pubblicato il 2.03.18
Informazione Antifascista 1923 Gennaio-Febbraio a cura di Giacomo Matteotti ·
Aggressioni, pestaggi, intimidazioni devastazioni e omicidi da parte dei fascisti nei primissimi mesi dall’insediamento del Governo Mussolini
Informazione Antifascista Gennaio Febbraio - 1923
a cura di Giacomo Matteotti
tratto da
- Un anno di dominazione fascista -
GENNAIO 1923
Torino, Napoli ecc. — Lo scioglimento della Guardia Regia, dà luogo a molti conflitti con parecchi morti e molti feriti. La Questura vieta di pubblicare notizie.
Padova — Perché cantano «Bandiera Rossa», il falegname Gino Magrini è costretto a trangugiare olio di ricino e il fornaio Luigi Bettio subisce la devastazione del negozio.
Spello (Perugia) — I fascisti si presentano alla casa del socialista Fagotti Enrico; non trovatolo, sparano contro la moglie fulminandola. È ferito inoltre lo stesso Fagotti ed un amico di casa, certo Bordoni.
Lucerà — Sei fascisti accusati di omicidio, in seguito ad un conflitto con socialisti, vengono assolti.
Sassari — I fascisti incendiano la sede della sezione repubblicana.
Trani — I fascisti accusati dell'assassinio del deputato Di Vagno, sono messi in libertà.
Olevano (Roma) — La sede dell'Unione Reduci di guerra e del Circolo cattolico vengono occupati e devastati completamente.
Vaiano (Firenze) —. E' occupata la Cooperativa di consumo, con il sequestro e la dispersione dei generi alimentari.
Margherita di Savoia (Foggia), Carnicino (Lecce), Andria (Bari) — Conflitti, fucilate e rivoltellate tra fascisti e nazionalisti. Molti feriti, tra i quali il cav. Calcagnili e Antonio Dibari.
Balsorano — Squadre fasciste si recano a S. Vincenzo ed accompagnano all'improvvisata sede del fascio vari individui per bastonarli. Tra questi è l'operaio Gattano.
Aitino — I fascisti aggrediscono e percuotono il fabbro Camillo Zinni.
Aquila — Alcuni fascisti violano il domicilio di Francesco Piccinini, asportandone alcuni oggetti. E' colpito alla schiena con rivoltella l'operaio Delli Berardino.
Gallarate — Essendo ritornato in città l'ex sindaco ed ex deputato socialista Paolo Campi, i fascisti lo aggrediscono, lo percuotono e lo costringono immediatamente a ripartire.
Varese — I fascisti invadono la Camera del lavoro dando alle fiamme carte e documenti e devastando il mobilio. Nello stesso giorno la stessa sorte tocca alla Camera del lavoro di Luino, costretta a cessare il funzionamento-
Corno. — I fascisti sequestrano e conducono alla sede del fascio di Varese, Domenico Sonvigo e lo bastonano dopo avergli fatto ingerire olio di ricino. Dalla casa del Sonvigo sono asportate delle cartelle del Consolidato per un valore di lire mille.
Varese — I fascisti si presentano all'abitazione del segretario della Lega tessile di Ferrera, Piccinelli Giuseppe, ingiungendogli di consegnar loro documenti e registri e l’importo delle quote per una somma di L. 500.
Piacenza — Trova Lino è bastonato e ferito alla testa ed alle braccia da fascisti.
Torino — L'autorità di P. S. procede allo arresto ed alla perquisizione domiciliare di alcuni socialisti, fra i quali, l'avv. Ugo Scaletta, consigliere comunale e direttore dell'Ufficio medico-legale per gli infortuni, e Gino Guamieri Segretario della Cassa Disoccupazione metallurgici.
Nonantola (Modena) — II prof. Mario Sera del partito popolare, mentre è in attesa del treno, viene assalito da un gruppo di giovani e ferito gravemente riportando la frattura al 3o cubito destro, ferita grave alla fronte e contusioni in altre parti del corpo.
Novi di Modena — Viene bastonato da alcuni fascisti il cav. Cornelio Ferrari.
Roma — L'on. Leone Mucci presenta le dimissioni da deputato per le violenze usategli dai fascisti.
Falconara — II repubblicano Ettore Recanatini è bastonato mentre rincasa unitamente al fratello.
Reggio Emilia — I socialisti Grisenti Albino, Gassini Armando, sono bastonati dai fascisti e costretti a ricoverarsi all'ospedale.
Mercosso — II capo stazione Tofani è aggredito e percosso in Ufficio. Sono sparati anche colpi di rivoltella.
Bassignano sul Trasimeno — I fascisti invitano il parroco don Tabarrini ad abbandonare il paese, e al Presidente del Partito popolare impongono di bere l'olio di ricino.
Campegine - A Campanini Arturo, Gandolfi Dante, Cosconi Riccardo, Santi Oreste, viene imposto a viva forza di prendere l'olio di ricino.
