pubblicato il 9.11.18
Libro sulle "atrocità partigiane", l'Anpi di Reggio Emilia contrattacca: presidio e minacce di denuncia ·
A firmare "Compagno mitra" è Gianfranco Stella: "Già condannato per false accuse". Lui scrive: "Qui la resistenza più spietata"
09 novembre 2018
REGGIO EMILIA - Presidio, domani 10 novembre, e minacce di denunce da parte dell'Anpi di Reggio Emilia per la presentazione dell'ultimo libro di Gianfranco Stella, un nemico di lunga data dell'associazione di partigiani reggiana, che lo accusa di revisionismo senza alcuna base storica. "Compagno mitra" è il titolo del libro che Stella presenterà domani all'hotel Notarie, sottotitolo "Saggio storico sulle atrocità partigiane" (sottotitolo che peraltro accompagnava anche il suo "I grandi killer della Liberazione").
"Resistenza spietata, estrema ferocia". Il tono del nuovo libro, per chi non conoscesse già la produzione di Stella, è stato anticipato dallo stesso autore su Facebook, pubblicando una pagina del volume. "Alla resistenza reggiana mi preme dedicare un capitolo di questo libro per la semplice ragione che è stata, secondo la mia opinione, la più spietata, e secondo quella di Togliatti la più turbolenta. La resistenza reggiana si rivolse con estrema ferocia non solo verso i fascisti o ex fascisti o presunti fascisti, tedeschi e in generale verso gli anticomunisti, i senza partito, ma anche verso partigiani, eliminati per la loro neutralità manifesta o per la loro critica sul comportamento estremo del partigianato comunista che non tollerava presunte deviazioni o atteggiamenti autonomisti. Ho i dati di almeno sessanta partigiani eliminati per questi motivi, alcuni dei quali anche dopo il 25 aprile, un numero doppio rispetto alle analoghe uccisioni di altre province".
L'Anpi: "Azione delirante e pericolosa". Durissima la replica dell'Anpi reggiana. "La storia della lotta di liberazione nella nostra provincia, e più in generale nel nostro paese, non può essere riscritta da Gianfranco Stella che va sostenendo la tesi secondo cui il movimento partigiano fu un mito e null’altro, che la resistenza non fu determinante per le sorti della guerra e che il riscatto nazionale dal fascismo da parte dei partigiani combattenti fu una invenzione a posteriori ed in definitiva un vero e proprio falso storico". Nel libro fresco di stampa "lo scrittore continua nella sua pericolosa e delirante azione. I suoi scritti sono stati definiti come un lavoro dilettantesco con l’obiettivo di fare scoop giornalistici in quanto manca, spesso, un lavoro di ricerca e di contestualizzazione dei dati".
L’autore, insiste l'Anpi, "dichiara di essere consapevole del rischio di essere denunciato e di aver già subito sei processi 'superati' ma le cose non stanno proprio così. Gianfranco Stella è già stato condannato in via definitiva a pagare un risarcimento al partigiano reggiano Nemesio Crotti per diffamazione avendolo accusato, senza prove, di aver organizzato la morte di don Terenziani. Gianfranco Stella è anche stato condannato a pagare un risarcimento al figlio di Arrigo Boldrini “Bulow” per aver diffamato lui e Bulow, definendo Bulow stesso il “boia di Codevigo” senza prove. Malgrado le condanne, a cui non ha dato esecuzione, continua nella sua opera per denigrare la resistenza". Accuse cui l'autore replica dichiarandosi assolto due volte. E aggiungendo: "per inciso ricordo che il giornalista Pansa non avrebbe probabilmente descritto il sangue dei vinti senza le mie pubblicazioni. Gli riconosco l'onestà di avermi citato in essi, una ventina di volte".
"Vuole sovvertire la storia". L'Anpi, che ha potuto leggere alcuni stralci del libro ma non ancora l'opera intera (oltre 600 pagine) è convinta che "non si proponga di dare un contributo serio, scientifico, alla ricerca storica con il quale lancia accuse gravi, non provate e quindi inaccettabili. Il solo scopo, è quello di sovvertire la storia ed equiparare i partigiani ai fascisti, in un indistinto oblio indulgendo sulle gravi responsabilità storiche, morali e politiche del fascismo stesso, alleato del nazismo e corresponsabile dei campi di sterminio e delle centinaia di stragi nel nostro Paese". E mette in guardia lo scrittore: "Dopo che avremo potuto leggere il libro, ci riserviamo ogni azione per tutelare la reputazione e l’onore del movimento partigiano e di tanti partigiani ingiustamente accusati".Per domani, sabato 10 novembre alle 16 in via Farini, sede dell'Anpi, si terrà un presidio antifascista "a cui invitiamo ad aderire tutte le forze democratiche e antifasciste reggiane che si riconoscono nella Costituzione Repubblicana, nei suoi valori e principi". Un presidio rilanciato anche dall'Anpi nazionale.
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/11/09/news/bologna_incontro_in_comune_sulla_prostituzione_la_sinistra_insorge_proibizionisti_-211167289/
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