pubblicato il 12.01.21
Svastiche e insulti antisemiti: su Zoom l'irruzione neofascista contro il libro sulla Shoah ·
Un'incursione vera e propria, studiata, organizzata, violenta - come fosse in una sala, ma andata tutta in onda online - da parte di un gruppo rimasto anonimo ma contro cui ora partirà una denuncia alla polizia postale. È accaduto durante la presentazione del volume "La generazione del deserto" della scrittrice Lia Tagliacozzo: "È stato scioccante"
11 Gennaio 2021
Insulti antisemiti, urla, minacce, svastiche, immagini di Hitler. Tutto durante la presentazione di un libro sulla memoria della Shoah e l'uso che di quella memoria si può fare oggi, come strumento di civiltà.
È accaduto oggi in diretta Zoom quando Lia Tagliacozzo - scrittrice, giornalista, autrice di "La generazione del deserto", edito da Manni - aveva appena preso la parola per discutere della sua ultima opera in un incontro online organizzato dall'Istituto piemontese per la storia della Resistenza in collaborazione con il Centro di Studi ebraici di Torino.
A raccontare l'accaduto sono stati per primi i suoi due figli, su Facebook, scioccati, arrabbiati, disgustati da quanto avvenuto in rete. "Un gruppo di persone organizzate - scrive Sara, 20 anni, romana - sono entrate in massa nella riunione Zoom della presentazione, mentre stava parlando mia madre. Zittendola. Hanno iniziato ad urlare "ebrei ai forni", "sono tornati i nazisti" ,"vi bruceremo tutti", "dovete morire tutti". Impostando come foto identificativa immagini di Hitler e svastiche enormi".
Un'incursione vera e propria, studiata, organizzata, violenta - come fosse in una sala, ma andata tutta in onda online - da parte di un gruppo rimasto anonimo ma contro cui ora partirà una denuncia alla polizia postale.
"Mi era già successo - aggiunge Sara - in altri contesti non ebraici di trovarmi in situazioni di tensione e anche di scontro con gruppi fascisti e neonazisti. Questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a "noi", per il fatto di essere ebrei. Non mi era mai successo. Non così. Non mi hanno mai augurato di finire nei forni. Non davanti alla mia mamma".
Quando Lia raccontò a sua figlia, per la prima volta, la storia della loro famiglia, deportata durante il rastrellamento del Ghetto e tradita, in un altro episodio, da persone che credevano amiche, "iniziai a piangere disperata - racconta ancora Sara - E mia mamma mi disse: 'Non dobbiamo essere tristi. Dobbiamo essere arrabbiate'. Ebbene sì, oggi mi si sta rompendo il cuore... Dalla rabbia".
"Oggi - dice la ragazza - ho capito quanto sia importante non chinare la testa, costruire un mondo in cui i fascisti che mi vogliono nei forni spariscano".
Non abbassare la testa, andare avanti, come ha fatto sua mamma e gli altri organizzatori del dibattito: "È stato scioccante ma non ci hanno fermato, la nostra presentazione è andata avanti, abbiamo continuato a parlare, a ragionare. Mentre loro, dopo due minuti, sono stati allontanati: loro hanno perso, noi abbiamo vinto".
https://roma.repubblica.it/cronaca/2021/01/11/news/insulti_antisemiti_libro_shoah_zoom-282128309/?ref=RHTP-BH-I281542667-P2-S4-T1
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