Reggio Emilia — L'avv. Francesco Laghi (medaglia d'argento), è costretto a trangugiare l'olio di ricino per imposizione fascista.
Palma Montechiaro (Girgenti) —Giosuè Fiorentino, sindaco, è aggredito e percosso dai fascisti in un ufficio municipale; è imposta la chiusura delle sedi dell'organizzazione. Il socialista Velia Vincenzo è aggredito nel proprio domicilio e percosso.
Borgosesia — Alcuni fascisti mascherati invadono l'abitazione di Carlo Marchisio e gli impongono di trangugiare una forte quantità di olio di ricino, tempestandolo di pugni ed obbligandolo ad allontanarsi immediatamente dal paese.
Sassuolo (Modena) — I fascisti si presentano all'ufficio dell’avv. Nussini Stefano, segretario della Sezione Partito popolare e, con la rivoltella alla fronte, gli impongono di bere una bottiglietta piena di olio di ricino.
Lucerà — I fascisti imputati dell'eccidio di Cerignola (9 morti e 60 feriti) sono assolti.
Milano — Le camice nere operano ogni sera numerose perquisizioni e arresti in circoli politici.
Verona — La polizia irrompe nella sede degli «Arditi d'Italia» e arresta 50 persone.
Tagliuno e Grumello al Monte — Per rappresaglia i fascisti invadono il Comune e le case di presunti sovversivi minacciando e bastonando.
Bucino (Bologna) — E' percosso a sangue e abbandonato esanime in un fossato l'avv. Mancinelli, segretario comunale, ex ufficiale e mutilato di guerra
Montepiano — Per rappresaglia i fascisti invadono il paese, incendiano parecchie case di socialisti, che sono bastonati, e tentano di assalire la caserma per liberare un fascista arrestato per grave imputazione.
Savignone (Genova) — 40 fascisti aggrediscono per la strada il comunista Reggiano Carlo e lo bastonano a sangue. E' consegnato ai carabinieri che lo trattengono in arresto.
Aquila — L'avv. Rossi è costretto a fuggire da Aquila, l'avv. Francesco Giacobbe è costretto ad ingerire l'olio di ricino. Si attribuisce a questa imposizione, parte della causa che indusse l'avvocato al suicidio, avvenuto pochi giorni dopo il fatto.
Paganica — Cento fascisti provenienti da Aquila e Sulmona, invadono e mettono a soqquadro le abitazioni di Giuseppe Rossi, Gocciolone Antonio, Di Pasquale Giuseppe, Tennina Vincenzo, Rotei lini Angelo e di altri, e ne scaraventano il mobilio dalle finestre. Nello stesso giorno è fatto ingerire olio di ricino a oltre 20 contadini per spaventare e costringere gli altri ad inscriversi nella corporazione fascista.
Imola — Il contadino Casalea Giuseppe, uscendo dalla Cooperativa in frazione S. Prospero, è assalito da due fascisti, i quali dopo averlo bastonato, gli sparano contro due colpi di rivoltella freddandolo.
Roma — II comizio indetto dalla lega nazionale inquilini per protestare contro il caro-fitti e la speculazione sugli alloggi e nel quale erano indicati a parlare gli on. Zanardi, Visco e Riboldi, viene proibito.
Torino — Scioglimento della Associazione generale degli operai.
Piancamuno (Val Camonica) — La casa di Alchisio Poiatti, che ha querelato il giornale fascista di Brescia, è invasa da carabinieri e fascisti; avviene un conflitto, nel quale i due fratelli Poiatti e la loro sorella sono uccisi.
Livorno — La polizia arresta una quarantina di socialisti tra i quali l'ex deputato Capocchi, l'ex assessore Felli, l'assessore anziano Minghi e quasi tutti gli ex consiglieri comunali, che sono tutti rilasciati dopo qualche giorno.
Roma — Lo squadrista Casali è ucciso con l'accetta da un tale cui fu respinta la domanda di iscrizione nel fascio.
Pratola Serra (Avellino) — Essendo i carabinieri rimasti seduti durante il suono dell'inno fascista, avvengono conflitti con un morto e parecchi feriti.
Ficarolo (Rovigo) — II bovaio Bellettati è ucciso a pugnalate e gettato nel Po da camice nere.
Cartina (Brescia) — I fascisti di Brescia arrivano in camions e per rappresaglia devastano la casa del popolo.
Paderno (Como) — Fascisti arrivano in camions, devastano l'esercizio di Luigi Antonini, Belessani, Nenni e bastonano proprietari e clienti.
Arquà Petrarca (Padova) — I socialisti Bottaro e Piccoli; sono aggrediti da fascisti. Il primo è ferito ed il secondo ucciso.
Erba — I fascisti bloccano le strade del paese ed impediscono che i rappresentanti delle distrutte e violentate organizzazioni si riuniscano.
