pubblicato il 4.09.18
Roma, spedizione razzista contro il fioraio a Cinecittà ·
Picchiato e rapinato a Cinecittà. L’aggressore ha perso un portachiavi che può incastrarlo
04 settembre 2018
"Così impari, negro di m..." . Gerges Bolas è sotto choc. Attende l'arrivo dell'ambulanza seduto sul ciglio del marciapiede, di fronte al chiosco di fiori in piazza Aruleno Celio Sabino. Il 35enne egiziano trema per lo spavento. È piegato dai pugni incassati alla bocca dello stomaco. Quegli insulti a sfondo razziale urlati da due ragazzi nel buio che avvolgeva il piazzale sul quale si affaccia la chiesa di San Policarpo, sono l'epilogo di una notte di violenza a Cinecittà.
La mezzanotte tra domenica e lunedì è scoccata da poco all'ombra dei palazzoni che costeggiano via Lemonia. Hana Eid Gerges Bolas, il guardiano del chiosco di fiori di fianco all'ingresso della chiesa sta innaffiando le gerbere. "Lavoro qui da un anno - racconta - prendo 600 euro al mese, la metà li mando a casa, a Menia: ho una moglie e tre figli da mantenere " . Una vita di sacrificio, la sua. Non si aspettava di essere aggredito senza ragione. Rapinato dei fiori solo per il gusto di esercitare la violenza sullo straniero.
"In strada non c'era nessuno - ricostruisce - si sono avvicinati due ragazzi sui 30 anni. Uno stava a distanza. L'altro, alto quasi due metri, mi è venuto sotto e mi ha chiesto un euro. Gli ho detto che non avevo soldi. Lui ha subito tirato fuori un coltello e me l'ha puntato contro " . Gerges Bolas, spaventato, si è allontanato di qualche metro dal chiosco. Il 30enne allora ha buttato il coltello a terra. " Vieni qui, stai tranquillo amico - gli ha ripetuto - non ti faccio niente".
La scusa ha funzionato. Il fioraio è tornato sui suoi passi. E l'aggressore ha affondato i colpi. " Appena mi sono avvicinato mi ha subito dato uno schiaffone in faccia - ricostruisce Gerges Bolas - poi una serie di cazzotti allo stomaco " . Quindi ha tentato di strappargli il cellulare dalle mani. " Vedi " , sospira Gerges mostrando il cavo degli auricolari spezzato. Dopo l'aggressione " quel ragazzo enorme ha preso un mazzo di rose rosse e uno di rose bianche ed è scappato verso il parco degli Acquedotti. Mi ha urlato un sacco di parolacce, ma io non parlo ancora bene l'italiano, non ho capito cosa ha detto".
Ad accorgersi che si è trattato di un'aggressione razzista sono stati gli inquilini dei palazzi vicini. " Stavo andando a dormire - dice Mario, un pensionato 70enne residente al secondo piano del primo palazzo di via Lemonia - ho sentito delle urla, mi sono affacciato e ho visto quei ragazzi aggredire il fioraio. Gli ripetevano " negro di m..., così impari". Ho subito chiamato il numero unico di emergenza".
Dopo poco sono arrivate due pattuglie delle forze dell'ordine e un'ambulanza. Il fioraio è stato trasportato all'ospedale Vannini ed è stato dimesso nella mattinata di ieri. Eppure, prima che arrivassero i soccorsi, il pestaggio è proseguito. Perché il fioraio è corso al parco per chiedere aiuto, ma il rapinatore l'ha inseguito e l'ha picchiato ancora. " Mi è saltato addosso da dietro e mi ha dato altri calci e pugni allo stomaco ".
L'aggressore, nella concitazione, ha perso un mazzo di chiavi con un portachiavi a forma di bara, gadget di un'agenzia di pompe funebri di Velletri.
Appena Gerges Bolas è salito sull'ambulanza, lasciando il chiosco sguarnito, i due sono tornati al chiosco e hanno portato via 15 mazzi di gerbere, lisianthus, solidago, per un valore di circa 300 euro.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/09/04/news/roma_spedizione_razzista_contro_il_fioraio_a_cinecitta_-205580233/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P5-S1.4-T1
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