pubblicato il 18.10.20
Varese: sequestro record di armi da esportare in scenari di guerra. Tra gli arrestati ex militante di estrema destra (Forza Nuova) di Gallarate ·
17 Ottobre 2020
VARESE, 17 ottobre 2020
«Quando ho visto tutte quelle armi, granate, munizioni, sequestrate e poste momentaneamente in due locali messi a disposizone dalla Questura di Varese, sono rimasto letteralmente impressionato».
Cosí Eugenio Spina, dirigente della direzione centrale Polizia per la prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale, presente questa mattina all’incontro con la stampa fornendo ulteriore dettagli su di una imponente operazione legata a traffico internazionale di armi, con protagonisti principali 4 persone di cui 3 residenti nel varesotto e una in provincia di Novara.
Stiamo parlando di un sequestro record di armi, granate, candelotti con altissima carica distruttiva, pistole, fucili mitragliatori; insomma un vero e proprio arsenale, un campionario vasto di armi (comprese mitragliette Uzi e fucili automatici Kalashnikov Ak-47) utilizzate prevalentemente in scenari di guerra, conservato principalmente nelle loro abitazioni, garage e cantine ubicate tra Somma Lombardo e Uboldo dove risiedono appunto 3 dei 4 arrestati.
Armi, munizioni e granate, pronte per essere esportate tramite spedizionieri di ”fiducia”, soprattutto in alcune aree “rosse”dove i conflitti sono all’ordine del giorno come Georgia, Pakistan o Iran. Traffico d’armi la cui vendita era spesso tra estero-estero, con soldi che non transitavano nemmeno nel nostro Paese.
Il principale é Fabio Del Bergiolo (ex ispettore delle Dogane 61enne, residente a Gallarate con la madre), personaggio noto alle cronache sempre per la sua grande “passione” per le armi con precedenti di tutto rispetto confutati da denunce e arresti. Ultimo dei quali a luglio 2019 quando gli sequestrarono (anche questa volta) a casa sua un vero e proprio arsenale, che lo portó a scontare la condanna in carcere a Busto Arsizio.
Ancora prima, di questa condanna, Del Bergiolo divenne ”famoso” per il tentativo di vendere a un reduce della guerra tra Ucraina e Russia un missile terra-aria e le razziera per Aermacchi MB-339. Tra i vari episodi di cronaca legata alle armi che lo vedono protagonista anche quello di essere stato fermato in un aeroporto statunitense al rientro in Italia, in quanto in possesso di parti di alcune pistole; essendo legale la vendita di armi negli Stati Uniti in quel caso non venne denunciato.
Dal carcere agli arresti domiciliari tramutatisi dallo scorso mese di settembre in obbligo di dimora, Del Bergiolo (con un passato da militante di estrema destra, presentandosi alle elezioni del 2001 per il Senato con Forza Nuova, ma da indipendente in qualità di fondatore del Mac -Movimento di azione confederata-che promuoveva la libera vendita delle armi) ha iniziato a tenere una fitta relazione internazionale con soggetti intenzionati ad acquistare armi da guerra, coinvolgendo in questo altri soggetti-tutti italiani- come appunto gli altri tre arrestati, oltre a persone con ruoli minori.
Munizioni da guerra
Sono durate circa 1 anno e mezzo di indagini -relativa all’operazione denominata ”War Machine”-condotte dalla Digos di Varese, coadiuvata dalla Polizia di Prevenzione/Ucigos e coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, lavoro faticoso che ha permesso di arrivare a questo sequestro. Indagini difficili e piuttosto complesse con monitoraggio continuo sia fisicamente ( pedinamenti, appostamenti, ecc…) che tramite tabulati telefonici, ma pure inserimento di trojan nei computer e apparecchi Gps sulle auto degli indagati verificandone i vari spostamenti.
Come quello segnalato dalla polizia svizzera di frontiera quando al Del Beggio fu sequestrata una pistola semiautomatica riposta nella borsetta della madre con lui in quel momento.
«Un’operazione importante, un sequestro di armi che poteva essere circoscritto a fotografare una ”semplice” detenzione di armi da guerra pur con numeri imponenti, ha invece portato a trovare un attivitá professionale di approvigionamenti di armi in ambito internazionale e la capacitá di mettere in vendita queste armi estero su estero, cioé coinvolgendo paesi stranieri senza transito sul nostro territorio»», sottolinea il Sostituto Procuratore di Busto Arsizio Massimo De Filippo.