Livorno — L'ing. Campana è costretto ad ingerire due once di olio di ricino nella farmacia Jacchia, per aver raccolti fondi per un giornale.
Imola — Per rappresaglia i fascisti uccidono l'operaio Giuseppe Nanni; accoltellano in presenza della moglie e di una piccola bambina l'impiegato Mancini, feriscono gravemente una ventina di persone, devastano case private e negozi, sopprimono i giornali cittadini e danno il bando a varie persone.
Campegine (Reggio Emilia) — I fascisti si recano alla Cooperativa di Caprera e, chiamato fuori il socialista Campanini Arturo, gli impongono di bere per due volte di seguito forti dosi di olio di ricino. Inoltre impongono di bere l'olio anche a Cecconi Riccardo. — Al socialista Gandolfi Dante viene imposto di ingerire forti quantità di olio di ricino e gli viene imposto il bando dal paese.
Cecina (Pisa) — E' ucciso a colpi di rivoltella il comunista Benedetti.
Brusciano — I fascisti, per rappresaglia, incendiano la sede del Partito popolare.
Monpiano (Brescia) — L'impiegato di una cooperativa di consumo, certo Lombardi, viene bastonato dai fascisti.
S. Prospero {Imola) — I fascisti bastonano e prendono a revolverate il socialista Gaddoni Giuseppe di anni 60, che rimane ucciso. Egli era padre di sette figli.
Iglesias — I fratelli Fois sono uccisi per opera di fascisti rimasti ignoti. Nessun arresto, nessuna indagine.
Lecce — La questura perquisisce e arresta numerosissimi operai socialisti, per pretesi complotti contro il fascismo.
Sesto San Giovanni — Una quindicina di fascisti invadono l'abitazione di Battista Montanari; portano fuori lui e tre amici, Rabino, Lodi, Mauri e li bastonano ferocemente.
Piattello (Milano) — Un gruppo di socialisti canta inni. Sopraggiungono immediatamente fascisti dai paesi vicini che distribuiscono legnate e olio di ricino.
Bertonico (Milano) — li segretario comunale Aldo Tassoni è fermato sulla strada provinciale, percosso e costretto dai fascisti a ingoiare olio.
Cornaredo — I fascisti fanno una dimostrazione a colpi di rivoltella sotto la casa del sindaco e di altri consiglieri.
Maropati (R. Calabria) — In un conflitto tra fascisti e socialisti rimane ucciso il socialista Vincenzo Cardiano.
Cagliano Castelferrato (Catania) — Conflitto tra fascisti ed ex combattenti. Parecchi feriti. I fascisti occupano la sede degli ex combattenti e ne arrestano 40.
Paderno (Como) — I fascisti, giunti in autocarro da Brescia, bastonano certi Antonini Battista, Belanzani Luigi e Battista Netti.
Lecce — Squadre fasciste occupano il municipio e costringono l’amministrazione comunale a dimettersi.
Bologna — I fascisti bastonano l'operaio socialista Zarri Oreste.
Nola (Caserta) — Un fascista uccide la propria moglie Filomena, perché questa gli rimprovera continuamente le persecuzioni e le molestie che egli ordisce, con gli altri fascisti, contro repubblicani e socialisti del luogo.
Firenze — Mentre si svolge in tribunale una causa di diffamazione, nella quale l'imputato è condannato a dieci mesi, un gruppo di fascisti si slancia contro la porta della sala di udienza, sopraffa i carabinieri, penetra e ricerca il querelante, bastona una guardia giurata.
Gavirate — L'ex sindaco socialista Luigi Arioli è aggredito e bastonato da quattro fascisti. Uno di questi è arrestato; ma dieci fascisti con le armi in pugno invadono le carceri e lo liberano.
Gardone (Brescia) — I circoli socialisti di Gardone e delle frazioni Zanano e Iuzzilo vengono devastati dai fascisti.
Brescia — Muore all'ospedale civile il meccanico Salvinelli Virgilio, ex consigliere comunale socialista, in seguito a ferite riportate in una aggressione compiuta contro di lui dai fascisti.
Virle (Brescia) — Quattro fascisti mascherati arrivano nel villaggio, invadono quattro case di socialisti e bastonano due di questi che trovansi a letto.
Torbole Casaglìa (Brescia) — Tre assessori socialisti sono a forza costretti a dimettersi e a trangugiare l'olio di ricino.
Rovaio — Cinque fascisti devastano il bar del socialista Bonomelli.
Novara — I fascisti informano i dodici circoli socialisti familiari della città che i rispettivi locali debbono essere messi immediatamente a disposizione de! fascio.
Firenze — li diciottenne Grimaldi Grimaldo è costretto a rimanere sette giorni all'ospedale per bastonate dategli dai fascisti.
