28/12/2018
Daniele Belardinelli faceva parte dei Blood and Honour di Varese; la formazione era direttamente ispirata ai valori politici dell'ultradestra; Blood and Honour era un motto delle SS
Il segreto di Pulcinella, che tutti sembrano scoprire in queste ore, sono i rapporti molto stretti tra l’ultradestra e il tifo organizzato. Ci si stupisce parlando di formazioni neonaziste che entrano in curva, sotto le false insegne dei colori di una squadra, qualsiasi essa sia. Si parla anche dei Blood and Honour di Varese, la frangia di tifo violento di cui Daniele Belardinelli faceva parte. Lui, tifoso dell’Inter e del Varese, è stato la vittima degli scontri prima della partita di Serie A tra Inter e Napoli.
Blood and Honour, cos’è
Blood and Honour, proprio così, come il vecchio motto delle SS. Sangue e onore per richiamare alla memoria un passato che sembrava sepolto e che, invece, rivive ogni domenica allo stadio. Il motto, ovviamente, è stato mediato dall’esperienza dei primi naziskin dell’Inghilterra degli anni ’70, che raccoglieva esperienze di tipo musicale ed esperienze di tipo editoriale.
L’infiltrazione in Italia passa attraverso i ragazzi del Veneto Fronte skinheads, poi la ragnatela si è allargata, entrando persino – alla fine – nelle curve degli stadi. Proprio lì, da dove partono gli ululati razzisti, nel bel mezzo di uno scontro tra bande armate, in pieno centro cittadino prima di una trasferta. Attualmente, il Blood and Honour – che da fanzine era diventato un vero e proprio movimento politico di estrema destra – può contare su circa venti realtà direttamente collegabili ai suoi ideali.
Le differenze tra i Blood and Honour politici e gli ultras
Ovviamente, ci sono differenze tra il movimento politico dei Blood and Honour e quello degli ultras di Varese. Ma l’ispirazione resta. Daniele Belardinelli era uno dei capi della curva varesotta, ma la pagina degli ultras non gli ha dedicato un messaggio di saluto. Una dinamica piuttosto sospetta, come a volersi dissociare dall’azione in cui è rimasto coinvolto.
Il gruppo dei Blood and Honour di Varese si è contraddistinto in passato per scontri che riguardavano la città o la gemellata tifoseria dell’Inter, quella che faceva capo alle teste rasate. Lo stesso Belardinelli – che dal padre con cui non aveva rapporti molto stretti è stato definito «una persona che allo stadio si sfogava» – aveva ricevuto ben due Daspo. C’è anche un precedente per razzismo, nei confronti di un calciatore del Varese Osarimen Ebagua, contestato pesantemente nel 2012.
La realtà varesotta è simile a tante altre in Italia. La rinascita dell’ultradestra è passata anche da qui. E, visti i continui episodi di cui si continua a parlare, il timore è che non si arresterà così facilmente.
https://www.giornalettismo.com/archives/2688972/blood-anda-honour-belardinelli-ss
Daniele Belardinelli, chi era il tifoso morto durante gli scontri di San Siro
29 Dic. 2018
Daniele Belardinelli. È lui il tifoso morto durante gli scontri prima di Inter Napoli. “Simpatizzante” dell’Inter, la sua squadra del cuore è in realtà il Varese. Il suo non è un nome nuovo alle cronache ultras.
Capo dei Blood Honour, gruppo di estrema destra del Varese, era campione MMA di scherma corta. Varesino, era ben noto alle forze dell’ordine fin da quando, sei anni fa, fu tra coloro che scatenò due ore di guerriglia a Como in occasione di una amichevole estiva dell’Inter. Per quei disordini venne punito con un Daspo di cinque anni.
Dopo il calcio la sua grande passione erano le “lame”: campione MMA di scherma corta, era uno specialista di tutte le specialità di gara, dal colletto alla “giacca e coltello”.
Chi sono i Blood Honour
La frangia più accesa del tifo varesino è proprio quella dei Blood & Honour: circa 60 – 70 persone, secondo le informative della Digos, tutte legate all’estrema destra e gemellati proprio con la tifoseria interista.
Daniele Belardinelli era a Milano perché le tifoserie di Inter e Varese sono gemellate. Un gemellaggio che ha chiamato gli ultras varesini a partecipare a quello che il Questore di Milano, Marcello Cardona, ha definito un “assalto organizzato”.
Con gli ultras di Inter e Varese anche quelli di Nizza ed Hellas Verona, tutti accomunati non solo da ideali di estrema destra ma, se non soprattutto in questo caso, dalla rivalità con il Napoli.
Scontri Inter Napoli La cronaca
Prima dell’inizio della partita tra Inter e Napoli si è verificato un vero e proprio assalto da parte degli ultras nerazzurri ai danni di un gruppo di tifosi del Napoli. L’agguato è avvenuto in via Sant’Elena, zona via Novara, circa un’ora prima del match.
Il van su cui viaggiano i tifosi del Napoli è stato circondato e bloccato dal gruppo di ultras – un centinaio – armati con catene, mezze e coltelli.
Quella avvenuta all’esterno dello stadio San Siro è stata un’azione “squadristi, ignobile e assolutamente non preventivabile, compiuta da parte di un centinaio di ultras interisti “tra le cui fila si annoverano anche supporter del Verona, del Varese e del Nizza”, ha quindi spiegato il Questore di Milano Marcello Cardona in una conferenza stampa.
Il questore di Milano ha spiegato che la colonna di “pulmini” su cui viaggiavano i tifosi del Napoli è stata aggredita a circa due chilometri dallo stadio San Siro all’altezza di via Novara da un centinaio di ultras sbucati da alcune traverse laterali.
I tifosi nerazzurri hanno colpito i mezzi con bastoni e spranghe e nella concitazione un van o un suv (è ancora in corso di accertamento il tipo esatto del veicolo) ha percorso un pezzo di strada in contromano investendo Daniele Belardinelli, morto poi a seguito delle gravi ferite riportate.
https://www.tpi.it/2018/12/29/daniele-belardinelli-tifoso-inter-morto/
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