Tra le particolaritá di questa vicenda quella dei luoghi dove conservare armi, munizioni, mitragliatori, granate, candelotti con una enorme potenza (come confermato dagli artificeri della polizia che ne hanno innescato uno di prova) e molto altro ancora: ossia il tutto veniva suddiviso tra i locali a uso abitativo, cantine e garage, trasformando quei luoghi in vere e proprie pericolosissime polveriere.
Deposito d’armi della stessa entitá sequestrato pure nell’abitazione di uno degli arrestati in provincia di Novara.
«Sicuramente il piú importante sequestro di armi degli ultimi vent’anni, frutto di una grande lavoro e sacrificio messo in atto dalla Polizia di Stato», dice soddisfatto il Questore Giovanni Pepé.
Le indagini proseguiranno anche nelle prossime settimane per capire bene tutti i meccanismi di vendita arrmi a livello internazionale, escludendo a priori che parte delle armi potessero servire a compiere atti terroristici di natura politica.
https://www.varese7press.it/2020/10/17/varese-sequestro-recordi-di-armi-da-esportare-su-scenari-di-guerra-tra-gli-arrestati-ex-simpatizzante-di-estrema-destra-di-gallarate/
16 Luglio 2019
Mitragliatrici, fucili e un missile. Chi è l’ex candidato di Forza Nuova che custodiva un arsenale da guerra
Il 60enne è il primo finito nella rete della Digos nel corso dell’inchiesta sull’estremismo di destra
Fabio Del Bergiolo, 60 anni, originario di Gallarate è stato il primo a finire nella rete della Digos di Torino che ieri ha portato al ritrovamento di un arsenale da guerra nel corso di una lunga inchiesta sugli ambienti dell’estremismo di destra.
Mitragliette, lanciarazzi, fucili, pistole. Persino un missile aria-aria, ritrovato in un hangar in provincia di Pavia. Tre sono gli arresti nati dall’operazione di monitoraggio di cinque italiani che in passato hanno combattuto nella guerra del Donbass, in Ucraina, in postazioni filorusse.
Chi è Fabio Del Bergiolo
Ex guardia doganale all’aeroporto di Malpensa, candidato al Senato per Forza Nuova, co-fondatore del Mac (Movimento di azione confederata) che promuoveva la libera vendita delle armi, Fabio Del Bergiolo abitava al quarto piano di un condominio a Gallarate, provincia di Varese, assieme alla madre.
«Io non lo so cosa ci dovesse fare con quel missile. Mio figlio non mi diceva niente», ha detto la signora al quotidiano La Stampa, che a Del Bergiolo dedica oggi un ritratto.
I ritrovamenti della Digos di Torino. Poster delle SS, svastiche e un missile da 250 chili.
L’arsenale e i simboli nazisti
Dentro a un armadio e sotto al materasso gli agenti della Digos hanno sequestrato un arsenale da guerra: 9 fucili da guerra, 3 da caccia, 7 pistole, una mitragliatrice Scorpion, 306 pezzi di armi da sparo, 20 baionette, 831 munizioni di vario calibro.
In un hangar a Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, gli agenti hanno trovato un missile aria aria che Del Bergiolo avrebbe provato a vendere. Nella sua camera, testi sul nazismo e vecchie insegne delle SS.
Figlio di una guardia carceraria e di una casalinga, nel 2001 si era candidato con Forza Nuova al Senato, ricevendo solo 611 voti che non erano bastati per l’elezione. Agli immigrati, raccontano i vicini alla Stampa, urlava «scimmie, invasori dell’Europa e altre frasi irripetibili».
Due anni dopo, la sospensione dal lavoro. Del Bergiolo sarebbe stato coinvolto in una truffa sul rimborso dell’Iva. L’uomo avrebbe incassato, con la complicità di un dirigente, i rimborsi su 55 fatture di acquisti fatti da cittadini stranieri in transito dall’aeroporto di Milano Malpensa.
Qualche anno dopo il suo nome è finito nell’inchiesta della Digos su mercenari locali. La sua voce sarebbe stata intercettata mentre cercava di vendere un missile del valore di 600 mila euro, ma l’avvocato lo difende: «Il mio assistito è soltanto un appassionato collezionista d’armi».
Gli altri arrestati
Gli altri arrestati sono Alessandro Michele Aloise Monti, un cittadino svizzero di 42 anni, Fabio Amalio Bernardi, 51 anni, italiano, fermati nei pressi dell’aeroporto di Forlì, tutti e due accusati di detenzione e messa in commercio di un missile aria-aria in utilizzo alle forze armate del Qatar negli anni ’80, del peso di 250 chili.
https://www.open.online/2019/07/16/munizioni-pistole-fucili-chi-e-lex-candidato-di-forza-nuova-arrestato-dalla-digos/
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