Nicolò e Marco Petrali, giornalista e avvocato, figli del tabaccaio milanese che nel 2003 uccise uno dei due rapinatori che fecero irruzione nel suo negozio, ndr), con i saluti di un europarlamentare, nella sala di una partecipata del Comune... Non è un contesto borderline. E comunque il Consiglio non fa politica, abbiamo organizzato convegni con esponenti e parlamentari del Pd e nessuno ha mai avuto nulla da obiettare. Ripeto, accreditare non vuol dire ”dare credito” a qualcuno».
I SALUTI ISTITUZIONALI
I saluti saranno del vice presidente del Consiglio comunale, l’europarlamentare della Lega Lorenzo Fontana e dei due consiglieri Bacciga (Battiti) e Comencini (Lega), l’introduzione è affidata a Emanuele Tesauro, presidente di «Fortezza Europa», mentre l’incontro sarà moderato da Andrea Bacciga (portavoce di Gentes, altra associazione culturale), lo stesso consigliere autore di una mozione contro il ddl sullo ius soli che propone censure agli insegnanti e che con il primo compenso (300 euro) ha acquistato libri riferibili all’estrema destra e li ha regalati alla Biblioteca.
Critiche anche all’amministrazione. «Chiedo all'Ater di revocare la sala, all'Ordine di revocare l'appoggio e al sindaco di Verona di dissociarsi e prendere pubblica posizione», le richieste di Mao Valpiana che, ritenendo l’incontro «contro la Democrazia», invita il Questore a «negare l’agibilità politica».
IL PARLAMENTARE: VIA IL CREDITO
«L’ Ordine degli Avvocati di Verona ritiri subito la possibilità di acquisire un credito formativo all’incontro». Così il portavoce alla Camera per il M5S Mattia Fantinati. «Non tanto per la vicenda che ha suscitato un forte dibattito nel Paese riguardante Giovanni Petrali, che sarà tema dell’incontro ma in quanto organizzato da Fortezza Europa (termine usato proprio dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale per indicare l’Europa continentale)».
F.M.
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Gli ex deportati: «Offensivo convegno di Fortezza Europa»
Sul caso del convegno accreditato anche dall'ordine degli avvocati organizzato da «Fortezza Europa» (sul quale è montata la polemica politica) interviene anche l'Aned, l'associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti.
L'associazione ha inviato una lettera all’ordine degli avvocati, nella quale scrivono: «Riteniamo erroneo e offensivo nei confronti delle persone e delle Istituzione Democratiche nate dalla lotta antifascista che un Ordine possa addirittura prevedere crediti per un incontro, per altro privo di significativa trattazione giuridica e riferimenti giurisprudenziali, organizzato da un raggruppamento antidemocratico che fin dal nome si rifà al direttamente al nazismo».
«Pensiamo, altresì», continua la missiva, «che un simile incontro, organizzato da chi non riconosce e non rispetta la Costituzione nata dalla Resistenza, non possa essere ospitato nelle sale di un ente pubblico, e ne chiediamo, quindi con forza l’annullamento».
Annullamento chiesto anche dal portavoce alla Camera del Movimento Cinque Stelle Mattia Fantinati, mentre per Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, «è ancora da chiarire è la posizione del Comune di Verona dal quale non si hanno conferme certe circa l’eventuale concessione del patrocinio. Sul sito dell’Ordine degli Avvocati di Verona è ancora presente il volantino con il solo simbolo della formazione di estrema destra, mentre sul profilo Facebook di Fortezza Europa campeggia da circa 24 ore la versione “corretta” del volantino col simbolo del Comune di Verona accanto».
