pubblicato il 22.07.19
Polonia, botte e insulti al gay-pride di Bialystok ·
Squadre dell'ultradestra omofoba armate di mazze e catene hanno pestato a sangue i dimostranti. Il partito sovranista al potere, vicino alla Lega, ripete da mesi che il movimento Lgbt "è una minaccia per la nazione e la famiglia".
21 luglio 2019
Riesplode in Polonia la violenza di piazza dell'ultradestra nazionalsovranista e omofoba contro gli Lgbt e quindi contro i diritti umani. Ieri nella città nordorientale di Bialystok il primo corteo gay pride organizzato sul posto è stato brutalmente attaccato da squadracce di ultrà polacchi. Molti pacifici dimostranti sono stati pestati a sangue, sotto gli occhi della polizia la quale pur disponendo a livello nazionale di molti mezzi e grande efficienza, è stata il secondo bersaglio degli ultrà e dunque è stata incapace di garantire che il corteo si svolgesse lungo il percorso concordato con le autorità.
"Avevo detto una decina di giorni fa che l'atsmofera di odio e violenza omofobi peggiora di settimana in settimana, ormai devo dire che peggiora di giorno in giorno", ci dice al telefono uno studioso ed esperto della cultura e dei movimenti Lgbt, il giovane Sebastian Maluszewski, docente alle scuole superiori e cofondatore del centro di ricerca dell'Università di Varsavia su storia e identità degli Lgbt. Aggiunge: "La Chiesa cattolica locale tramite l'abate Tadeusz Wojda si era schierata da giorni contro il pacifico corteo gay pride dicendo 'non possumus', per chiarire che non poteva accettarlo e lanciando appelli a difendere in ogni modo valori cristiani e famiglie e bimbi che 'alieni vogliono abusare'. E mercoledí il diffuso quotidiano filogovernativo Gazeta Polska offrirà in omaggio con ogni copia un adesivo con la bandiera arcobaleno e la sigla Lgbt cancellate da una X". Anche invitando a mobilitarsi contro Ikea che in una sua filiale svedese aveva licenziato secondo i suoi codici interni un omofobo che in azienda invitava a mandare ogni gay sul rogo.
Gli ultrà di destra hanno attaccato lanciando pietre, altri corpi contundenti, e sacchetti di plastica con urina e sterco contro i dimostranti, molti tra i quali, giovani o minorenni, sono stati inseguiti dagli estremisti fino a casa e picchiati in ogni strada, hanno trovato rifugio in negozi o farmacie per salvarsi dai pestaggi. E si sono cambiati in corsa per non rendere visivamente evidente la loro partecipazione al gay pride. Atmosfera da intolleranza e violenza medievale, con la polizia completamente impreparata che ha reagito solo quando i suoi agenti sono stati attaccati, ma senza riuscire a garantire lo svolgimento del corteo.
Segno dell'atmosfera creata dal partito di maggioranza sovranista PiS (Prawo i Sprawiedlywosc, Diritto e Giustizia, che ha otttimi rapporti con Matteo Salvini e la Lega) in vista delle elezioni previste per ottobre. I leader del PiS ripetono da aprile che il movimento e la cultura Lgbt sono "una minaccia per la nazione e la famiglia". Il corteo a Bialystok aveva cominciato a percorrere pacificamente le vie del centro. Secondo Spiegel online contava almeno 800 partecipanti, con striscioni e slogan gentili come "l'amore non è reato". Improvvisamente gli hooligans ultrà sono arrivati con la loro carica con bastoni, pugni di ferro e catene, pestando dimostranti e anche agenti di polizia.
Manca al momento qualsiasi reazione o commento da parte governativa. Nei giorni scorsi una trentina di municipalità e un'assemblea regionale si erano orgogliosamente dichiarati "Lgbt-free", liberi dalla cultura Lgbt. Concetto che evoca sinistramente il termine "Judenfrei" coniato da Goebbels nel Terzo Reich per Germania e paesi europei occupati. Un prefetto aveva anche premiato e lodato in pubblico queste autorità locali.
https://www.repubblica.it/esteri/2019/07/21/news/polonia_botte_e_insulti_alla_manifestazioni_gay-231691360/?ref=RHRS-BH-I231708568-C6-P7-S1.6-T1
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