pubblicato il 30.01.18
Potenza, scritte antisemite e neofascisti in piazza per ricordare le foibe ·
In città già in passato si sono verificati episodi di apologia del fascismo. L’Anpi chiede all’amministrazione comunale di intervenire
29 gennaio 2018
Si chiama “Forentum patria nostra” ed è per definizione un’ “associazione culturale, sociale e sportiva” che ha come simbolo l’aquila che regge lo scudo con il simbolo di un castello. L’11 febbraio i suoi componenti sfileranno per le strade di Lavello (Potenza) “per ricordare – scrivono su Facebook - gli innocenti trucidati e assassinati barbaramente dai comunisti. Gettati con una feroce assurda nelle foibe. Dimenticati per decenni da chi sapeva e sedeva con la bandiera rossa e crociata alle spalle. Chiederemo alle autorità locali, di nuovo, che venga intitolato uno spazio pubblico ai martiri delle foibe”. L’annuncio, arrivato a pochi giorni dalle celebrazioni per la Giornata della memoria, preoccupa il coordinamento dell’Anpi che ha sede nel comune del potentino.
“Non siamo contro la manifestazione in sé ovviamente, per di più prevista dalla legge italiana in memoria dei caduti delle foibe sui quali tempo fa proprio come Anpi abbiamo svolto delle iniziative nelle scuole. Quello che a noi preoccupa è che la manifestazione pubblica per l'11 febbraio a Lavello, la quale non sappiamo se autorizzata e da chi, è promossa dalla solita associazione di facciata, addirittura culturale, sociale e sportiva, composta e diretta da persone che non disdegnano di farsi ritrarre anche su Facebook mentre “giocano alla guerra” la domenica col corredo di svastiche e di folle ideologia assassina – afferma il coordinamento cittadino dell’Anpi - Diciamo associazione di facciata perché, non bastasse il contesto sociale ristretto in una cittadina dove ci si conosce tutti, abbiamo già visto e documentato i loghi di Lotta studentesca, diretta emanazione di Forza nuova, sul retro degli striscioni ai martiri delle foibe, come già abbiamo visto e documentato la promozione dagli stessi attori di iniziative con personalità del calibro di Roberto Fiore proprio su quella piazza che una volta ospitava la comunità di don Marco Bisceglia”.
Nella città del sacerdote che dichiarò la sua omosessualità e fondò l’Arcigay, ci sarebbero diversi casi di “apologia al fascismo”, denunciati dalla stessa Anpi. I primi risalgono al 2012, con una escalation fino al 2016 quando furono denunciati e rimandati a giudizio due giovanissimi dell’istituto di istruzione “Solimene”. La documentazione, comprese le foto delle scritte nazifasciste e razziste apparse sui muri della città, dagli asili alle scuole, fino alle vie del corso, è tutto rigorosamente conservato dall’Anpi di Lavello che racconta di episodi che vanno “dall’imbrattamento sistematico delle pubbliche vie con frasi negazioniste e simboli nazifascisti, minacce esplicite all’Anpi locale, provinciale e nazionale, fino alla sostituzione della bandiera europea con vessili riportanti croci celtiche o addirittura la bandiera nazifascista del Terzo Reich nella centralissima piazza che ospita il monumento ai caduti della prima guerra mondiale. A pagarne le spese furono proprio due giovani studenti del “Solimene” che, individuati dalle forze dell’ordine, furono denunciati e rinviati a giudizio per apologia del fascismo e detenzione illegale di munizioni perché ritenuti colpevoli di diffondere idee e metodi razzisti, imbrattando i muri stradali di proprietà del Comune di Lavello. Si tratta di uno spaccato agghiacciante della nostra storia, che è importante non dimenticare, poiché il triste ricordo deve aiutare le popolazioni a costruire un futuro migliore”.
Da qui l’allarme e la preoccupazione per la manifestazione dell’11 febbraio. “Lanciamo un appello a che il mondo della scuola, le organizzazioni sindacali, i partiti e i movimenti democratici, le associazioni, si adoperino per un'azione di sensibilizzazione nei confronti dell'amministrazione comunale e delle istituzioni democratiche affinché, come già è accaduto in molte
città e comuni italiani, non si concedano spazi pubblici e autorizzazioni a forze dichiaratamente neofasciste e neonaziste o a chi non si riconosce nei valori antifascisti ispiratori della Costituzione nata dalla resistenza. Soprattutto per le nuove generazioni, che rimangono quelle più esposte al fascino oscuro di chi oggi si professa erede di fascismo e nazismo, di quel popolo unno, erede di Attila, col cuore di pietra e il cervello hitleriano”.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/01/29/news/potenza_neofascisti_in_piazza_a_lavello_per_ricordare_i_martiri_delle_foibe_-187573716/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P6-S1.6-T1
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