Alessia Rotta, parlamentare Pd, aggiunge: «Spiace sapere che un ordine prestigioso come quello degli avvocati di Verona si presti ad un'iniziativa che ha evidentemente carattere propagandistico più che formativo. A memoria non riesco a ricordare iniziative analoghe a quella di Fortezza Europa che siano state accreditate dall'Ordine. Dubbi che non hanno minimamente sfiorato l'amministrazione comunale, che ha concesso il suo patrocinio al convegno e partecipa con il vicesindaco e due consiglieri di maggioranza. La stessa amministrazione che non si fa problemi a censurare i libri e il Tocatì ma, a quanto pare, si trova a suo agio con i neofascisti».
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Verona, avvocati ospiti da neofascisti di Fortezza Europa
L’Ordine degli avvocati di Verona assegnerà un credito formativo in diritto penale ai colleghi che frequenteranno un corso di formazione sulla legittima difesa promosso dalla formazione neonazista Fortezza Europa. Sulla pagina Facebook dell’associazione si legge: “Il giorno 30 novembre racconteremo la storia di Giovanni Petrali, un uomo che nel corso di una rapina ha difeso se stesso, sua moglie e il frutto del proprio lavoro. Di un uomo che ha ucciso un bandito. Ma si parlerà anche della decisione coraggiosa di un avvocato che ha scelto di assistere il proprio padre al processo”. Ospiti dell’incontro, in programma giovedì 30 novembre, Nicolò e Marco Petrali, autori del libro “Legittima difesa. La vera storia di una rapina finita nel sangue”. Saranno presenti inoltre l’europarlamentare della Lega e vicesindaco di Verona, Lorenzo Fontana, accompagnato dai consiglieri comunali Andrea Bacciga e Vito Comencini e dal presidente dell’associazione FE, Emanuele Tesauro. Il sito Fascinazione riporta che Fortezza Europa è nata da pochi mesi da una costola di Forza Nuova «il giorno prima delle elezioni amministrative per la scelta del nuovo sindaco di Verona». I fedeli a Fiore non erano d’accordo a sostenere il candidato sindaco Federico Sboarina, contrapposto alla senatrice Patrizia Bisinella. FE ha così lasciato la casa madre veronese, scegliendo le insegne delle quattro frecce (Identità, Famiglia, Autarchia e Aristocrazia) racchiuse nel “cerchio ideale della comunità di destino” e il nome direttamente dalla propaganda nazista durante la seconda guerra mondiale. “Festung Europa” indicava, a partire soprattutto dal 1942, l’Europa continentale sotto il dominio politico-militare della Germania nazista in contrapposizione con gli Alleati anglosassoni.
Come riporta Ercole Olmi su Popoffquotidiano.it, il capo della Fortezza risulta essere Yari Chiavenato, già segretario provinciale di FN, naziskin e ultrà dell’Hellas, arrestato e poi assolto nel ’96 per avere appeso in curva un manichino impiccato raffigurante il giocatore olandese di colore Michel Ferrier e indagato anche per l’irruzione negli studi di Telenuovo nel 2003 durante un dibattito a cui partecipava l’esponente musulmano Adel Smith. Il ritrovo dei fortezzini è un negozio di abbigliamento, London calling, in zona San Zeno. Il movimento antifascista “Assemblea 17 dicembre” domanda la ragione di questo «appoggio esplicito» dell’Ordine degli avvocati di Verona a Fortezza Europa: «solo un mero interesse culturale?», domanda . «Da chi arriva questo spostamento? Chi ha manovrato affinché tutto questo sia stato possibile? Crediamo che l’Ordine ci dovrebbe ripensare e ritirare il suo appoggio. Naturalmente non crediamo che la cosa sia avvenuta in totale ingenuità e buonafede, e siamo a conoscenza che altri avvocati, informati della notizia, si stanno già muovendo per avere spiegazioni e richiedere che l’offerta del credito formativo sia ritirata. Un solo credito ma fortemente simbolico e, dal nostro punto di vista di cittadini antifascisti, del tutto fuori luogo».
https://www.vvox.it/2017/11/27/verona-avvocati-ospiti-neofascisti-fortezza-europa/
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