pubblicato il 7.02.18
Squadrismo a Pavia. In 25 skinheads contro 5 ragazzi: "negri figli di puttana" ·
Alla vigilia della tentata strage fascista di Macerata, anche Pavia diventa teatro di un agguato fascista e razzista in stile paramilitare ai danni di giovanissimi figli di immigrati marocchini. Tutto parte come una aggressione in discoteca per tramutarsi nel giro di pochi metri in un incubo che si svolge sotto le telecamere e le poche auto ancora in giro in prossimità del ponte coperto. È lì che, infatti, al suono di un fischietto, si presentano da tre angoli diversi tre gruppi che si avventano sui giovani. Arginare l'aggressione è impresa impossibile, vista la disparità numerica, 25 contro 5. Quando i malcapitati riescono a svincolarsi dalla stretta e corrono dal ponte verso il centro per cercare scampo alla violenza cieca, inizia una vera e propria caccia all'uomo. I ragazzi cercano riparo dietro le auto e anche dietro il portone di un palazzo, dietro il quale sentono gli squadristi cercarli dopo essersi procurati delle catene di ferro. Uno viene catturato da dieci di loro e pestato a sangue davanti al Caffè teatro. Una notte di terrore e di sangue, la cui matrice sembra non lasciare dubbi. "Negri di merda", "negri figli di puttana", "vi facciamo diventare bianchi" queste le frasi usate durante l'aggressione che pare sia seguita ad una incursione in un altro locale della città frequentato da albanesi e rumeni. Alla furia razzista e fascista non sono scampati nemmeno alcuni amici italiani delle vittime, ai quali, dopo essere stato consigliato abbandonare il teatro della aggressione, vengono rivolti insulti come " italiani di merda vi fate scopare dai negri" " è colpa vostra se succede questo casino" " siete la rovina dell'Italia". Poche ore dopo, a Macerata, un altro razzista spara su 7 "negri di merda".
Non vogliamo più agguati fascisti nelle nostre strade, non tolleriamo più la presenza di covi fascisti nelle nostre città.
Se toccano uno, toccano tutti.
https://www.infoaut.org/antifascismonuove-destre/squadrismo-a-pavia-in-25-contro-5-ragazzi-negri-figli-di-puttana
Pavia, 5 ragazzi nordafricani denunciano: “Picchiati da 25 skinheads. Ci urlavano ‘negri di merda, vi ammazziamo’”
La discussione sarebbe iniziata in un locale, dove si trovava il gruppo di cui fanno parte due ragazzi di cittadinanza italiana. Uno spintone, poi uno schiaffo, finché i buttafuori non hanno allontanato chi infastidiva i nordafricani. Ma l'aggressione - secondo la versione di uno dei ragazzi - è continuata nel centro città. La polizia sta ricostruendo l'accaduto grazie alle telecamere di videosorveglianza
5 febbraio 2018
“Ho chiesto al mio aggressore di smetterla e lui mi ha risposto ‘Non possiamo smettere finché voi negri siete qua’, allora ho capito che il loro scopo era picchiarci“. È una fasi dell’aggressione da parte di 25 skinheads ai danni di un gruppo di amici di origini nordafricane, che sarebbe avvenuta a Pavia nella notte tra venerdì e sabato. Almeno secondo il racconto di Salem Bikarbas, che prima ha denunciato sui social quanto accaduto e poi lo ha ricostruito con gli agenti della Digos.
La discussione sarebbe iniziata nella discoteca Camillo, dove il ragazzo si si trovava con altri quattro amici, dei quali solo uno ha la cittadinanza italiana come lui. Uno spintone, poi uno schiaffo, finché i buttafuori non hanno allontanato il gruppetto che infastidiva i nordafricani. “Uscendo, mi hanno minacciato dicendo che mi avrebbero ammazzato perché ‘negri come me non dovrebbero comandare'”, dice il ragazzo. “Sono uscito per parlare, ma ho ricevuto un pugno in faccia e sono caduto, poi sono usciti anche i miei amici e sono iniziati gli spintoni”.
Fino a quel momento, secondo la sua ricostruzione, “gli aggressori erano quattro o cinque”. Poi quando è arrivata la polizia “noi arabi ci siamo dispersi” e all’incrocio del Ponte Coperto “abbiamo rivisto il gruppo di ragazzi dell’aggressione iniziale: dall’abbigliamento con bomber e anfibi e dalle teste rasate abbiamo capito che erano di estrema destra“. In quel momento, racconta, “erano in dodici e ci hanno trattenuto finché alle mie spalle non ho sentito un fischio e qualcuno che urlava ‘li abbiamo trovati questi negri di merda‘”. Da diverse vie sarebbero quindi sbucati altri skinheads che “hanno iniziato a picchiarci con pugni, ognuno di noi veniva affrontato da almeno 5 persone e quando ho visto un amico riverso a terra che veniva pestato e non si muoveva ho urlato ‘arriva la polizia, scappate'”. Un nordafricano sarebbe comunque stato raggiunto e picchiato “da dieci di loro e ora ha un dito rotto e vari ematomi in faccia”.