S. Vito Chietino — La maestra elementare Marziotti Ada è inseguita a fischi e sassate dai fascisti, solo perché è simpatizzante socialista.
Penne — E' arrestato il socialista Domenico Cantagallo. Perrotti è minacciato di processo per alcune pitture murali fatte eseguire nella sede della sezione socialista.
Novara — Incidenti tra fascisti e nazionalisti per il possesso di un circolo ... socialista.
Potenza — Sono arrestati i socialisti riuniti per la costituzione della sezione.
Genova — L'operaio Gerasco è ucciso e Del Pino mortalmente ferito da fascisti.
Rosate (Milano) — Un gruppo di fascisti costringe Milanesi, Bolognini e Ramponi a uscire dalle loro case e li bastonano gravemente.
Pizzighettone — Cinque fascisti in automobile raggiungono sullo stradale il popolare Toselli e lo feriscono gravemente.
Vigentino (Milano) — Una squadra fascista per rappresaglia penetra nel villaggio e spara contro le abitazioni.
Filettino (Spezia) — I fascisti penetrano nel club «Vittorio», perquisiscono tutti i presenti. Uno di questi, tal Del Piano Enrico, che tenta fuggire, è inseguito a colpi di rivoltella e ferito gravemente. Gli altri sono tutti malmenati.
Spezia — Per rappresaglia, i fascisti improvvisano un tribunale che dovrà pronunciare condanne di morte. La prima vittima è l'operaio Cevasco che, collocato contro un albero, viene fucilato. Nello stesso modo sono esecuzionati Pepin Eros ed un altro operaio trovato crivellato di colpi e sfigurato nella località «Baracca». I feriti mortalmente e deceduti all'ospedale sono: Armando Zigliuoli, Papiniano Papini, Stefano Bardi, Vittorio Bianchi, Aristide Pavoletti. Quest'ultimo è crivellato a pugnalate e sfigurato con calci di moschetto. Altri due cadaveri sono trovati nel torrente.
Palma Montechiaro (Girgenti) — E' ricercato e inseguito dai fascisti il dott. Paolo Dainalli-Gaviglio, In questa triste occasione gli operai bastonati e feriti raggiungono una cifra impressionante.
Antrodoco — I fascisti invadono il teatro comunale dove una compagnia di filodrammatici di ogni colore politico sta preparando una recita. Col solito pretesto di complotto il giorno dopo perquisiscono le abitazioni di molti socialisti. Nello stesso periodo di tempo è saccheggiato e distrutto il circolo dei ferrovieri.
Sessa Aurunca (Caserta) — I fascisti aggrediscono ed assalgono la casa di Giacomo Rozzera sparando colpi di moschetto. E' uccisa la ragazza De Santis mentre tenta fuggire.
Cevezzano (Brescia) — I fascisti invadono il Circolo cattolico devastandolo ed asportando quanto in esso si trova.
Delio — L'osteria del socialista Zani Francesco è invasa e devastata dai fascisti.
Reggio Emilia — II socialista Francesco Bellentani è aggredito da fascisti.
Torino — Con decreto prefettizio viene sciolta l'associazione generale degli operai.
Terlizzi (Bari) — In un conflitto tra nazionalisti e fascisti rimane uccisa una persona.
Marcianise (Caserta) — Altro conflitto tra nazionalisti e fascisti ed altro morto.
Terlizzi — I fascisti, di ritorno da un funerale, sparano contro il deputato Spada, ex sottosegretario al l'agricoltura, affacciato alle finestre della sua villa.
Venezia — II prefetto dà il bando, con figlio di via, al prof. Adolfo Vachi ed al segretario della Camera del lavoro. Morelli.
Brescia — I fascisti invadono la frazione di Fenili Belasie di Capriano, penetrando a viva forza nelle abitazioni dei fratelli Onverardi e Alberti. E' invasa anche la parrocchia e sono sparati molti colpi di rivoltella.
Brescia — Gli assessori popolari sono costretti dai fascisti a dimettersi, perché hanno assunti nei lavori municipali 50 operai, che si erano rifiutati di iscriversi al fascio.
Forlì — Molti circoli repubblicani della provincia sono occupati dai fascisti.
Cagliari — I fascisti compiono violenze contro il deputato Angelo Corsi ed il socialista Ruggero Pintus.
Valle Sessera (Novara) — E' occupata la lega tessile da parte dei fascisti.
Piacenza — Fantoni Antonio è bastonato e ferito alla testa ed è costretto a ricoverarsi all'ospedale.
Prato Pordenone — I fascisti impediscono con la violenza ai circoli giovanili cattolici di partecipare alla processione eucaristica.
Corticella Pieve (Brescia) — I fascisti di Azzano Mella entrano nel circolo popolare, perquisiscono i presenti e bastonano alcuni contadini; feriscono Luigi Bemati e Groli, che sono portati all'ospedale in grave stato.
