pubblicato il 11.11.18
Brescia Verona, Nemici in curva, alleati politici nell’ultradestra ·
Un capo della tifoseria dell’ Hellas Verona ai raduni bresciani di Forza Nuova con ultrà del Brescia
10/11/2018
Spesso, quando si parla di derby, si pensa a tutte quelle ostilità che una partita così importante, indipendentemente dalla categoria, può assumere. Ha un passato poco felice la gara di Serie B in programma domani pomeriggio allo stadio “Rigamonti” tra Brescia e Hellas Verona. Guerriglia urbana, incidenti e arresti hanno infatti contraddistinto nel corso degli anni la sfida. Soltanto nel settembre 2014, la maxi rissa tra le due tifoserie scoppiata all’autogrill Chianti Ovest, sull’autostrada A1, scatenò l’inferno. Eppure, avvalorando la tesi che dove il calcio separa è l’ideologia a unire, c’è un episodio piuttosto recente che va raccontato. A Brescia, nella multietnica via Milano, dopo una settimana di proteste il 22 giugno scorso viene aperta la nuova sede di Forza Nuova. A un certo punto della serata, in mezzo alla folla, si fa largo Luca Castellini, coordinatore Nord Italia del partito di Roberto Fiore. “Brescia dev’essere una città italiana e non straniera - grida davanti a una cinquantina di militanti -. Oggi la resistenza è quella nazionale ed etnica e noi siamo quelli che in prima linea affrontano il nemico”, conclude. Noto ultras dell’Hellas, Castellini è colui che due estati fa durante la festa per la promozione in Serie A ringraziò pubblicamente Adolf Hitler, intonando il discusso coro “Siamo una squadra fantastica fatta a forma di svastica”. Del resto, proprio la tifoseria scaligera si è distinta più volte per episodi di violenza xenofoba e fascista. Camicia azzurra in mezzo a tante magliette nere.
Eccolo Luca Castellini, all’inaugurazione della Casa dei Patrioti, intorno a lui ci sono altri ultras stavolta appartenenti alla Curva Nord delle Rondinelle. Non si scontrano, non contestano, piuttosto ascoltano e acclamano fieri il discorso del dirigente nero. Scavando nel sottobosco del tifo organizzato si scopre che il leader di Forza Nuova Verona vanta consolidate amicizie con diversi supporters bresciani. Rapporti nati probabilmente dieci anni fa, quando lui stesso si candidò come sindaco della Leonessa, ottenendo in cambio novecento sette voti, pari allo 0,8%. Lui stesso quando lo scorso 7 novembre la sede è stata assaltata da un gruppo di attivisti dei centri sociali, è intervenuto per primo: “Fedeli al nostro stile, nessuno di noi sporgerà denuncia”. E se nell’immaginario collettivo il tifoso bresciano medio continua a detestare quello veronese (secondo soltanto all’odiatissimo bergamasco), ci sono dunque dei signori del tifo estremo che nella città della squadra nemica sfilano e urlano ai comizi dell’estrema destra in piazza raccogliendo applausi che verranno poi ricambiati in cabina elettorale. Alla faccia del derby, dei tafferugli e di tutto l’odio (storico) che dovrebbe esserci tra il Brescia e l’Hellas Verona.
https://www.lastampa.it/2018/11/10/milano/nemici-in-curva-alleati-politici-nellultradestra-WzlYfZCtmIZ4IfphoRl4fJ/pagina.html
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