pubblicato il 22.02.21
Treviso Saluto romano alla commemorazione: quattro denunciati e imbarazzo in FdI ·
21 Febbraio 2021
MIANE Quattro denunciati per aver fatto il saluto romano in pubblico e, quindi, per aver evocato il partito fascista. Dopo una settimana di indagini, gli investigatori della Digos hanno tratto le prime conclusioni su quanto avvenuto domenica scorsa a Miane durante la commemorazione dei 37 soldati della Repubblica di Salò uccisi a Valdobbiadene nel 1945. Un centinaio i partecipanti, per lo più appartenenti alle federazioni provinciali di Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci- Rsi Continuità Ideale” di Treviso, Padova, Vicenza e Belluno; all’associazione Nazionale dei Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale fino alla rappresentanze di movimenti locali dell’estrema destra come Casapound e Veneto Fronte Skinheads. Prima della cerimonia si sono disposti in formazione militare, hanno innalzati i labari della Repubblica sociale e marciato inquadrati fino alla lapide dedicata ai caduti. Al termine della commemorazione si sono esibiti per tre volte nel saluto romano.
LE IMMAGINI
Gli investigatori, dopo aver visionato i video, hanno quindi denunciato i quattro organizzatori e adesso stanno procedendo all’identificazione degli altri partecipanti. Intruppati nello schieramento c’erano anche due tesserati di Fratelli d’Italia, i trevigiani Roberto Biffis responsabile del dipartimento cultura di FdI Veneto e Simone Autiero membro dell’assemblea nazionale, entrambi candidati ma non eletti alle ultime elezioni comunali di Treviso.
LA REAZIONE
La loro presenza sta agitando gli animi all’interno di Fratelli d’Italia. Il coordinatore regionale Luca De Carlo è furibondo: «Il loro è stato un gesto inopportuno e inqualificabile - sbotta - che non è giustificabile in nessun modo dal nostro partito. Noi guardiamo avanti, senza torcicolli o nostalgie». De Carlo ha chiamato a rapporto i due in questione: «Si sono scusati - precisa - sono ragazzi che conosco da una vita, so come sono fatti. Si sono resi conto di aver fatto una fesseria enorme, che non può essere difesa o giustificata. Gli ho detto chiaro e tondo che se vogliono restare nel nostro partito, se intendono continuare a fare attività politica con noi, certi episodi non si dovranno più ripetere. Altrimenti il loro percorso con noi finisce. Io non sono disposto a tollerare altre cose del genere e non lo è nemmeno Giorgia Meloni».
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