Casalpusterlengo — Cinque fascisti costringono l'aw. Vittorio e Giovanni Belloni a ingoiare un quarto di litro di olio di ricino, perché non si sono recati a votare.
S. Maurizio — Viene imposto di bere l'olio di ricino a Montanari Vincenzo, Zanti Adolfo e Camellini Roberto.
Pagonica — In occasione di un trasporto funebre avvengono violenze da parte di fascisti. Rossi Carlo è costretto ad abbandonare il paese e nascondersi per molto tempo per sfuggire alla ricerca dei fascisti che volevano ucciderlo.
Ospizio — Cingi Giovanni e Casoli Alfredo sono costretti a bere olio di ricino per imposizione fascista.
Brescia — Un fascista ferisce gravemente il socialista Mascherva con quattro colpi di rivoltella
Rendinara (Aquila) — Nella notte gli squadristi, reduci da una festa e avvinazzati, inscenano violenti dimostrazioni. Sono assalite le abitazioni dell'assessore comunale Falcione Pasquale, di Annessa Pietro, De Dominici Giuseppe, di Curzio Francesco e Mancini Gaetano, A Falcioni Pasquale è fatto bere con violenza mezzo litro di olio di ricino misto con petrolio, mozziconi di sigarette e sigari E' bastonato e riporta l'estorsione del braccio sinistro con 30 giorni di degenza. A De Dominici Giuseppe è fatta ingoiare una forte quantità di olio di ricino mischiata a petrolio, orina e peperoni rossi, e gli sono rubate 1150 lire. Ad Annessa Pietro, con minaccia di morte, è imposto di bere un miscuglio liquido, composto di orina, petrolio, olio di ricino e tabacco. Per contusioni riportate in varie parti del corpo, è costretto a rimanere a letto per venti giorni. Rosa Ricci, che si reca nella sede del fascio in cerca di suo marito, è fatta segno ad insulti, violenze e atti sconci. In presenza di molte persone, le sono strappati i peli sopra gli organi genitali, e ciò perché rifiuta di accondiscendere alle voglie di alcuno di essi. E' costretta a bere un miscuglio composto di urina, petrolio, olio di ricino, tabacco masticato e saliva.
Forlì — I circoli repubblicani di tutto il comune sono invasi dai fascisti, usando violenze contro persone e contro materiali.
Torino — I fascisti incendiano un circolo socialista.
Bernalda (Potenza) — E' ucciso Viggiani Giuseppe, padre dell'ex sindaco del comune; è incendiata la bottega del barbiere Armenti; è invasa la casa di Gallitelli Pasquale che trovasi in letto con tutta la famiglia. I fascisti sparano e Gallitelli fugge ferito in casa della suocera, nascondendosi sotto il letto; ma di nuovo sorpreso, è portato fuori ed ucciso. La stessa notte è uccisa una donna che apriva la porta alle solite intimazioni fasciste.
Rivisondoli — Una squadra di fascisti invade la casa del maestro e capitano reduce di guerra Ettore Ramicone e trascinatolo in piazza lo legano ad un albero. Il tentativo di fucilazione è deviato dall'intervento di un fascista che si limitò a fustigare il Ramicone. Nella stessa notte una povera donna dovette soggiacere alle voglie sessuali di circa una ventina di fascisti sotto gli occhi del proprio marito. (Di questi fatti alcuni fascisti pretendevano la smentita sul giornale la Voce Repubblicana. Ma questo mantenne integra la versione).
Montecchio — Una squadra di fascisti dopo aver traversato il paese invade le case di molti socialisti esplodendo colpi di fucile e di rivoltella, ferendo gravemente al capo il socialista Fardecchia.
Scoppito — Dopo arbitrarie perquisizioni e violazioni domiciliari è tratto in arresto il socialista di Gregorio ed altri.
FEBBRAIO
Cambialo (Milano) — Cinque fascisti penetrano nell'abitazione del sindaco, lo percuotono, gli fanno ingoiare olio di ricino con minacce più gravi se deporrà in tribunale intorno all'uccisione del consigliere comunale socialista Gabellini, avvenuta pochi giorni prima.
Pallanza — I fascisti si recano nella frazione di San Bernardino e presentatisi alla casa di Mai Teobaldo, tubercolotico di guerra, lo colpiscono brutalmente producendogli gravi ferite al capo, e gli devastano la casa. E' invasa anche l'abitazione dell'operaio Ernesto Setti, mentre due assalitori mascherati tentano di violentare la sorella di questo, Antonia, di anni 28. La vecchia madre del
Setti, che grida impaurita, è schiaffeggiata.
Reggio Emilia — Gli operai socialisti Montanari Vincenzo, Comellini Roberto, Zanzi Adolfo, Cingi Giovanni e Casoli Alfredo sono costretti dai fascisti a trangugiare forti dosi d'olio di ricino.
