pubblicato il 27.10.20
Sicilia: Galassia nera, ultrà e capipopolo: ecco chi soffia sul fuoco dell’ira ·
I gruppi di estrema destra Forza Nuova e Casa Pound, Cervantes, si aggregano ai cortei dei ristoratori contro la stretta. A Messina il sindaco De Luca impugna il megafono e arringa la folla
27 Ottobre 2020
Fascisti, ultrà, centri sociali, manovalanza criminale soffiano sul fuoco delle proteste. Ognuno perseguendo un proprio obiettivo. Tutti in piazza accanto a esercenti e imprenditori in prima linea contro la stretta anti- Covid imposta da Conte e Musumeci. In alcuni casi oscurando le manifestazioni pacifiche.
Da Palermo a Catania, passando per Messina e Vittoria, i protagonisti sono diversi, le dinamiche uguali. L'immagine plastica di quello che sta succedendo la si ha alle 23,30 di domenica, in via Etnea, vicino alla prefettura di Catania, pochi minuti prima che qualcuno tiri un paio di bombe carta. Da un lato chi porta avanti, in maniera dura ma pacifica, le rivendicazioni di una miriade di categorie colpite dalle restrizioni. Dall'altra quelli che fonti investigative definiscono “i facinorosi della domenica rimasti orfani dello stadio”. È in questi ambienti che andrebbero cercatele mani che hanno lanciato le bombe carta tra le forze dell'ordine e nelle prime file dei manifestanti pacifici, scatenando il fuggi fuggi generale.
A dividersi la piazza sono stati i gruppi della galassia neofascista, i camerati di Forza Nuova, guidati dal coordinatore regionale Giuseppe Bonanno Conti, Casa Pound e Cervantes e i centri sociali di sinistra che hanno accompagnato la protesta delle partite Iva riunendosi nel cartello "Tu mi chiudi, tu mi paghi".
Questi ultimi sono i gruppi che in città partecipano al Comitato casa lavoro e alla Palestra popolare di via Coppola. Gli stessi che qualche settimana fa hanno organizzato la manifestazione anti-Salvini. Le due componenti, di destra e di sinistra, non si sono saldate.
A prevalere, però, nella notte di Catania è stata la terza anima: gli ultrà, di gran lunga i più numerosi.
Stando a quanto ricostruito dalla Digos, guidata dalla dirigente Marica Scacco, le bombe carta arriverebbero dagli ambienti dello stadio, ma non è chiaro se sia stata un'azione " autorizzata" o piuttosto, ed è questa la tesi che al momento sembra più avvalorata, il gesto di “un gruppo non riconducibile agli storici gruppi ultrà, una criminalità spicciola che solitamente si sfoga allo stadio”. Così si spiegherebbe anche la scazzottata nata subito dopo il lancio delle bombe carta all'interno dei gruppi più radicali.
A Palermo, sabato sera, la dinamica era stata simile. Da un lato i ristoratori che prendono le distanze da chi vuole alzare il livello di scontro e dall'altro Forza Nuova, No Mask e cani sciolti. A tenere il megafono era Massimo Ursino, il leader locale della formazione neofascista. Più avanti, davanti al portone di Palazzo d'Orleans, c'erano volti già visti nelle manifestazioni del popolo arancione del generale Pappalardo: sono contro il 5G, contro le mascherine e i vaccini. Una piazza disomogenea in cui trova spazio anche lo chef Natale Giunta che un comunicato di Forza Nuova, da lui smentito, dava per nuovo coordinatore del Popolo delle partite Iva per Italia libera.
Non si è visto, ma ha rilanciato su WhatsApp la protesta, il deputato regionale dell'Udc Vincenzo Figuccia. Non è l'unico politico a fiutare l'occasione. L'opportunità non sfugge, per esempio, al sindaco di Messina Cateno De Luca, che si mette alla testa dei manifestanti, ritagliandosi sempre di più uno spazio nel centrodestra a danno di Musumeci.
Cambiamo ancora piazza. Andiamo a Vittoria, domenica sera. Lo schema è uguale a quello di Palermo e Catania. Gli imprenditori organizzano la protesta, ma dopo pochi metri di corteo abbandonano il campo:si sono infiltratati pregiudicati, manovalanza criminale, ragazzini dalla rissa facile. La tensione sale davanti al municipio, e molto probabilmente nelle prossime ore arriveranno le denunce della Digos.
Qui, in una città in piena campagna elettorale per le amministrative, c'erano, quando il clima non era ancora rovente, pure alcuni candidati. Quello della destra Salvo Sallemi, quello della sinistra Salvo Di Falco. E poi, soltanto quanto i manifestanti sono andati a citofonargli a casa, l'eterno CiccioAiello, l'ex sindaco che raccoglie, dopo un discorso da consumato politico, l'applauso della folla.
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/10/27/news/galassia_nera_ultra_e_capipopolo_ecco_chi_soffia_sul_fuoco_dell_ira-271991238/
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