pubblicato il 27.12.19
Roma Insulto a Tina Costa, imbrattata la targa-ricordo per la partigiana ·
Una svastica sulla lapide in ricordo della combattente comunista scomparsa lo scorso marzo a 93 anni. E non è la prima volta. Zingaretti e Raggi: "Gesto vergognoso"
26 dicembre 2019
Imbrattata con svastica la targa della partigiana Tina Costa. Sconosciuti hanno offeso la memoria della donna combattente per la resistenza con il simbolo nazista. La lapide era stata apposta solo venti giorni fa dal VII municipio che ha dedicato alla memoria di Tina il giardino antistante la sede in piazza Cinecittà. I primi a denunciare l'insulto sono state l'associazione Berlinguer, circolo Alberto Menichelli e i gruppi vicini a Rifondazione comunista. "La targa - raccontano all'associazione Berlinguer - è stata imbrattata una prima volta il 22 dicembre e ripulita il 24. E nuovamente imbrattata ieri, 25 dicembre, giorno di Natale". Proseguono dall'associazione: "Non sappiamo se sia stata fatta o meno una denuncia formale, ma come associazione ci riserviamo di farlo quanto prima. Il municipio VII è a conoscenza dell'accaduto". "Gesto vergognoso e oltraggioso contro una protagonista della nostra Repubblica. Tina, nessuno può dimenticare la sua incredibile tenacia e non saranno quattro idioti ad infangarne la memoria", così su Fb il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. E la sindaca Virginia Raggi: "Roma condanna questi gesti vergognosi e intollerabili"
Sono "indignati" Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-S.e e il segretario del circolo Luigi Longo.
"Stamani - raccontano - i compagni del circolo Luigi Longo di Rifondazione Comunista sono immediatamente intervenuti apponendo sopra al macabro simbolo nazista un cartello che riporta la frase di Tina vigliaccamente imbrattata: 'Sarò in piazza fino a quando avrò l'ultimo respiro perché so di essere dalla parte del giusto e che le mie idee sono condivise da tanti'". Tina, ricordano gli esponenti del Prc, "fino all'ultimo giorno è stata una militante dell'Anpi e di Rifondazione Comunista come Gennaro Di Paola che è venuto a mancare ieri a Massa Vesuviana: erano giovanissimi quando entrarono nelle fila della Resistenza e non hanno mai smesso di testimoniare con la loro militanza la fedeltà ai principi di libertà e giustizia sociale dell'antifascismo".
E la presidente del municipio VII Monica Lozzi: "E' la seconda volta che la targa per la partigiana Costa viene imbrattata con svastiche. L'avevamo già fatta ripulire dopo l'episodio di qualche giorno fa. Domani faremo altrettanto e abbiamo già denunciato il fatto al comandante della polizia locale chiedendo di tenere più sotto controllo la zona".
https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/12/26/news/tina_costa_imbrattata_la_targa-ricordo_per_la_partigiana-244413245/?ref=RHPPLF-BH-I244414266-C4-P19-S1.4-T1
Addio alla pasionaria Tina Costa, partigiana di 93 anni
Origine romagnole, militante comunista, da anni girava l'Italia con l'Anpi per passare il testimone ai più giovani. Sfilò in testa al corteo dell'ultimo Gay pride. La camera ardente venerdì a Roma
20 marzo 2019
"Starò in piazza fino a quando avrò l'ultimo respiro, perché so di essere dalla parte del giusto e che le mie idee sono condivise da tanti", promise Tina Costa. E infatti la scorsa estate era in prima fila al corteo per il Gay pride a Roma. La ex partigiana si è spenta questa mattina alle 6: era nata a Gemmano, in provincia di Rimini, l'11 novembre 1925. Padre socialista, madre iscritta al Pci, i suoi tre fratelli parteciparono anche alla fondazione del Pci nel 1921 a Livorno. E lei aveva ancora in tasca la tessera di Rifondazione comunista.
Si definiva ancora oggi una ribelle, com'era sempre stata. "La maestra delle elementari voleva che indossassi la divisa di Figlia della Lupa, ma io ho succhiato un altro latte, sono cresciuta in una famiglia comunista e così rifiutai, accettando le punizioni che ne seguirono", raccontò all'Huffington post. Mentre parlando del presente, dell'attualità, spiegò a Repubblica: "La mia impressione è che questi politici non abbiano rispetto per l'essere umano. Stanno ancora qui a fare discorsi di razze. Assurdo. La razza è una. Quella umana".
Muore Tina Costa, 93 anni, partigiana e fino all'ultimo testimone antifascista: venerdì a Roma la camera ardente
Nel 2018 ricevette il premio di "Articolo 21 liberi di...", promosso dall'Associazione insieme alla Fsni, la Federazione nazionale della stampa italiana, l'Ordine dei giornalisti, l'Usigrai e la Casagit. Ricevendo il riconoscimento assicurò: "Continuerò ad andare nelle scuole e a chi mi chiede chi sono i partigiani, come ha fatto un ragazzino immigrato di una 4ª elementare, rispondo: tutti coloro che si battono contro le ingiustizie, per la libertà, la democrazia e soprattutto per la pace. Per la pace dobbiamo unirci, oltre ogni credo politico o religioso, perché solo con la pace si risolvono i problemi, anche se sono tantissimi".
La presidenza dell'Anpi nazionale la saluta così: "Ci ha lasciato una personalità della Resistenza, dotata di coraggio e grande generosità, testimone nelle scuole della lotta di Liberazione dal nazifascismo e degli orrori della guerra, voce ferma in tante iniziative pubbliche in difesa dei diritti civili e sociali. Un'autentica pasionaria della libertà".
La camera ardente si terrà a Roma, venerdì 22 marzo dalle 10 alle 15 in via San Francesco di Sales 5, presso la Casa della Memoria e della Storia.
https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/03/20/news/addio_alla_pasionaria_tina_costa_partigiana_di_93_anni-222064316/
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