pubblicato il 7.06.19
Trento Minacce a uno studente universitario, l’ombra dell’estrema destra ·
Studente minacciato: comparse anche delle scritte inquietanti sotto casa, i collettivi universitari e l’Osservatorio Contro i Fascismi puntano il dito contro CasaPound. La replica di Castaldini: “Solo calunnie, siamo pronti a portarli in tribunale”
07 giugno 2019
TRENTO. A ricostruire la vicenda che vede coinvolto un giovane studente ci hanno pensato due collettivi universitari: l’Assemblea universitaria di lotta e autogestione e il Collettivo universitario Refresh, che attraverso un comunicato hanno denunciato le intimidazioni subite da un loro militante.
“La settimana scorsa – si legge – un nostro compagno, studente universitario, è stato affiancato in un parcheggio da tre militanti di CasaPound ed è stato minacciato”, successivamente, sempre secondo quanto riportato dalla nota, le stesse persone avrebbero aspettato più volte il ragazzo sotto casa con l’intento di aggredirlo.
Ora però, nei pressi dell’abitazione del ragazzo, sono comparse anche alcune scritte ben visibili a tutti e tra queste c’è anche una svastica. A questo punto altre realtà universitarie e non si sono strette attorno al ragazzo, tra queste c’è anche l’Osservatorio contro i fascismi che ha affermato: “Questo ennesimo caso ci ricorda ancora la necessità di negare ogni spazio di agibilità politica ai fascisti”.
La replica di CasaPound non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca del referente trentino Filippo Castaldini che si è detto pronto a portare in tribunale i militanti del Cur. Accuse quindi respinte in toto al mittente: “Non accettiamo queste calunnie e questo fango politico” ha sottolineato con un video postato sulla sua pagina Facebook.
Per la verità nello stesso video il leader di estrema destra si è scagliato anche contro un quotidiano locale reo di aver riportato la versione dei collettivi antifascisti e accusato di essere: “Parziale e dalla parte di certi soggetti” – Castaldini ha poi concluso: “Non è possibile che questo giornalismo attacchi sempre CasaPound e la destra in generale”.
In serata è arrivata anche la controreplica di Cur e Aula che sempre in una nota hanno ribadito: “Non accettiamo lezioni di legalità da parte di chi da anni colleziona denunce per aggressione, non vogliamo che quanto sta accadendo venga ridotto strumentalmente ad ‘una guerra tra bande’, l’attacco di CasaPound è un attacco a tutti e tutte coloro che amano la libertà e a tutte quelle soggettività che si trovano al di fuori dagli schemi che gruppi come CasaPound vorrebbero autoritariamente imporre”.
Probabilmente è presto per sapere come si concluderà questa vicenda, ma sono diversi i procedimenti che vedono militanti di estrema destra accusati di gravi aggressioni. Ci sono ad esempio i due episodi di Bolzano, in uno di questi un minorenne rischiò di perdere un occhio, ma anche l’accoltellamento ai danni di un militante del Centro sociale Bruno e altri episodi, come quello che ha visto condannare proprio Castaldini accusato di aver picchiato, assieme ad altri due militanti, alcuni ragazzi ‘scambiati’ per antifascisti (di seguito l'articolo).
C’è poi l’aggressione subita da alcuni studenti fuori dal liceo Prati nel 2016, anche in questo caso ad essere condannati in primo grado sono stati due militanti di Blocco Studentesco.
https://www.ildolomiti.it/cronaca/2019/minacce-a-uno-studente-universitario-l%E2%80%99ombra-dell%E2%80%99estrema-destra
Aggressione a Trento, condanna confermata per Filippo Castaldini e altri due militanti: ''Vogliono colpire CasaPound, faremo ricorso''
La condanna per un'aggressione avvenuta nel 2014. Castaldini: "Dimostreremo che siamo estranei ai fatti"
02 marzo 2019
TRENTO. La Corte d'appello di Trento ha confermato la condanna a tre militanti di Casapound per una aggressione avvenuta nel 2014 e che aveva visto la condanna in primo grado di cinque persone.
Il fatto è avvenuto in tarda serata quando dei giovani stavano rincasando e si trovavano nella zona del ponte di San Lorenzo. Alcuni di questi ragazzi sono stati avvicinati da un altro gruppo che li ha aggrediti. Secondo quanto appreso, pensavano fossero appena usciti dal centro sociale Bruno ma non era così perché stavano rincasando da una cena privata.
Nel 2017 era arrivata, come già detto, la sentenza di primo grado. Il giudice aveva dichiarato "gli imputati colpevoli dei reati loro ascritti e li condanna alla pena di anni uno di reclusione". Penna sospesa, non menzione, ma tasse e spese a carico dei cinque attivisti di Casa Pound .
Rispetto a questa condanna avvenuta in primo grado, in appello il numero degli imputati è però sceso da 5 a 3: Filippo Castaldini, Matteo Corrotti e Claudio Mattuzzi.
“Andremo fino alla Cassazione – ha affermato Castaldini – perché siamo convinti di uscirne puliti. E' una condanna volta a colpire CasaPound. In cassazione cercheremo di dimostrare che siamo estranei ai fatti”.
https://www.ildolomiti.it/cronaca/2019/aggressione-a-trento-condanna-confermata-per-filippo-castaldini-e-altri-due-militanti-vogliono-colpire-casapound-faremo-ricorso
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