pubblicato il 5.06.21
Bologna 2 Agosto. "L'attentato all'Italicus eseguito per vendicare la destituzione di D'Amato". ·
Dodicesima udienza. La testimonianza di Vincenzo Vinciguerra secondo cui servizi deviati e terrorismo nero vollero mandare un segnale all'allora ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani che nel 1974 trasferì il capo degli Affari riservati.
04 Giugno 2021
"Secondo me la strage dell’Italicus è stata una reazione contro Paolo Emilio Taviani per aver destituito Federico Umberto D’Amato". E' la tesi sostenuta dall’ex esponente di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, Vincenzo Vinciguerra, al processo sulla strage del 2 agosto 1980, che vede come principale imputato un altro ex di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini. Vinciguerra, considerato un irriducibile dell’estrema destra, in carcere dal 1979 per la strage di Peteano (vennero uccisi 3 carabinieri), non ha portato prove precise tuttavia, partendo da una sua ricostruzione, si è detto certo che l’attentato al treno del 1974 a San Benedetto Val di Sambro in provincia di Bologna (4 agosto, 12 morti e 48 feriti) venne ideato per mandare un segnale all’allora ministro dell’Interno. Taviani quello stesso anno, dopo la strage di Brescia, sciolse infatti l’Ufficio affari riservati del Viminale e mandò D’Amato, che lo dirigeva, a guidare la polizia di frontiera.
DIARIO DI UN PROCESSO
Oltre all’attentato all’Italicus, eseguito dai neofascisti sostenuti dai Servizi, il testimone ha parlato anche dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli e di Ustica cercando d’inquadrare il ruolo di An negli anni ‘60 e ‘70. «Avanguardia - ha spiegato - aveva una doppia struttura, una ufficiale e una altra clandestina con il compito di recepire informazioni». Era insomma uno strumento in mano ai servizi segreti usato per infiltrare «partiti e movimenti di sinistra per conto del ministero dell’Interno. Nella mia esperienza era una struttura spionistica». Ordine Nuovo come Avanguardia Nazionale “sono strutture nelle quali è difficile trovare una persona che non era confidente delle forze dell'ordine o lavorasse per il Sid (Servizio informazioni della difesa sciolto nel 1972)”.
Sollecitato dal presidente della Corte d'Assise, Francesco Caruso, il teste ha ricordato, come già aveva fatto durante il processo all’ex Nar Gilberto Cavallini, di aver saputo da un malavitoso austriaco detenuto per droga, Johan Hirsch, che a commettere l'attentato a Bologna furono proprio “Fioravanti e i suoi amici”.
Tra l’altro, durante il periodo di detenzione, ha maturato l'idea che si trattasse della verità perché il primo sospetto gli venne “dal volantino di Terza Posizione rilasciato a Palermo, un documento che accusò esplicitamente Fioravanti, quando scrissero che Francesco Mangiameli (leader siciliano di TP ucciso dai Nar nel settembre 1980) era un’altra vittima della strage di Bologna. Da allora, con quel volantino, negli ambienti di destra si parla di Fioravanti e dei suoi amici come i responsabili”.
Delle responsabilità sulla strage del 2 agosto, ha aggiunto Vinciguerra, “ho parlato, sempre in carcere, con altre due persone di cui non ho mai fatto i nomi”. Ma Fioravanti era legato ai servizi? Lapidaria la risposta: “A me bastava sapere che li avesse con Paolo Signorelli (prima militante dell’Msi e poi uno dei massimi esponenti di Ordine Nuovo, ndr) i rapporti, e li aveva”. Come dire: difficile ritenere che non ci fossero collegamenti visto che Firavanti erano legati a Signorelli a doppio filo.
Vinciguerra, durante la 12esima udienza, si è anche soffermato sui rapporti tra Avanguardia Nazionale e la ‘Ndrangheta, in particolare quella di Reggio Calabria. «Nel 1976 in Spagna - ha ricordato - ospitammo un ragazzo che aveva fatto un omicidio non politico, uccidendo un delinquente. Fu il nostro referente calabrese a chiederci di ospitarlo su richiesta degli “amici degli amici”. I rapporti con le cosche erano molto forti al tempo del Golpe Borghese. Quello con la ‘Ndrangheta non era solo un accordo strumentale, ma di tipo organico: i calabresi, durante i moti di Reggio del 1970, vedevano Avanguardia come una forza che poteva mettersi contro lo Stato».
https://bologna.repubblica.it/dossier/diario-processo-2-agosto-strage-di-bologna/2021/06/04/news/bologna_2_agosto_strage_mandandi_neofascisti_bellini_servizi_segreti_avanguardia_nazionale_ordine_nuovo-304238898/
stragismo
r_emiliaromagna
articolo precedente
articolo successivo