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Gli indagati sono 41. Tra loro anche un consigliere provinciale
Ipotizzata la violazione della legge Mancino: istigazione all’odio razziale
Bolzano, blitz anti razzismo
Arrestati otto naziskin
BOLZANO – L’ultima volta che si erano visti era stato alla manifestazione per ricordare i terroristi altoatesini morti negli anni ‘60. Nella grande sfilata organizzata tradizionalmente nel paesino di San Paolo alle porte di Bolzano tra gli Schuetzen con i costumi tradizionali e i pennacchi sul cappello c’erano anche loro, i naziskin di Suedtiroler Kameradschaftsring, con le loro brache corte di cuoio e con le teste rasate. Oggi otto di loro sono stati arrestati dai carabinieri, nel quadro di un’inchiesta che vede 41 indagati, tra cui il consigliere provinciale dell’Union fuer Suedtirol Andreas Poeder. A tutti viene contestata la violazione della legge Mancino contro l’istigazione all’odio razziale.
L’inchiesta della procura di Bolzano aveva preso il via nel 2004 dopo una serie di aggressioni ad un giovane bilingue, più volte malmenato e minacciato dai naziskin con l’accusa di essere “troppo amico degli italiani”. Sulla base di dichiarazioni di alcuni esponenti dell’assocazione l’inchiesta viene chiusa, ma successivamente gli inquirenti trovano uno zainetto con degli appunti, dai quali risulta evidente che le dichiarazioni delle teste rasate erano state concordate. Si riapre così l’inchiesta, che viene affidata ai Ros dei carabinieri. Parte una serie di accertamenti con intercettazioni telefoniche e ben presto appare il quadro dell’attività del Suedtiroler
Kameradschaftsring, i contatti in Germania e in Austria con associazioni neonaziste vietate dalla legge, la partecipazione provocatoria ad una manifestazione della comunità ebraica ed una riunione con cinque esponenti dell’Union fuer Suedtirol, il partito che si batte per l’autodeterminazione dell’Alto Adige.
Tra loro c’è anche Poeder.
La notte scorsa, infine, è scattato il blitz che ha portato all’arresto di 8 esponenti dell’associazione, che gli inquirenti ritengono sia guidata da Armin Soelva, un muratore di 23 anni di Caldaro, un paesino poco distante da Bolzano. A loro viene contestata la violazione della legge Mancino, il reato associativo, oltre che varie violazioni di legge che vanno dal favoreggiamento, alle lesioni, alla resistenza a pubblico ufficiale, alla violenza privata.
Nel quadro di una serie di perquisizioni gli inquirenti hanno trovato montagne di materiale di propaganda neonazista, bandiere con la croce uncinata, manganelli e mazze da baseball, materiale definito dagli investigatori “gadget neonazi”. Dalle interettazioni telefoniche risulta anche una serie di sms con pesanti slogan contro gli ebrei.
Come ha detto il procuratore di Bolzano Cuno Tarfusser, la Procura di Bolzano presta la massima attenzione al tema dell’odio etnico e razziale. “Si tratta di posizioni ideologiche – ha affermato – che non debbono passare, dato che c’è un rischio di espansione, specialmente per quanto riguarda giovani e giovanissimi”. E che in Alto Adige l’attenzione su questo fronte sia alta è dimostrato anche da una circostanza emersa dall’inchiesta. L’associazione Kameradschaftsring di recente aveva presentato un’istanza alla Provincia per chiedere di essere ufficialmente riconosciuta allo scopo di poter chiedere contributi dell’ente pubblico. Ma la giunta aveva respinto al mittente la domanda, giudicata irricevibile per l’armamentario ideologico nazista che traspariva da tutte le attività del gruppo.
(20 dicembre 2005)
Da Anarcotico
Naziskin altoatesini, Indagate anche 2 insegnanti
Nell’operazione condotta dai carabinieri del Ros di Bolzano contro il crescente fenomeno della xenofobia tra i giovani in Alto Adige, che ha portato all’arresto otto naziskin altoatesini e iscritto 41 persone nel registro degli indagati, sono coinvolte anche due insegnanti chiamate a rispondere di concorso esterno in istigazione all’odio razziale. Una professoressa di 50 anni che insegna presso la scuola media di Salorno nella Bassa Atesina, in una delle conversazioni telefoniche con uno dei naziskin arrestati, avrebbe detto di aver festeggiato il 20 aprile scorso il compleanno di Adolf Hitler. La seconda, piu’ giovane della prima, che insegna presso una scuola professionale, e’ fidanzata con uno degli otto skinhead che si trovano in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per domani mattina. Gli inquirenti hanno scoperto – nel corso della lunga e complessa indagine iniziata nell’aprile del 2004 a seguito di numerose aggressioni verbali e fisiche nei confronti di un ragazzo ‘colpevole di essere bilingue ed amico del gruppo linguistico italiano’ – che gli appartenenti al ‘’Suedtiroler Kameradschaftsring’’ (Circolo dei camerati altoatesini la traduzione in lingua italiana) organizzavano feste in stile runico tra fiumi di birra. Tra le piu’ significative frasi emerse dalle intercettazioni telefoniche quella in lingua tedesca nei confronti degli ebrei: ‘’Advent, Advent, ein Jude brent’’ (E’ avvento, e’ avvento, un ebreo sta bruciando, la frase in italiano). Agli otto naziskin, tutti provenienti dalla zona di Caldaro e Termeno dell’eta’ compresa tra i 18 ed i 26 anni e colpevoli di violazioni della legge Mancino per azioni contro giovani italiani e di aver arrecato disturbo alla Comunita’ ebraica, e’ stato sequestrato materiale di propaganda ‘neonazi’ e oggetti atti ad offendere.
Repubblica online
21/12/2005