Scarnafigi (Cuneo) — II parroco del paese si reca in un vicino paese per la consueta predica. I fascisti lo sequestrano facendolo salire su un'automobile, e lo espongono per il paese dopo avergli fatto trangugiare olio di ricino.
Spineto (Alessandria) — Don Agostino Ferretti, reduce dal l'accompagnamento di una salma, viene spogliato dei paramenti sacri ed è costretto a trangugiare una forte dose d'olio di ricino.
Ripetute violazioni al domicilio del ferroviere Massari. In una di queste violazioni di domicilio una donna incinta, presente, abortì per lo spavento.
Venzone — I socialisti dementino Babbini, Antonio Folli, Felice Feruglio, Quartieri Felice ed i coniugi comunisti Polacco sono arrestati.
Givo letto (Torino) — In una spedizione punitiva sono consumate rapine, estorsioni e violenze private a danno del sindaco socialista e di suoi parenti.
Laveno — Un gruppo di fascisti invade il negozio del calzolaio socialista Arioli Livio, ex-sindaco del paese, e gl'impongono di bere un quarto di litro d'olio di ricino. All'energico rifiuto lo bastonano a sangue. Sono arrestati due fascisti che hanno partecipato all'aggressione, ma all'indomani essi sono liberati dai loro compagni che danno l'assalto al carcere usando violenze contro il custode.
Arcisate (Como). — Nella prima quindicina del mese gruppi di fascisti compiono violenze in tutto il mandamento con bastonate e somministrazione di olio di ricino. Molti emigranti ritornati alle loro case per trascorrervi il periodo invernale, ritornano all'estero.
Besozzo (Como) — I fascisti impongono di bere l'olio di ricino a quattro operai tra i quali Monteverdi Nino.
Varese — Squadre di fascisti danno l'assalto alla sede della Camera del lavoro devastano tutto il mobilio, asportando le macchine da scrivere e tutti i documenti riflettenti l'amministrazione. Altro materiale è gettato dalla finestra.
Con la Camera del lavoro sono distrutti la sede del Sindacato delle pelli, quello del segretariato tessile, quello del sindacato edili, il segretariato emigrazione, la lega tramvieri, dolcieri e metallurgici. Il segretario della Camera del lavoro. Battami Giuseppe, è bandito dalla città. Anche il segretario del sindacato edile, assalito e bastonato, è costretto ad abbandonare Varese.
Trapani — Una squadra di fascisti armati irrompe nella Camera del lavoro confederale, sparando colpi all'hdirizzo dei socialisti presenti tra cui il deputato Costa.
Nola (Caserta) — I fascisti devastano per la seconda volta la sede del Circolo repubblicano con sparatoria di fucili e di rivoltelle.
Prato di Corteggio — Squadre fasciste impongono ad un giovane di bere mezzo litro d'olio di ricino. Al suo reciso rifiuto è preso a bastonate.
Livorno — Una ventina di fascisti penetra in tribunale mentre il deputato Modigliani esercita la funzione di avvocato. Lo aggrediscono e gli impongono di partire da Livorno e di non tornare mai più. La polizia assiste.
Napoli — Nelson Collier, ricco proprietario di California, è arrestato a bordo di una nave, perché ha seco opuscoli sovversivi.
Legnago — Romolo Valeri, ex presidente della deputazione provinciale, è percosso dai fascisti.
Bergamo — I fascisti bastonano e costringono a bere l'olio di ricino parecchi appartenenti agli arditi e al partito repubblicano.
Cambiago (Milano) — Il sindaco Giovanni Aosio viene assalito nella propria abitazione, costretto ad ingerire una forte dose di olio di ricino e percosso a sangue.
Villa Chiavenna — II deputato Maffi è perquisito in istato d'arresto.
S. Maurizio — II sessantenne Taroni è costretto dalla violenza fascista a bere l'olio di ricino unitamente a Salami Giovanni e Curti Angeb.
Cavazzoli — Olio di ricino e bastonate ad Ambrogi Egidio.
Montorio (Teramo) — Quattro camion di fascisti diretti a Teramo per il discorso di S. E. Acerbo, si fermano in paese. Per oltre mezz'ora durano le violenze e le minacce con rivoltelle contro il dott. De Dominicis, la di lui moglie e la sorella di questa. Lo studio è messo a soqquadro. Si tenta di perquisire le donne.
Sarzana — Sono operati 60 arresti. Fra gli arrestati sono due ex assessori.
Venezia — Sono arrestati alcuni sovversivi, tra i quali il socialista Oscar Francese consigliere comunale, Crosara, consigliere provinciale ed il comunista Bemau.
Bologna — Sono arrestati 12 cittadini tra i quali l'ex deputato comunista Gnudi già sindaco di Bologna.
Pavia — In seguito ad ordine proveniente da Roma sono tratti in arresto i maggiori esponenti del partito socialista, tra i quali l'ex-assessore Ercole Ettore.
