pubblicato il 16.02.21
Foibe, lo storico Gobetti: "Aggredito online per il mio lavoro scientifico" ·
La denuncia durante un convegno: "Mai avuto tessere di partito". Un post: "Comunista appeso"
12 Febbraio 2021
"Nelle ultime 24 ore i miei profili pubblici hanno subito attacchi di ogni tipo, minacciosi e volgari. È significativo che questi attacchi siano rivolti a me (e ai miei figli) e non al mio lavoro, il quale, lo ripeto, non fa che portare alla luce i risultati delle ricerche degli studiosi più accreditati sul tema, in gran parte citati in bibliografia. Cosa rimane dunque a questi aggressori (per ora) virtuali? Le offese personali e un'accusa di parzialità, ripetuta ossessivamente, con l'utilizzo isterico di una parola magica: "comunista!". Lo scrive lo storico torinese Eric Gobetti su facebook dopo le rievocazioni del 10 febbraio, Giorno della Memoria delle foibe e dell'esodo giuliano.
Gobetti, che è autore di un testo che ha già raggiunto la terza edizione in poche settimane 'E allora le foibe?' per Laterza, ha denunciato le minacce online durante un convegno organizzato dall'Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Frasi di questo genere: "Dovrebbero bruciare te i tuoi pezzi di carta che ti autoirzzano a dire idiozie". O ancora: "Ci prenderemo la nostra vendetta, comunista appeso".
"Io non sono mai stato iscritto a nessun partito, tantomeno comunista, ma non ho nessuna difficoltà ad ammettere di riconoscermi nei "valori antifascisti, che sono i valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Repubblica, nei quali tutti, a mio avviso, dovremmo riconoscerci". Come qualunque studioso (anche i tanti "a-fascisti" o "non-antifascisti" che si proclamano "esperti di storia"), interpreto i fatti storici con i miei strumenti culturali, che dipendono "da una molteplicità di aspetti: generazionali, di genere, politici, sociali, legati all'epoca storica in cui vivo. Tutto ciò non è tendenzioso, è semplicemente onesto. Io almeno ci provo, senza pretendere di avere la verità in tasca. Ma tutti quelli che mi vorrebbero vedere morto (letteralmente) invece li riconoscono i valori della democrazia e della Repubblica?", chiude lo storico torinese
https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/02/12/news/foibe_minacce_erik_gobetti-287170984/
Solidarietà a Eric Gobetti, la verità è rivoluzionaria
di Noi Restiamo Torino - CSOA Gabrio
Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Eric Gobetti, al centro in questi giorni di pesanti minacce a seguito della pubblicazione del suo ultimo libro “E allora le foibe?”.
Già nelle scorse settimane, con l’avvicinarsi della “Giornata del ricordo”, la pagina Wikipedia dello storico era stata presa di mira e manomessa, aggiungendo fra le righe frasi diffamatorie volte a screditare la scientificità delle sue ricerche.
Ma è negli ultimi giorni che si è scatena sui profili personali dello storico torinese un vero e proprio attacco, con tanto di minacce gravi, di morte, per lui e i sui figli e intimidazioni personali da parte soprattutto di gruppi di estrema destra con frasi.
Le minacce rivolte a Eric Gobetti sono inaccettabili e ci mostrano ancora una volta tutta la legittimità che da parte delle istituzioni e dei media viene lasciata a gruppi reazionari fascisti e di estrema destra: eccovi servito il rispetto democratico nel nome del quale gli fate spazio!
Spicca, fra i tanti commenti, l’“accusa” di comunismo (non importa se vera o presunta) volta a delegittimare il lavoro di ricerca dello storico e che ci restituisce il clima in cui queste minacce maturano e trovano praterie da incendiare.
Non soltanto le dichiarazioni del capo dello stato Mattarella, con le quali il revisionismo storico è diventata verità di Stato, ma anche e soprattutto la risoluzione del parlamento europeo con la quale il 19 settembre di due anni fa sono stati equiparati nazifascismo e comunismo: un’equiparazione illegittima che sotto l’unico concetto di totalitarismo distorce i fatti storici e dà una lettura approssimativa, pur di creare una “memoria europea condivisa”.
Ma la Storia non può e non deve prestarsi a semplificazioni e la ricerca della verità più articolata, ma certamente più scomoda, specie se include processi rivoluzionari e soggettività di classe, è forse ciò che più spaventa chi ci governa.
Non ci stupisce quindi che torni a farsi avanti la narrazione anticomunista soprattutto ora che la pandemia ha mostrato tutti i limiti del sistema di sviluppo in cui viviamo e il ritratto del “migliore dei mondi possibili” si riempe di crepe.
Per questo motivo ci impegniamo tutti i giorni sia di combattere i fascisti laddove operano, nei nostri quartieri e nei luoghi in cui studiamo, sia di praticare un esercizio di verità e di demistificazione della realtà.
È proprio in quest’ottica che abbiamo deciso di organizzare l’incontro della prossima domenica, consapevoli del prezioso contributo che ci può essere offerto da uno storico che, nell’approfondire una delicata e complessa vicenda come quella dei confini orientali nel corso del Novecento, non si è fermato a una lettura superficiale e parziale, ma ha anzi voluto anche smascherare, dati alla mano, le mistificazioni retoriche e le strumentalizzazioni politiche a cui queste vicende si sono prestate.
La verità è rivoluzionaria.
Nessuno spazio ai fascisti.
Solidarietà a Eric Gobetti!
https://contropiano.org/regionali/piemonte/2021/02/16/solidarieta-a-eric-gobetti-la-verita-e-rivoluzionaria-0136392
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