pubblicato il 11.11.18
Il governo di Varsavia marcia con l’estrema destra europea ·
Polonia. L’occasione è il centenario dell’indipendenza polacca. In piazza anche gli antifascisti. Il partito al governo «festeggerà» insieme a nazionalisti e Casa Pound
10.11.2018
Il governo della destra populista di Diritto e Giustizia (PiS) sfilerà a Varsavia oggi insieme ai nazionalisti, in occasione del centenario dell’indipendenza della Polonia.
L’11 NOVEMBRE 1918 il paese era tornato ad esistere all’indomani della fine della prima guerra mondiale e dopo essere scomparso completamente dalla mappa dell’Europa nel 1795. Ufficialmente nella capitale ci saranno tre cortei: il Marsz Niepodleglosci («il corteo dell’indipendenza» in polacco ndr) capace di portare ogni anno a Varsavia un campionario dell’estremismo europeo di destra; il corteo nazionale organizzato dal PiS insieme alla forze armate, e una marcia antifascista preparata da alcune sigle antagoniste. Ma si tratta di una differenza puramente nominale nei primi due casi.
Il Marsz Niepodleglosci e il corteo ufficiale seguiranno infatti lo stesso percorso nelle arterie principali della capitale formando un solo flusso di persone nonostante i proclami della vigilia da parte del PiS: «Non parteciperemo al corteo del 11 novembre. Vorremmo che questa manifestazione si svolgesse senza divisioni politiche o simboli di partito e che a unirci sia soltanto il bianco e rosso della bandiera polacca. Purtroppo gli organizzatori non sono d’accordo», aveva dichiarato qualche giorno fa la portavoce del PiS Beata Mazurek. Anche il presidente polacco Andrzej Duda aveva dato forfait a causa di altri impegni. Ma quali sono le ragioni che hanno spinto il partito fondato dai fratelli Kaczynski a fare dietrofront?
L’ANNO SCORSO IL PIS non aveva partecipato all’evento nel quale avevano preso parte anche Roberto Fiore di Forza Nuova, e Laszlo Toroczka, esponente del partito di estrema destra ungherese Jobbik, giunti in Polonia su invito del Campo nazional-radicale (Onr), una della sigle protagoniste del Marsz Niepodleglosci.
LA DIRIGENZA del PiS ha ritenuto che l’assenza del partito dalla manifestazione sarebbe stata un passo falso, visto il carattere eccezionale della commemorazione di quest’anno. Allo stesso modo il governo spera che sfilando in un unico corteo i gruppi più radicali mantengano un profilo piu basso evitando slogan xenofobi o antisemiti e gesti fascisti esibiti come di consuetudine ogni 11 novembre. Nella giornata di ieri alcuni protagonisti del Marsz Niepodleglosci hanno organizzato due conferenze a porte chiuse con la partecipazione del Movimento di Resistenza Afrikaner e Casa Pound.
Ma i preparativi per le celebrazioni di quest’anno sono stati segnati da caos e incertezza anche su altri fronti. La sindaca di Varsavia Hanna Gronkiewicz-Waltz e il primo cittadino di Breslavia Rafal Dutkiewicz hanno provato a vietare i cortei nelle rispettive città. Ma in entrambi i casi la decisione è stata rovesciata da un tribunale. Le amministrazioni cittadine avevano giustificato la propria decisione per motivi di sicurezza anche alla luce della carenza di personale tra le file delle forze dell’ordine.
ALMENO UN TERZO delle forze di polizia del paese non è disponibile per «malattia». Una protesta collettiva che nasce dal braccio di ferro tra sindacato di categoria e governo su stipendi e pensioni. Il PiS è dovuto correre ai ripari convocando la polizia militare per monitorare la situazione. La Coalizione antifascista (Antifa) sfilerà invece a Varsavia nell’altro corteo. Ci saranno anche i blindati militari Rosomak chiamati «diavoli verdi» e impiegati dall’esercito polacco in Afghanistan. Forse a conti fatti i polacchi meriterebbero di celebrare i 100 anni di indipendenza del proprio paese in un’atmosfera più serena.
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