Ascoli Piceno — Vengono tratti in arresto a S. Benedetto del Tronto 24 cittadini; ad Orrida, 17; 16 ad Ascoli Piceno; 17 a Monsampolo; 6 a Monteprandone ; 1 ad Acquaviva; 6 ad Amandola; 30 a Fermo; 23 a S. Elpidio a Mare; 20 a Porto S. Giorgio; 30 a Monturano.
Signa (Firenze) — In una lite tra fascisti sono sparati numerosi colpi di rivoltella. Rimangono uccisi l'ing. Nenciolini e Paoletti.
Ceva — La Giunta comunale, con un telegramma diretto al Presidente del Consiglio, deplora le violenze a cui si sono abbandonati i fascisti in quella località a danno di ogni ordine di cittadini e di un volontario di guerra ferito con pugnalate.
Prato (Firenze) — I fascisti bastonano a sangue il socialista Corrado Morganti producendogli ferite alla testa, al torace, alle mani. E' ricoverato all'ospedale per 25 giorni.
Salorno (Trento) — Fascisti percuotono il parroco.
Roma — Sono arrestate diverse persone (socialisti e comunisti), fra le quali l'ing. Amedeo Bordiga dell'Esecutivo comunista.
Martina Franca (Lecce) — Conflitto tra nazionalisti e fascisti. Un morto e feriti gravi.
Roma — Militi fascisti sparano rivoltellate nel quartiere Testaccio.
Siena — Sono perquisite le case di molti socialisti, tra le quali quella del deputato Bisogni.
S. Vito Chietino — Militi fascisti irrompono nelle abitazioni dei socialisti Mancini Carlo e Bianco Egidio, i quali sono strappati violentemente seminudi dalla casa, in presenza dei famigliali terrorizzati. Portati in caserma, sono bastonati.
Asti — Sono tratti in arresto alcuni cittadini tra i quali il prof. Lora del R. Istituto tecnico «Gioberti».
Bologna — Il prefetto ordina lo sfratto dalla provincia all'avv. Mancinelli, segretario comunale di Budrio: nessuna motivazione.
Montecchio — Il segretario della cooperativa, Silvi Giuseppe, e Burani Luigi sono bastonati.
Arona (Novara) — Per le elezioni amministrative i fascisti pubblicano un manifesto nel quale è detto: «Chi non vota è ammalato; chi è ammalato deve purgarsi; chi si purga deve prendere l'olio di ricino ... »
Milano — Sono operati 40 arresti di presunti sovversivi.
Rivarolo (Genova) — Un fascista uccide con un colpo di rivoltella l'operaio Bruzzone Giuseppe. L'assassino confessa di avere ucciso il Bruzone per sbaglio ed è rimesso a piede libero.
Maneo (Catania) — II maresciallo dei carabinieri Trupiano è ferito in una zuffa fra fascisti e nazionalisti.
Spezia — Fascisti bastonano Luigi Orchestra e dopo averlo tramortito per le percosse, lo gettano nel canale.
Rapallo — Fascisti spezzano le lastre di marmo portanti il titolo della via: «Raffaele Rossetti», l'affondatore della corazzata austriaca.
Ponte sul Chiesa (Brescia) — II geometra Paolo Bianchi è purgato per aver detto male del fascismo.
Sirmione — II fabbro Medaioni è percosso e purgato da fascisti mantovani.
Crespellano (Bologna) — Fascisti uccidono il mendicante settantenne Mozzetti Enrico di Piano del Voglio perché, arrestato per questua, non voleva essere portato in caserma. Per mascherare il delitto pongono il cadavere sul binario della ferrovia.
Martina Franca (Lecce) — Continuano le rappresaglie tra fascisti e nazionalisti. Parecchi feriti gravi.
Nimis (Udine) — II municipio è invaso da fascisti e sono fatti uscire gli impiegati.
Venzone (Udine) — II Comando fascista ordina la mobilitazione. Squadristi invadono il comune, arrestano, percuotono e feriscono.
Brescia — L'operaio Domenico Baldassarre è ucciso da un fascista con due rivoltellate
Calusco D'Aclcla (Bergamo) — I carabinieri arrestano 14 giovani che cantano inni socialisti.
Chiaramonte — II dott. Vanirà è costretto da fascisti a bere 600 grammi d'olio di ricino.
Borgataro (Parma) — E' bastonato a sangue il ferroviere Fabiozzi.
Accadici — Molti fascisti occupano la sede del circolo «Libero Pensiero», tentano occupare il municipio e usano minacce e violenze al sindaco, alla telefonista e al comandante dei carabinieri.
Collalto Sabino — Undici giovani costringono il cav. uff. Ersilio Blasi ed il parroco ad ingoiare olio di ricino.
Romano eli Lombardia — I fascisti invadono la casa di don Texani e lo costringono ad abbandonare il paese.