Stando ai primi accertamenti della polizia, sembra trovare conferma il fatto che gli screzi tra i cinque giovani e il gruppo di skin siano iniziati in una discoteca cittadina per poi proseguire per le vie del centro di Pavia. In particolare, nella zona del Ponte Coperto, in via Rezia e in Strada Nuova, vicino al Teatro Fraschini, dove sarebbe avvenuto il presunto pestaggio. Per verificare quanto successo, gli agenti stanno visionando le telecamere posizionate nella zona dell’aggressione e hanno sentito il buttafuori del locale.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/05/pavia-5-ragazzi-nordafricani-denunciano-picchiati-da-25-skinheads-ci-urlavano-negri-di-merda-vi-ammazziamo/4138909/
Salem: «Quelli cercavano stranieri da pestare»
Pavia, il racconto di uno dei giovani inseguito e picchiato dagli skin dopo la lite in discoteca: «Momenti di paura al Ponte coperto»
06 febbraio 2018
PAVIA. «Cercavano stranieri da picchiare e, dal modo di vestire, mi sono accorto che erano estremisti di destra anche se non sono in grado di indicare il gruppo di provenienza». Sono parole di Salem Bikarbas, uno studente 21enne di economia aziendale di origine marocchina. E’ uno dei cinque stranieri che, nella notte tra sabato e domenica, sono stati inseguiti e picchiati nel piazzale del ponte coperto.
Il ragazzo racconta i particolari di quell’aggressione e dei momenti di terrore che ha vissuto. Gli agenti della Digos, domenica sera, lo hanno interrogato per tre ore e ha avuto la possibilità di raccontare la sua versione del pestaggio. Adesso è caccia agli aggressori, secondo il suo racconto una quindicina di skin che si sono dileguati nelle strade del centro storico.
L'appello del ragazzo aggredito: "Pavia è bellissima, non rendetela xenofoba"
Salem Bikarbas, 21 anni, studente di Economia aziendale (famiglia di origine marocchina e con cittadinanza italiana) è uno dei ragazzi che hanno denunciato di essere stati aggrediti, nella notte tra sabato e domenica, da un gruppo di skin dopo uno spintone in discoteca e inseguiti sino al piazzale del Ponte Coperto. In questo breve video, lancia solo un appello: "Pavia è una città bellissima, non rendetela xenofoba". La polizia sta indagando sulla vicenda.
«E’ iniziato tutto – racconta lo studente di economia che ha la cittadinanza italiana – da uno spintone probabilmente casuale alla discoteca Camillo. Erano circa le tre della notte tra venerdì e sabato ed ero in compagnia di quattro connazionali e di alcuni amici italiani. Un giovane mi ha dato uno spintone piuttosto forte e mi ha voltato le spalle. L’ho afferrato per la giacca e gli ho chiesto se aveva qualche problema. Lui si è girato e mi ha preso a schiaffi. Sono arrivati anche i miei amici, loro erano in quattro. I buttafuori che avevano visto tutto li hanno cacciato fuori dal locale. E sono iniziate le minacce. "Negri di merda, ve la faremo pagare", urlavano. Dopo qualche minuto sono uscito dalla discoteca per chiarire la vicenda. Il giovane che mi aveva aggredito stava fumando, mi ha visto e mi tirato un pugno. Sono caduto a terra ho perso anche gli occhiali. Sono arrivati anche i miei amici e i buttafuori che, tra urla e spintoni, ci hanno diviso di nuovo. Io non avevo bevuto mentre quei quattro mi sembravano ubriachi. E non solo. Si vedeva da come si muovevano. Dopo l’intervento dei buttafuori si sono allontanati. Io e due amici ci siamo incamminati in viale Lungoticino mentre gli altri amici sono ritornati da Camillo a recuperare i capotti. E’passata una volante della polizia e gli agenti ci hanno chiesto se andava tutto bene. Ho risposto di si perchè pensavo che il peggio fosse passato invece doveva ancora arrivare».
Il giovane studente e i due amici sono arrivati sul piazzale del Ponte coperto. Non immaginavano che qualcuno li stava cercando. «Ho visto un ragazzo che parlava al cellulare – - continua il racconto di Salem Bikarbas ma all’inizio non ci ho fatto caso. Mi sono reso conto dopo che stava chiamando a raccolta gli amici. Poi ho sentito un fischio e sono sbucati dal nulla circa quindici giovani che indossavano bomber, stivale e cappucci neri. Un gruppo è arrivato da Strada Nuova un altro da via Rezia mentre da viale Lungoticino sono arrivati due uomini di circa 40/50 anni che sembravano i capi. Ci hanno insultato e saltati addosso: erano cinque contro uno. Amin, un mio amico, è stato sbattuto contro un segnale stradale che si trova all’inizio di Strada Nuova. Sono arrivato davanti ad uno di loro ma un altro mi ha afferrato alle spalle. Ho cercato di portarli sotto le telecamere affinchè fosse tutto ripreso. E stato un pestaggio non una rissa. Sono arrivati anche altri due amici e le hanno prese anche loro. Ci siamo divisi. Io e un connazionale si siamo nascosti sotto un’auto. Una coppia di fidanzati ci ha visti ma hanno fatto finta di niente. Hanno poi incontrato il gruppo di skin e ho sentito chiaramente: "Avete visto dei negri?". Loro hanno risposto di no. Quei due ci hanno salvati. Poi è arrivata la polizia».
http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2018/02/06/news/salem-quelli-cercavano-stranieri-da-pestare-1.16442780?ref=fbfpp
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