pubblicato il 10.02.20
Stormfront, 24 condannati per incitamento all’odio razziale, minacce e violazione della legge Mancino. Pene da 1 a 3 anni e 10 mesi ·
Lo ha deciso il Tribunale di Roma dopo sei ore di camera di consiglio. Roberto Saviano, l'ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, l'Unione delle comunità ebraiche e la comunità ebraica di Roma si sono costituiti parti offese nel procedimento
10 Febbraio 2020
Condanne da un anno a tre anni e dieci mesi di reclusione per 24 persone che, tra il 2011 e il 2012, avevano pubblicato nella sezione italiana del forum di estrema destra Stormfront messaggi contro immigrati, ebrei e alcuni personaggi pubblici. Lo ha deciso il Tribunale di Roma dopo oltre sei ore di camera di consiglio, ritenendo gli imputati colpevoli a vario titolo di incitamento all’odio razziale, minacce e violazione della legge Mancino. Roberto Saviano, l’ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, l’Unione delle comunità ebraiche e la comunità ebraica di Roma si sono costituiti parti offese nel procedimento.
Nel luglio 2015, il gup di Roma aveva rinviato a giudizio 25 persone e formalizzato, inoltre, il patteggiamento per altri sei imputati con pene comprese tra i 7 mesi e l’anno e mezzo di reclusione, con la condanna di altri due a 8 mesi che avevano, però, scelto il rito abbreviato.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/10/stormfront-24-condannati-per-incitamento-allodio-razziale-minacce-e-violazione-della-legge-mancino-pene-da-1-a-3-anni-e-10-mesi/5702187/
Roma, processo Stormfront: 24 condanne per incitamento all'odio razziale
Gli imputati tra il 2011 e il 2012 avevano pubblicato sulla sezione italiana del forum neo-nazista messaggi contro immigrati, ebrei e personaggi pubblici. Nel procedimento si sono costituiti parti offese lo scrittore Roberto Saviano, l'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e l'Unione comunità ebraiche
10 febbraio 2020
Ventiquattro condanne con pene da uno fino a 3 anni e 10 mesi sono state inflitte dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Roma nel processo 'Stormfront'. La sentenza è arrivata dopo sei ore di camera di consiglio. Le accuse contestate, erano a seconda delle posizioni, incitamento all'odio razziale, minacce, violazione della legge Mancino. Ma soprattutto è stato riconosciuto il delitto associativo pur trattandosi di un reato che si è consumato online. A portare il gruppo Stormfront alla sbarra il pubblico ministero Luca Tescaroli, ora procuratore aggiunto.
Ciò che la pubblica accusa ha contestato agli imputati tra il 2011 e il 2012 e di aver pubblicato sulla sezione italiana del forum "Stormfront" messaggi contro immigrati, ebrei e personaggi pubblici. Nel procedimento si sono costituiti parti offese lo scrittore Roberto Saviano, l'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, l'Unione comunità ebraiche e la comunità ebraica di Roma.
Nel 2012 il fondatore del sito italiano (ce n'è anche uno americano) Daniele Scarpino fu arrestato dalla Digos capitolina insieme ad altri esponenti di Stormfront. Secondo gli inquirenti, oltre alla propaganda antisemita e neonazista, erano pronti ad entrare in azione contro alcuni campi nomadi romani. Nelle loro abitazioni furono trovati mazze, coltelli, sbarre di ferro. Lo scorso 3 febbraio l'aggiunto Luca Tescaroli nel corso della requisitoria aveva sollecitato per il resto dei neonazi finiti alla sbarra una ventina di condanne da 1 anno e due mesi a 4 anni.
"Siamo molto soddisfatti, perchè è vero che non si combatte solo con la repressione, ma è importante che questi personaggi capiscano che si paga un prezzo. Io percepivo la pericolosità reale di queste persone. Bisogna riflettere su come arginare l'odio sul web. Mai sottovalutare questi episodi", così il commento a caldo dell'ex sindaca di Lampedusa, che fu presa di mira per la sua politica sull'accoglienza dei migranti.
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