Serpiolle (Firenze) - Marsilio Mengolti è aggredito e bastonato da fascisti nella sede della Società operaia, e gli producono un'ampia ferita, perché presumono che abbia dette parole poco benevoli nei riguardi del fascio.
Firenze — Alcuni fascisti, penetrati in un caffè in Borgo San Frediano, perquisiscono i presenti bastonano il rivenditore ambulante Umberto Agnanei.
Piacenza. — Traversini Francesco è aggredito, percosso e ferito è costretto a ricoverarsi all'ospedale.
Piacenza — Conconi Albino è aggredito e ferito costretto a ricoverarsi all'ospedale.
Piacenza — Zanchi Costantino è percosso e ferito da fascisti.
Vittoria — II deputato Vacirca e la signora si recano a Vittoria ed un gruppo di fascisti li costringono a mano armata a lasciare la casa che li ospita. La polizia assiste al fatto. I coniugi Vacirca sono oltraggiati e minacciati anche in treno, e la signora che si interpone a difesa del marito, riceve dei colpi di bastone.
Varese - I fascisti aggrediscono sulla pubblica via il maestro Michele Tancredi, percuotendolo.
Milano — II Ministro dell'Istruzione, sospende dal grado e dallo stipendio il prof. Viciani, forse perché gli ha ricordato l'incendio di una biblioteca popolare e la impossibilità di votare a Montepulciano.
Grosseto — I fascisti impediscono con intimidazioni la conferenza che il decorato di guerra avv. Adolfo Pacchiardi doveva tenere in quella Università popolare.
Cassano d'Adda — Fascisti arrivati in camion entrano di notte nell'abitazione dell'ex sindaco socialista Peruzzi; lo caricano sul camion e dopo due ore lo abbandonano tutto pesto e ferito.
Lucca — I fascisti impongono le dimissioni dell'amministrazione comunale.
Lecco — Il giovane socialista Francesco Cameroni invitato a togliersi il garofano rosso che portava all'occhiello, rifiuta. Fascisti lo colpiscono e lo uccidono con la rivoltella.
Torino — Fascisti invadono e devastano la Loggia massonica di via Alfieri.
Gozzano (Novara) — I fascisti impongono le dimissioni dell'Amministrazione comunale.
Pavia — Gli industriali rag. Giorgi e ing. Carminati sono costretti da fascisti a trangugiare olio di ricino.
S. Giorgio in Salici (Verona) — ll segretario dell'unione del lavoro, decorato di guerra Antonio Cinquetti, è aggredito e bastonato.
Varese — Si invadono e si devastano le sedi delle Leghe che avevano sede presso la Segreteria della Camera del Lavoro.
Montericco — I fascisti bastonano Rabitti Medardo, Sidoli Marino. Grasselli Clarenzio.
Suzzara — E' arrestato Renzo Luppi figlio dell'ex Presidente socialista del Consiglio provinciale di Mantova
Leonessa (Aquila) — 15 fascisti si recano nella vicina fraz. di Ovindoli e penetrano nell'abitazione del parroco Don Giovanni Ladella che gravemente ammalato trovasi a letto, e che, per evitare di ingerire olio di ricino, paga la somma di L. 60. La cognata del parroco, pure ammalata, riporta tale spavento che dopo pochi giorni muore.
Spezia — Cinque fascisti si recano in frazione Sarbia e penetrano a viva forza nelle abitazioni di Pagani Luigi e di Cerretti G. B. e commettono atti di violenza contro tutti i membri delle due famiglie senza risparmiare le donne e i bambini. Sparano un colpo di fucile contro Schiaffino Andrea, senza colpirlo, ed asportano allo stesso il fucile da caccia.
Volciano — Una trentina di fascisti armati invadono un circolo, devastano e percuotono; uccidono il contadino G. B. Inca, feriscono nove contadini fra cui il sindaco Pelizzano, sparano nell'abitato.
Soave (Verona) — II sindaco popolare dott. Indelli è costretto ad abbandonare il paese e dimettersi.
Tricerro Vercelli — La Camera del Lavoro è devastata e incendiata per la terza volta. Il circolo degli ex-combattenti è invaso e devastato.
Genova — L'ex ufficiale dell'esercito Francesco Tomatis per alcune espressioni sulla milizia nazionale, è bastonato dai fascisti.
Valle di Maddaloni (Napoli) — E' occupato da parte dei fascisti il Municipio retto da elementi nazionalisti.
Roma-Firenze — Sul treno un milite fascista viene a diverbio con il Segretario dell'Ambasciaiore di Spagna perché pretende visitarne i bagagli.
Gallarate — I fascisti invadono la villa Augusta, dove è la Loggia massonica, distruggono e asportano oggetti e documenti.
Nove (Modena) — II sindaco e 12 ex consiglieri socialisti sono arrestati, sotto pretesto che in altri tempi essi avevano deliberato di stanziare fondi per una guardia civica.
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