pubblicato il 13.02.18
"Minacciati con coltelli e tirapugni: ecco cosa è successo": Cagliari, tensione CasaPound-antifascisti ·
CAGLIARI. Sarebbero spuntati anche coltelli e tirapugni durante i momenti di tensione, domenica pomeriggio, tra militanti di CasaPound e antifascisti davanti alla scuola elementare Italo Stagno di via Is Mirrionis. Un gruppetto di appartenenti al partito di estrema destra stava attaccando manifesti quando, venuti a conoscenza della loro presenza, una ventina di antifascisti ha deciso di impedirlo. La tensione è salita in pochi secondi.
Ecco cosa sarebbe successo secondo gli autori del boicottaggio antifa di Sa Domu.
Poco dopo le 16 di domenica pomeriggio ci hanno segnalato che Casapound stava facendo attacchinaggio alla rotonda di Is Mirrionis e Via Cadello. Come antifascisti e antifasciste non abbiamo esitato ad uscire per impedire l’ennesima offesa alla nostra città, a pochi giorni dai fatti dell’EXMA; l’indifferenza generale e la complicità con questure e istituzioni ha armato i militanti di Casapound. Gli incendi nei centri di accoglienza e le pistolettate di Macerata ci impongono di non mollare il passo; non dobbiamo aver paura di praticare l’antifascismo militante contro chi vuole far esplodere l’odio sociale e violenza gratuita in città, mettendoci in prima persona con i nostri corpi e le nostre parole a contrastare la loro azione. Di seguito i fatti.
I manifesti della tartaruga frecciata di CasaPound
In una ventina siamo arrivati fuori dalla scuola elementare Italo Stagno e abbiamo trovato cinque militanti di CPI, con manifesti, secchio di colla e scopa per attacchinare. Abbiamo intimato loro di andarsene subito, ovviamente ne è nata qualche tensione nella quale i manifesti sono stati strappati, la colla rovesciata a terra e la scopa buttata nei cassonetti. Contro i militanti fascisti ci si è limitati a uno scontro verbale, senza degenerare in quello fisico, per nostra volontà. Il diverbio ha attirato varie persone che passeggiavano in Via Is Mirrionis che si sono fermate a guardare. Il gruppo di cinque si è quindi allontanato a testa bassa, tornando verso la sede in Via la Nurra.
Stavamo tornando a casa quando abbiamo visto arrivare i loro rinforzi. Una ventina, tra cui i cinque di prima. Uno dei nuovi arrivati tira fuori un coltello, un altro, travisato, un tirapugni. Intanto un’altra da dietro inizia a filmare con un telefonino. Abbiamo fronteggiato il gruppo, mantenendoci, per fortuna, su un livello verbale, anche se ci sono stati momenti di tensione fisica in cui uno di noi è stato fatto cadere a terra. Abbiamo evitato lo scontro fisico, scontro che loro invece non vedevano l’ora di fare, ad armi impari: questo avrebbe significato vedere un compagno o una compagna sdraiati in una pozza di sangue, accoltellati per mano di questi miserabili. Siamo venuti poi a sapere che l’attacchinaggio è stato portato a termine dai militanti di CPI, sotto la sorveglianza della Polizia di Stato.
Riteniamo questo episodio gravissimo. I fascisti stanno prendendo sempre più spazio nella città di Cagliari e questo episodio è sintomo della legittimità di cui godono nel portare avanti le loro azioni violente. Il fatto che con naturalezza e disinvoltura portino con loro e tirino fuori armi al primo diverbio ci fa capire la natura del loro agire e non può passare inosservato. La mentalità fascista, un mix di razzismo, arti marziali e cocaina, permea l’intero partito e la militanza di Casapound. Riteniamo impensabile che un “partito” simile si possa candidare alle elezioni, che possa occupare qualsiasi spazio istituzionale, che possa aprire sedi in città e fare propaganda politica. Il fascismo è un ideale che nega ogni altro ideale, è un pensiero politico che nega ogni dialettica democratica. Il fascismo è violenza, odio e oppressione del prossimo. È bene tenere a mente che un partito e una militanza fascista non ledono esclusivamente alla militanza antifascista, bensì tutti e tutte, in un clima di violenza discriminatoria verso chiunque non sia aderente ai canoni del partito. Dopo le violenze di Macerata e Genova, dopo l’appoggio delle forze dell’ordine a Pavia, il neofascismo sta dilagando in tutte le sue forme e sta toccando anche Cagliari.
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